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POLITICA

I lavori in Parlamento

Intercettazioni, ok Camera a fiducia su decreto: 304 sì, 226 no

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L'aula della Camera ha approvato la questione di fiducia posta dal governo sul decreto intercettazioni. I sì sono stati 304, 226 i no. Come previsto dalla conferenza dei capigruppo, per consentire il via libera domani al dl Coronavirus l'esame del provvedimento sulle intercettazioni proseguirà giovedì con dichiarazioni di voto alle 19 e votazione finale intorno alle 20.30. 

La commissione Affari sociali della Camera ha intanto in serata dato il via libera all'unanimità al decreto sul Coronavirus. È quanto si apprende da fonti di maggioranza. Tutti i partiti hanno approvato il mandato al relatore. 

Le novità del Decreto intercettazioni
Norme più rigide a tutela della privacy; sarà il Pm - e poi il Gip - a decidere sulla rilevanza delle intercettazioni; l'utilizzo dei trojan sarà consentito anche per gli 'incaricato di pubblico servizio' e fin dentro le mura di casa, ma dovrà essere motivato e giustificato; divieto di pubblicazione degli 'ascolti' irrilevanti. Sono alcune tra le novità introdotte nel decreto intercettazioni, che ha superato il primo banco di prova del Senato, con voto di fiducia, e ha ora incassato la fiducia anche della Camera (304 i voti favorevoli, 226 i contrari), apprestandosi a compiere il passaggio finale con l'ok definitivo in programma per giovedì sera. Dal via libera in Cdm, a fine dicembre, al primo sì di palazzo Madama, il testo del provvedimento ha subito diverse modifiche, in un percorso non privo di ostacoli. Non sono mancati momenti di tensione all'interno della maggioranza, con vertici e trattative che hanno portato i giallorossi a trovare solo all'ultimo momento un punto di mediazione.

Divieto pubblicazione per intercettazioni irrilevanti
Giro di vite sulla diffusione delle telefonate. Il decreto introduce una più chiara disciplina del trattamento giuridico a cui vengono sottoposte le intercettazioni cosiddette 'irrilevanti', rispetto agli 'ascolti' rilevanti. Le intercettazioni irrilevanti sono coperte dal segreto, quindi non saranno mai pubblicabili. Quelle rilevanti, invece, essendo inserite nel fascicolo, saranno pubbliche e quindi possono essere diffuse.

Su rilevanza decide pm (e poi Gip)
La valutazione sulla rilevanza delle intercettazioni viene rimessa al pubblico ministero e, poi, al giudice per le indagini preliminari. Sara' dunque il pm - e non la polizia giudiziaria come previsto dalla precedente riforma Orlando - a dover selezionare il materiale per stabilire quali siano le intercettazioni di rilievo per le indagini e quelle, invece, irrilevanti.

Stretta su privacy
Il pubblico ministero dovrà vigilare affinché nella trascrizione delle intercettazioni non siano riportate espressioni 'sensibili'. La norma vale anche per le intercettazioni rilevanti, che dovranno essere depurate dai cosiddetti 'dati sensibili'.

Intercettazioni e 'reati diversi'
Le intercettazioni si potranno utilizzare come prova di reati diversi rispetto a quelli per cui erano state disposte solo se "rilevanti e indispensabili" per l'accertamento del reato. E, comunque, solo per quei reati intercettabili.

Trojan
È una delle norme che piu' ha suscitato le critiche delle opposizioni. I captatori informatici sono equiparati alle intercettazioni ambientali e viene introdotto l'obbligo di motivazione ulteriore che ne giustifichi l'utilizzo. Tuttavia, sara' possibile utilizzare i trojan non solo per i reati contro la pubblica amministrazione commessi dai pubblici ufficiali, ma anche per quelli commessi dagli 'incaricati di pubblico servizio', purche' si tratti di reati punibili con la reclusione oltre i 5 anni. Inoltre, l'intercettazione attraverso captatore, come avviene nel caso di reati che coinvolgono pubblici ufficiali, potra' avvenire anche dentro le mura di casa.