MONDO
Irlanda, referendum sul divorzio: vince chi lo vuole più rapido
L'Irlanda ha votato a stragrande maggioranza per una legislazione più morbida sul divorzio, che fino a oggi era la più restrittiva in Europa. In base ai risultati ufficiali, l'82% degli votanti al referendum che si è tenuto in concomitanza con le elezioni europee (che avrebbero visto un successo degli europeisti) ha votato per la rimozione di quella norma che obbliga marito e moglie a vivere separati per ben quattro anni prima di vedere il proprio matrimonio dissolversi anche dal punto di vista formale. Il governo si è impegnato a ridurre a due anni il tempo della separazione prima della richiesta del divorzio.
La vittoria del 'si', porterà inoltre al riconoscimento dei divorzi ottenuti fuori dal Paese. La scelta degli irlandesi è un altro colpo inferto all'architettura costituzionale e sociale cattolica, un anno dopo il referendum con cui si legalizzò l'aborto, e solo nel 1995 gli irlandesi si erano conquistati per un soffio il diritto al divorzio (la maggioranza fu del 50,3%). A ottobre scorso fu spazzato via un divieto costituzionale della blasfemia, ed è previsto un nuovo referendum in merito a un articolo della Costituzione che fa riferimento alla "donna che vive in casa".
La vittoria del 'si', porterà inoltre al riconoscimento dei divorzi ottenuti fuori dal Paese. La scelta degli irlandesi è un altro colpo inferto all'architettura costituzionale e sociale cattolica, un anno dopo il referendum con cui si legalizzò l'aborto, e solo nel 1995 gli irlandesi si erano conquistati per un soffio il diritto al divorzio (la maggioranza fu del 50,3%). A ottobre scorso fu spazzato via un divieto costituzionale della blasfemia, ed è previsto un nuovo referendum in merito a un articolo della Costituzione che fa riferimento alla "donna che vive in casa".