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ECONOMIA

Inps, da inizio pandemia autorizzate 5.2 miliardi di ore di cassa integrazione

124mila posti di lavoro in meno nel settore privato

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Dall'inizio della pandemia sono state autorizzate dall'Inps oltre 5,2 miliardi di ore di cassa integrazione per emergenza sanitaria. Lo ha reso noto l'Isituto di previdenza.  Nel mese di aprile 2021 sono state autorizzate 204 milioni di ore. Il 99% delle ore di Cig ordinaria, deroga e fondi di solidarietà sono state autorizzate con causale "emergenza sanitaria Covid-19".  Le ore di cassa integrazione ordinaria, autorizzate ad aprile 2021, sono state 50,1 milioni e si riferiscono quasi interamente alla causale 'emergenza sanitaria Covid-19'. A marzo 2021 erano state autorizzate 282 milioni di ore, la variazione congiunturale è del -82,2%. Ad aprile 2020, mese in cui l'Istituto aveva avviato la lavorazione delle richieste di cassa integrazione per l'emergenza sanitaria, le ore autorizzate erano state 713 milioni.
 
Il numero di ore di cassa integrazione straordinaria, autorizzate ad aprile 2021, è stato pari a 7,6 milioni, di cui 1,3 milioni per solidarietà, con un decremento del 39,2% rispetto a quanto autorizzato nello stesso mese dell'anno precedente (12,4 milioni di ore). Nel mese di aprile 2021 rispetto al mese precedente si registra una variazione congiunturale pari al -56,7%. Gli interventi di cassa integrazione in deroga sono stati pari a 64,8 milioni di ore autorizzate ad aprile 2021. La variazione congiunturale registra nel mese di aprile 2021 rispetto al mese precedente un decremento pari al 43,6%. Ad aprile 2020 le ore autorizzate in deroga erano state circa 46,9 milioni con una variazione tendenziale del +38,2%.
 
Il numero di ore autorizzate ad aprile 2021 nei fondi di solidarietà è pari a 81,6 milioni e registra un decremento rispetto al mese precedente del 64,2%. Nel mese di aprile 2020 le ore autorizzate erano 82,8 milioni con una variazione tendenziale del -1,5%.Il numero totale di ore di cassa integrazione guadagni autorizzate nel periodo dal primo aprile 2020 al 30 aprile 2021, per emergenza sanitaria, è pari a 5.210,3 milioni di cui: 2.307,4 milioni di Cig ordinaria, 1.809,3 milioni per l'assegno ordinario dei fondi di solidarietà e 1.093,6 milioni di Cig in deroga.

Il saldo di un anno di pandemia, nel mondo del lavoro, è pari a 124.000 posizioni in meno nel settore privato. E' quanto scrive l'Inps nell'osservatorio sul precariato presentando i dati di febbraio 2021.Nel dettaglio nei primi due mesi del 2021 le assunzioni riferite ai soli datori di lavoro privati, sono state complessivamente 835.000. Sebbene si tratti di un dato provvisorio, destinato ad essere rivisto al rialzo, la differenza rispetto allo stesso bimestre dell’anno precedente (1.168.000) è molto consistente, pari a circa -28%, e risente ancora del generale raffreddamento delle assunzioni determinato dai riflessi della pandemia sul contesto produttivo ed economico.

Analizzando l'andamento per le singole tipologie contrattuali, si registra ancora un significativo incremento per il tempo indeterminato (+220.000) dovuto, vista la contrazione delle assunzioni, dalla contrazione delle cessazioni, esito delle norme straordinarie varate nell'ultimo anno (ampia possibilità di accesso alla Cassa integrazione e blocco dei licenziamenti). Moderatamente negativo risulta il saldo per l'apprendistato (-12.000) mentre il somministrato rileva un risultato positivo (+23.000) risultando meno segnato nella seconda ondata della pandemia rispetto a quanto osservato invece nella fase iniziale. Gli altri contratti a termine (tempo determinato, stagionali, intermittenti) evidenziano tutti risultati negativi: complessivamente le relative posizioni di lavoro risultano -354.000 a febbraio 2021 su febbraio 2020, mostrando quindi una variazione marginale rispetto al dato di gennaio (-365.000).Nei primi due mesi del 2021 le assunzioni riferite ai soli datori di lavoro privati, sono state complessivamente 835.000. Sebbene si tratti di un dato provvisorio, destinato ad essere rivisto al rialzo, la differenza rispetto allo stesso bimestre dell'anno precedente (1.168.000) è molto consistente, pari a circa -28%, e risente ancora del generale raffreddamento delle assunzioni determinato dai riflessi della pandemia sul contesto produttivo ed economico. Il risultato di febbraio (-26%) è comunque leggermente migliore di quello registrato per gennaio (-31% su gennaio 2020). La contrazione delle assunzioni riguarda tutte le tipologie contrattuali e va da un minimo del -12% per i rapporti in somministrazione a un massimo del -46% per quelli intermittenti.