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MONDO

L'ex presidente scompare da Kiev, la sua oppositrice si candida alla presidenza

La svolta-lampo dell'Ucraina: in un giorno destituito Yanukovich e scarcerata la Tymoshenko

Accoglienza trionfale in piazza a Kiev per l'ex premier, in sedia a rotelle. A tre mesi dall'inizio delle proteste a Kiev, l'Ucraina cambia volto: Viktor Yanukovich, destituito dal Parlamento, diventa ex presidente e, secondo l'opposizione, tenta la fuga. Bloccato. I manifestanti entrano nella sua reggia con tanto di zoo. Tymoshenko: "E' finita la dittatura". L'Europa plaude alla svolta 

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Yulia Tymoshenko sulla sedia a rotelle
Accoglienza trionfale per Iulia Timoshenko in piazza a Kiev: l'ex premier arringa la folla su una sedia a rotelle. "Ucraina libera!" grida davanti a migliaia di persone. Ci sono voluti tre mesi di proteste e barricate, culminate in 72 ore di sangue, con centinaia di morti. Ma ora il volto dell'Ucraina è cambiato.

La tentata fuga di Yanukovich
Yanukovich non è più presidente, il Parlamento lo dichiara decaduto. Deciso a non accettare la decisione (parla di "colpo di Stato"), secondo gli oppositori, tenta la fuga in Russia, ma viene bloccato. In quelle stesse ore la sua oppositrice storica e leader della Rivoluzione Arancione, Yulia Tymoshenko, viene scarcerata dopo due anni di detenzione e annuncia che si candiderà alle prossime presidenziali. Un miraggio, per i manifestanti, fino a pochi giorni fa. Ora le elezioni anticipate hanno una data certa: il 25 maggio. Le piazze esultano. 

Yanukovich cade in Parlamento, inno nazionale
A tre mesi esatti dalla prima protesta di piazza - il 21 novembre 2013, quando gli si contestava la mancata firma dell'accordo di associazione con l'Unione Europea - il 22 febbraio, per Yanukovich, è il giorno della vittoria dei suoi avversari. Passa infatti con 328 voti a favore la richiesta di impeachment presentata venerdì dall'opposizione - in cui Yanukovich è anche accusato di crimini contro l'umanità - che in pochi secondi lo trasforma in ex presidente tra gli applausi di un'aula che intona l'inno nazionale. 

Tymoshenko scarcerata: "Mi candido alle presidenziali"
In quella stessa aula, il giorno prima, piangeva di commozione Evgenia Tymoshenko, figlia di Yulia, quando il Parlamento approvava la depenalizzazione del reato che le aveva portato in carcere la madre, oltre due anni fa, con un processo che gran parte dell'opinione pubblica ucraina e internazionale ha definito "costruito a tavolino". Appena uscita dal carcere la Tymoshenko  - come chiedeva l'opposizione - è andata subito nella piazza di Kiev per il suo comizio. "Mi candiderò alle presidenziali - è la sua prima dichiarazione - oggi è crollata la dittatura". Ad accoglierla, una folla di sostenitori. La detenzione e i suoi problemi di salute, in particolare alla schiena, restituiscono all'Ucraina una leader di opposizione pallida e provata che afferma: "Nessuna goccia di sangue versato sarà dimenticata". 

Yanukovich tenta la fuga in Russia, i manifestanti entrano nella sua reggia
Della fuga del Presidente si parlava già dalla sera di venerdì. Invece era Yanukovich a Kharkiv, insieme ai suoi fedelissimi. Rifugiato nell'est dell'Ucraina, roccaforte filogovernativa, sferrava l'ultimo attacco in TV: "Non mi dimetto, non ho mai pensato di fuggire, questo è un golpe di stampo nazista". Poi cambia tutto: secondo l'opposizione prova a scappare in Russia, il suo aereo viene bloccato. A raccontare il tutto è il neo presidente del Parlamento e premier facente funzione in Ucraina, Oleksandr Turchynov. La casa presidenziale che Yanukovich lascia viene assaltata dai manifestanti e prende corpo attraverso gli scatti pubblicati sui social network. La gente entra e fotografa l'opulenza del presidente che da mesi voleva fuori dalla politica: il parco auto presidenziale, lo zoo presidenziale, il veliero presidenziale, persino il bagno presidenziale (alcuni dicono d'oro ma non è ancora provato che fosse il suo quello fotografato e postato su twitter). Inquietante anche una lista di nemici del presidente - come la chiamano gli oppositori - con nomi e indirizzi dei personaggi scomodi, compresa la giornalista pestata a sangue il giorno di Natale.

Una primavera ucraina?
Per il presidente del Parlamento europeo, Martin Shulz, il 22 febbraio è una giornata storica per l'Ucraina e per l'Europa. Berlino e Londra danno subito il loro sostegno al nuovo assetto. Dopo gli accordi mediati dall'Europa e parzialmente dalla Russia - che ora teme di "perdere l'Ucraina nella quale ha solidissimi interessi economici e militari - l'inverno di Kiev sembra restituire l'affresco di quella che si potrebbe definire primavera ucraina. Restano tantissimi nodi da sciogliere: l'equilibrio delle opposizioni, le prossime mosse dei gruppi di estrema destra anche loro protagonisti delle piazze, la questione economica. C'erano miliardi di dollari di aiuti economici, quindici, promessi a Yanukovich da Putin, mai versati eppure indispensabili per risollevare il Paese. C'erano anche gli accordi mancati con l'Unione Europea, all'origine della protesta, dei quali si tornerà a discutere.