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MONDO

Ma l'Egitto non conferma

Isis, orrore in Libia: 21 cristiani copti "sgozzati"

I 21 egiziani erano stati rapiti a Capodanno in Libia. A dare la notizia delle uccisioni sono alcuni media egiziani e account su twitter ma il governo non conferma. La Farnesina dal 1 febbraio ha diramato una nota in cui invita agli italiani a lasciare il paese

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Una bandiera dell'Isis
Nuovo orrore Isis: sarebbero stati sgozzati, i 21 cristiani copti egiziani rapiti a Capodanno in Libia. Lo rendono noto media egiziani e molti account twitter collegati con l'autoproclamato Stato islamico, tuttavia il governo de Il Cairo non conferma la notizia e comunica: "Stiamo verificando". 

Su twitter si legge che le foto delle vittime pubblicate sono "i figli di 21 famiglie" del governatorato di "Minya, che erano stati rapiti nella città libica di Sirte". I tweet "hanno aggiunto una frase": "Per
vendetta delle caste donne in Egitto, lo Stato islamico compie l'esecuzione dei prigionieri copti della provincia di Tripoli", scrive ancora al Shourouk. Dabiq, la rivista dell'Isis pubblica le foto dei 21 accompagnati dai loro presunti boia a corredo di un articolo intitolato "Vendetta per i musulmani perseguitati dai crociati copti d'Egitto", che contiene pesanti minacce alla comunità cristiana egiziana.




Il Cairo non conferma la morte dei 21 ostaggi. "La presidenza egiziana segue da vicino e con estremo interesse le notizie pubblicate sulla situazione degli egiziani rapiti in Libia", sottolinea un comunicato aggiungendo che "l'Egitto non risparmierà alcuno sforzo per seguire la situazione dei suoi figli che l'organizzazione del Daesh sostiene di aver ucciso in Libia".

Farnesina: "Pressante invito ai connazionali a non recarsi in Libia e a quelli tuttora presenti a lasciare temporaneamente il Paese"
Era stato diramato lo scorso primo febbraio l'invito del ministero degli Esteri ai nostri connazionali a non recarsi nel paese e a lasciarlo almeno temporaneamente qualora vi si trovassero. Invito che alla luce degli ultimi sviluppi della crisi diventa ancor più pressante, come sottolinea la Farnesina: "A fronte del progressivo deterioramento della situazione di sicurezza in Libia e degli scontri che stanno interessando in Paese, si ribadisce il pressante invito ai connazionali a non recarsi in Libia e a quelli tuttora presenti a lasciare temporaneamente il Paese".