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ECONOMIA

Unc: dati altalenanti, Paese è fermo

Istat, a luglio sale fiducia consumatori e imprese

A luglio 2016 sono in aumento sia l'indice del clima di fiducia dei consumatori, che passa a 111,3 da 110,2 di giugno sia l'indice composito del clima di fiducia delle imprese , che cresce a 103,3 da 101,2

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Cresce in Italia la fiducia di famiglie e imprese. A luglio 2016, riporta l'Istat, sono in aumento sia l'indice del clima di fiducia dei consumatori, che passa a 111,3 da 110,2 di giugno sia l'indice composito del clima di fiducia delle imprese , che cresce a 103,3 da 101,2. Le stime riferite alle componenti personale, corrente e futura del clima di fiducia dei consumatori aumentano (rispettivamente, a 105,0 da 103,0, a 109,1 da 108,2 e a 114,9 da 112,9), mentre la componente economica registra una flessione (a 130,1 da 131,7).

Le opinioni dei consumatori riguardo la situazione economica del Paese sono in peggioramento per il terzo mese consecutivo (il saldo dei giudizi passa a -54 da -49 e quello delle aspettative a -9 da -5). I giudizi sull'andamento dei prezzi nei passati 12 mesi e le attese  per i prossimi 12 mesi registrano un peggioramento  (a -31 da -26 e a -30 da -20).

Le aspettative sulla disoccupazione migliorano lievemente (a 30 da 32, il saldo). Riguardo le imprese, il clima di fiducia sale in tutti i settori: in modo più marcato nelle costruzioni (a 126,2 da 121,6) e nei servizi di mercato (a 108,6 da 105,1), più lieve nella manifattura (a 103,1 da 102,9), e nel commercio al dettaglio (a 101,3 da 99,3). 

Nelle imprese manifatturiere migliorano marginalmente le attese sulla produzione (a 10 da 9). Nelle costruzioni migliorano i giudizi sugli ordini e/o piani di costruzione (a -24 da -30) mentre le attese sull'occupazione rimangono stabili (a -9).

Nei servizi migliorano tutte le componenti del clima: crescono i saldi dei giudizi e delle attese sul livello degli ordini (a 7 da 4 e a 9 da 7, rispettivamente). Le attese sull'andamento dell'economia migliorano (il saldo passa a 8 da 3). Nel commercio al dettaglio migliorano i giudizi sulle vendite correnti (a 6 da 0)  ma peggiorano le attese sulle vendite future (a 21 da 22); il saldo sulle scorte di magazzino passa a  16 da 17.

Unione Nazionale consumatori: dati altalenanti, il Paese è fermo
"Non dobbiamo farci trarre in inganno dal dato generale. Le stime sono ancora altalenanti. Il clima economico, ad esempio, peggiora. Si aggrava anche l'opinione dei consumatori sulla situazione economica del Paese, in peggioramento per il terzo mese consecutivo. Unici elementi positivi sono i giudizi e le attese sulla situazione economica della famiglia, che registrano un lieve miglioramento rispetto a giugno. Nulla di esaltante, insomma" dichiara Massimiliano Dona, Segretario dell'Unione Nazionale Consumatori.

"I dati economici reali, che sono quelli che contano, ci dicono che la spesa dei consumi delle famiglie, che nel 2015 era finalmente salita dell'1%, nel primo trimestre del 2015 si e' nuovamente bloccata, registrando una variazione nulla rispetto al quarto trimestre 2015. Le vendite al dettaglio  di maggio sono diminuite su base annua sia in valore (-1,3%), sia in volume (-1,8%), sia per gli alimentari (-1,8% in valore, -2% in volume) sia per i non alimentari (rispettivamente -1% e -1,6%). Il Paese, insomma, e' fermo" conclude Dona.