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MONDO

Ritirato il ricorso contro il presidente

Iraq, il premier Maliki annuncia le dimissioni e il sostegno ad al Abadi

Lo ha detto lui stesso in un discorso tv alla nazione. Obama: "Spezzato l'assedio" agli yazidi. "Non ci saranno ulteriori operazioni sul terreno, ma aiuti umanitari". Militari Usa in aiuto dei profughi yazidi sulle montagne nel nord del Paese. Anche il Regno Unito dispiega le forze speciali. Il ministro Mogherini: "Ora azione comune e coordinata" su Iraq e Ucraina. Anche l'Italia invierà aiuti

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Iraq (Ansa)
Baghdad (Iraq)
Il primo ministro iracheno uscente, Nouri al-Maliki, ha annunciato personalmente in un discorso alla nazione trasmesso in tv che rinuncia al ruolo di primo ministro e appoggia la candidatura del premier incaricato Haider al-Abadi, anche lui membro del partito Dawa. Al-Maliki, che è stato premier negli ultimi otto anni, ha parlato con al-Abadi al suo fianco e ha detto che la sua decisione è dovuta al desiderio di "salvaguardare gli alti interessi del suo Paese", aggiungendo che lui non sara la causa di nessuno spargimento di sangue. Ritirato anche il ricorso contro il presidente.

Gli Stati Uniti fanno intanto sapere che continueranno l'assistenza umanitaria ma non ci saranno ulteriori interventi sul terreno iracheno."La situazione sul Sinjar è migliorata", ha detto Obama da Martha's Vineyard, "continueremo con gli aiuti" ma "non ci saranno missioni per l'evacuazione" degli yazidi. Continueranno invece i raid "per proteggere civili e personale americano".  Intanto oggi è esplosa un'altra autobomba a Baghdad, dopo quella di ieri che aveva provocato 16 morti. Sono almeno cinque le vittime dell'ennesimo attentato in Iraq, dove da poche ore, nel nord del Paese, sono sbarcati i marines statunitensi in soccorso dei profughi yazidi. 

I marines in aiuto degli Yazidi
Nella notte di venerdì un centinaio di marines è sbarcato sulle montagne del Sinjar: il Pentagono ha riferito che "una missione di evacuazione è assai meno probabile", ma comunque gli Stati Uniti proseguono nell'assistenza umanitaria. 

Sempre il Pentagono rende noto che l'assedio dei jiahdisti sul Sinjar è terminato: dalle prime informazioni, la situazione è "molto più gestibile", hanno detto fonti al New York Times. Anche il segretario alla Difesa statunitense Chuck Hagel ha riferito che gli yazidi rifugiati sulla montagna sono meno di quanto si pensasse e che sono in relative buone condizioni. Accanto alle forze statunitensi ci sono anche quelle britanniche: le forze Sas sono sul terreno, mentre nella notte gli inglesi hanno proseguito il lancio di aiuti umanitari. Da Berlino invece, il ministero della Difesa fa sapere che la Bundeswehr si unirà alle operazioni militari da venerdì. Quanto agli yazidi ancora intrappolati sulle montagne, secondo le Nazioni Unite, sono almeno mille. Altri quindicimila sono riusciti invece a raggiungere la Siria.

Il patriarca chiede l'aiuto dell'Occidente
Quella yazida non è l'unica minoranza a rischio, in pericolo ci sono anche i cristiani: il patriarca caldeo e presidente della Conferenza episcopale irachena chiede un intervento di Stati Uniti, Unione Europea e Lega araba per "ripulire la piana di Ninive da tutti i miliziani jihadisti" e fermare il "lento genocidio" in atto nel nord dell'Iraq. Louis Sako lo chiede in una lettera pubblicata dall'agenzia Asianews. Ed è sempre Sako che oggi ha ricevuto a Erbil l'inviato di Papa Francesco in Iraq, il cardinale Fernando Filoni, partito per "portare la sua vicinanza e la solidarietà concreta alle vittime delle violenze in Iraq".

Mogherini: "Ora azione coordinata e comune"
In vista del Consiglio Straordinario degli Affari Esteri di domani a Bruxelles, il ministro Federica Mogherini chiede un'"azione comune e coordinata su Iraq e Ucraina". Il capo della diplomazia italiana lo scrive sull'account Twitter della Farnesina. 



Dal 16 missione umanitaria italiana
Anche l'Italia parteciperà agli aiuti ai civili in difficoltà nel nord dell'Iraq. I ministri degli Esteri, Federica Mogherini, e della Difesa, Roberta Pinotti, hanno dato il via libera a un ponte aereo, con 6 voli, per la distribuzione attraverso l'Unicef di 36 tonnellate di acqua, 14 tonnellate di biscotti proteici, 200 tende da campo e 400 sacchi a pelo.