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MONDO

Gli scontri nella città natale di Saddam Hussein

Iraq, è battaglia a Tikrit. Blitz delle forze irachene nell'università controllata dall'Isis

Le forze speciali irachene si sono calate da un elicottero sul campus universitario, un punto strategico della città controllata dai miliziani dell'Isis. L'Imam Sadr minaccia "faremo tremare la terra sotto i piedi degli estremisti" e chiede un governo di emergenza nazionale con i sunniti moderati
 

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Iraq (LaPresse)
A Tikrit, da giorni controllata dai miliziani qaedisti, le forze speciali delle forze irachene si sono calate da elicotteri militari sul campus universitario. Lo hanno riferito
ufficiali iracheni, spiegando che il raid era volto ad aprire una strada per riconquistare la città. L'università si trova infatti in un punto strategico di Tikrit, la città natale di Saddam Hussein da dieci giorni controllata dalle forze dell'Isis.
Intanto Massud Barzani, il presidente della regione autonoma irachena del Kurdistan ha dichiarato che concentreranno tutte le loro forze per difendere Kirkuk, la città controllata dalle milizie Peshmerga.

L'Imam Sadr "faremo tremare la terra sotto i piedi degli estremisti"
In Iraq torna a farsi sentire l'imam sciita Moqtada Sadr: "Faremo tremare la terra sotto i piedi dell'ignoranza e dell'estremismo". Una minaccia rivolta ai miliziani sunniti dell'Isis. Sadr - in un discorso a Najaf, città santa per gli sciiti- si è poi detto contrario alla presenza nel Paese di consiglieri militari americani: "Noi sosteniamo l'aiuto internazionale solo da Stati che non siano occupanti".
Il giorno dopo che il premier Al Maliki ha chiuso all'ipotesi di un governo di unità nazionale, il religioso chiede invece un governo di emergenza che includa anche i sunniti moderati.
''Abbiamo bisogno di formare un governo nazionale con nomi nuovi provenienti da tutti i contenti e non in base a quote settarie. Chiedo a tutti gli iracheni di non combattere e non terrorizzare i civili. Il governo iracheno deve rispondere alle domande legittime dei sunniti moderati e smetterla di escluderli, perché sono stati marginalizzati''.

Al Maliki chiude a ipotesi di governo di unità nazionale 
Il premier sciita Nuri al-Maliki ha escluso l'ipotesi di un governo di unità nazionale, di un fronte comune con curdi e sunniti per fronteggiare l'offensiva.La dichiarazione arriva quando i miliziani qaedisti siriani del Fronte Al Nusra hanno "giurato fedeltà ai guerriglieri jihadisti dello Stato islamico dell'Iraq e del Levante (Isis) al confine tra Iraq e Siria".
Il premier ha lanciato velate accuse a curdi e sunniti, affermando che chi preme per un esecutivo di emergenza "vuole attentare alla Costituzione ed eliminare il giovane processo democratico derubando gli elettori del loro voto". L'accusa è ai partiti sunniti che, ha aggiunto senza nominarli, "si sono ribellati alla Costituzione per unirsi agli jihadisti" dell'Isis. "In questa drammatica situazione" con una "feroce" guerriglia, ha aggiunto alludendo anche ai curdi, "non abbiamo sentito i nostri partner politici parlare di un sostegno al governo ma agiscono come se dovessero spartirsi un bottino".