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ITALIA

Stallo politico sulle navi che salvano migranti in mare

"Alan Kurdi": Trenta e Toninelli firmano il divieto d'ingresso. La nave ong verso Malta

Il premier Conte interviene sulla questione migranti: "Modificare il regolamento di Dublino, contrastare i traffici illeciti e lavorare sul meccanismo europeo. Chi sbarca in Italia sbarca in Europa". Una donna e due ragazzi evacuati dalla Mare Jonio per emergenza medica

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La nave Alan Kurdi (Ansa/Fabian Heinz/Sea-Eye)
Tre dei 34 migranti a bordo della Mare Jonio, ancora bloccata al largo di Lampedusa dal divieto di sbarco, sono stati portati a terra nel pomeriggio di domenica  da una motovedetta della Guardia costiera per condizioni di salute incompatibili con la permanenza sulla nave.  "Una donna e due ragazzi evacuati d'urgenza. Devono scendere tutti in barella? A che punto volete arrivare?". Così l'ong Mediterranea Saving Humans su Twitter commenta la notizia dei tre evacuati d'urgenza per ragioni mediche, mentre la situazione politica resta in stallo.

La Alan Kurdi invece- che ieri ha salvato 13 migranti- dopo che anche i ministri Trenta e Toninelli, oltre a Salvini, hanno firmato il divieto d'ingresso nelle acque territoriali italiane, si sta dirigendo verso Malta. L'intervento di salvataggio era avvenuto in acque Sar (Ricerca e soccorso) maltesi, a bordo 13 persone, tra cui 8 minorenni, tratte in salvo da un barchino in legno rintracciato mentre cercava di raggiungere Lampedusa. "Fateli scendere subito", chiede Zingaretti per i migranti della Alan Kurdi e per gli altri 34 a bordo della Mare Jonio. Ma il divieto di ingresso in acque italiane firmato ieri dal ministro dell'Interno Matteo Salvini per la Alan Kurdi nave della ong tedesca Sea Eye, con la firma anche dei ministri Elisabetta Trenta e Danilo Toninelli alimenta lo scontro politico. 

L'intervento di Conte
"Per quanto l'attenzione dei media e quella internazionale è incentrata sul singolo caso di emergenza, il problema dell'immigrazione è più complesso e va seguito sin dai Paesi di origine, dove nascono i flussi migratori, poi nei Paesi di transito e successivamente con il tema degli sbarchi, tra redistribuzione e rimpatri. Ci sono dei pilastri che abbiamo già individuato: modificare il regolamento di Dublino, contrastare i traffici illeciti e lavorare sul meccanismo europeo". Così il premier incaricato, Giuseppe Conte, in collegamento alla Festa del Fatto Quotidiano della Versiliana. "Chi sbarca in Italia sbarca in Europa - sottolinea il premier incaricato - detto questo, non sarebbe affatto saggio pensare che non occorra perseguire una politica seria e rigorosa sull'immigrazione".

Scontro sui migranti
Lo scontro sui migranti infiamma la politica anche nel pieno dei negoziati per il Conte-bis, "Queste cose non vogliamo più vederle. Non è umano. Fate scendere subito questi esseri umani", ha chiesto il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, attaccando il divieto imposto dal ministro dell'Interno, Matteo Salvini. "Riaprire i porti non è un dispetto a me ma agli italiani", ha replicato il leader leghista da Pinzolo.

Stallo in mezzo al mare
Lo scambio a distanza è arrivato al termine di un'altra giornata di stallo, siamo alla quarta oggi, sulla Mare Jonio. "Siamo sempre più preoccupati per le condizioni psicologiche dei sopravvissuti, i 28 uomini e le sei donne che sono rimasti a bordo con noi. Hanno già passato l'inferno, quanto possono reggere ancora, bloccati in mezzo al mare?", si è chiesta l'ong Mediterranea Saving Humans su Facebook.

L'appello della Sea Eye
"Queste persone hanno bisogno di sbarcare. Non possono più aspettare", è l'appello dell'Ong che ha diffidato le autorità dal "commettere ancor più gravi violazioni di legge", minacciando una denuncia se presto la situazione della Alan Kurdi non si risolverà.

L'arcivescovo di Agrigento
All'appello si è unito il cardinale arcivescovo di Agrigento, Francesco Montenegro, il quale dalle colonne del quotidiano "Avvenire" ha ricordato che "prima di qualsiasi disputa politica vi sono i diritti umani che vanno difesi sempre e comunque. Il primato della dignià della persona umana per la Chiesa cattolica e per qualsiasi convivenza civile è un principio irrinunciabile. In virtù di questo principio, per favore, fate scendere i migranti della Mare Jonio!". Il prelato si è unito "con forza" all'appello di Mediterranea, che versa in "una situazione umanitaria gravissima per la mancanza di acqua potabile e per le condizioni del mare in costante peggioramento".  

Mini sbarchi
Ma c'è da fare i conti anche con l'ondata di mini sbarchi giunti sulle coste italiane. C'è stato un nuovo sbarco di migranti a Lampedusa dove nella notte sono arrivati 21 tunisini. La Polizia ha rintracciato i migranti lungo la costa dell'isola siciliana, poco dopo lo sbarco di fortuna, e li ha portati nel centro di accoglienza. I 21 tunisini erano arrivati a Lampedusa nella notte a bordo di una barca a vela, al limite delle possibilità di navigazione, che le forze dell'ordine stanno ancora cercando. I migranti subito dopo lo sbarco si erano sparpagliati, ma la polizia li ha rintracciati lungo le stradine costiere dell'isola. Alcuni sono stati medicati per piccole escoriazioni dovute forse allo sbarco in una zona rocciosa. E i mini sbarchi nella giornata di ieri avevano interessato anche le sponde della Sardegna dove, su segnalazione dei cittadini, in varie località della costa sono stati rintracciati una quarantina di migranti, tutti maschi, adulti e in buone condizioni di salute, che si aggiravano nella aree balneari. Gli inquirenti fanno sapere che si tratta di persone di nazionalità algerina. I migranti sono stati trattenuti sul posto e, al termine delle formalità di rito, sono stati condotti nel centro di accoglienza di Monastir.