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MONDO

Pochi giorni fa l'espulsione di 3 mila cristiani da Mosul

L'ultima follia di Isis: infibulazione obbligatoria per le donne

Il Califfo lo scrive in un "decreto" la cui autenticità è però dubbia: "Tutte le donne devono essere cucite". Intanto l'ultradestra di Milano, dopo l'espulsione dei cristiani da Mosul, decide di fornire armi tramite un'organizzazione francese

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Nello Stato Islamico dell’Iraq e del Levante la mutilazione genitale diventa legge. E’ scritto in un decreto del califfato, con tanto di logo, simboli ufficiali ed errori ortografici: tutte le donne che vi abitano devono essere cucite.

"L'infibulazione per proteggere lo Stato Islamico" 
Sono proprio queste le parole scelte per annunciare l’infibulazione di massa: “Per proteggere lo Stato islamico in Iraq e nel Levante e nel timore che il peccato e il vizio si propaghino tra gli uomini e le donne nella nostra società islamica, il nostro signore e principe dei fedeli Abu Bakr al Baghdadi ha deciso che in tutte le regioni dello Stato islamico le donne debbano essere cucite". 

ISIS: forza mediatica e terrore sul campo
Con il decreto - la cui autenticità è impossibile da accertare - lo Stato Islamico vuole fare sapere al mondo, così come agli abitanti dei territori conquistati, quale visione dell'Islam voglia implementare. Un annuncio, pur da non sottvalutare, che sembra un messaggio per i media e la comunità internazionale. E che arriva a pochi giorni di distanza da un gesto profondamente concreto che ha sconvolto nell'immediato il tessuto sociale, religioso e politico di quel che resta dell'Iraq: l'espulsione dei cristiani da Mosul. 

L'espulsione dei cristiani di Mosul
Pochi giorni fa la follia del Califfo, a Mosul, aveva infatti preso di mira i cristiani. Prima ne aveva segnato le porte con una nun (la lettera iniziale di nazarat, il termine arabo per indicare i cristiani), poi li avevano privati dell’acqua e del cibo. Fino alla minaccia finale: conversione o morte. E così è iniziato l’esodo dalla seconda città irachena: per la prima volta in 2 mila anni a Mosul non ci sono più cristiani. Il vescovo caldeo di Baghdad ha guardato con orrore e terrore queste famiglie lasciare la loro casa, la loro città, la loro vita intera: ha usato l’espressione pulizia religiosa e chiesto aiuto alla comunità internazionale. Per ora, intanto 3 mila cristiani sono Kardosh. Una prima condanna intanto è arrivata dalla Union of Muslim Scholars: “Questi sono atti che violano la legge e la coscienza islamica e costruiscono un’immagine negativa dell’Islam e dei musulmani”.

L'ultradestra di Milano arma i cristiani del Medio Oriente
Da Milano l’ultradestra si mobilita per armare e finanziare i cristiani di Mosul e in generale dell'area. A dare la notizia è Redattore Sociale. “Ai nostri fratelli cristiani perseguitati e martirizzati, noi non diamo rosari, vestiti e medicine (ci pensano già tanti altri) ma mitra, divise e bombe a mano!" scrive in un post Roberto Jonghi Lavarini, tra i promotori dell'iniziativa. Le donazioni, ha spiegato, arrivano in Medio Oriente tramite un'organizzazione francese.