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MONDO

Il vicesegretario Jan Eliasson: "Tornare a Mare Nostrum, ma farlo più grande"

Immigrazione. Onu: "Uso della forza possibile se lo chiedono i governi"

"Se arrivasse una richiesta dei governi e se le persone continuassero ad affogare in mare - dice il numero due dell'Onu in una intervista a Qn parlando dell'affondamento preventivo dei barconi nei porti libici - il Consiglio di sicurezza potrebbe entrare in campo". Poi: "Ue si divida le responsabilità dell'accoglienza"

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Jan Eliasson (LaPresse)
New York (Usa)
"L'Onu è pronta a fare la sua parte alla conclusione del vertice europeo, ma il segretariato non ha in agenda alcuna azione militare, anche se ci possono essere alcune similarità con l'operazione in Somalia. Ma in Libia abbiamo un urgentissimo problema umanitario prima che criminale". Lo ha detto Jan Eliasson, vicesegretario generale dell'Onu, in un'intervista a Qn in cui spiega che "l'uso della forza è possibile".

Parlando dell'affondamento preventivo dei barconi nei porti libici, "l'Onu non cerca automaticamente la soluzione di forza, ma alla fine se arrivasse una richiesta dei governi e se le persone continuassero ad affogare in mare, il Consiglio di sicurezza - dice Eliasson - potrebbe entrare in campo, anche se il confronto su questa eventualità non è ancora iniziato". Per un'azione di commando sulle coste libiche, "normalmente ci dovrebbe essere una richiesta di intervento dello Stato membro oppure un mandato del Consiglio di sicurezza. L'Ue ha però una lunga tradizione di rispetto delle leggi internazionali ed è consapevole che ogni decisione deve avvenire in quel contesto". In merito a campi sulle coste libiche, "non siamo troppo favorevoli, comunque questa soluzione non potrebbe rappresentare una scelta di lungo termine, ma un passo temporaneo per abbassare la pressione sulle coste", osserva il vicesegretario.

Per Eliasson "dobbiamo tornare a Mare Nostrum e farlo ancora più grande. Era un eccellente programma. Siamo in attesa dell'incontro di oggi dei leader del Consiglio Europeo e speriamo che trovino una posizione comune. L'obiettivo - sottolinea - è salvare ancora più disperati dopo questa immane tragedia. Le Nazioni Unite sono molto riconoscenti all'Italia per gli sforzi che sta facendo per soccorrere i migranti. L'Ue deve dividersi le responsabilità dell'accoglienza".