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TECH

Instant messenger senza bisogno del numero di telefono

Kik dà un calcio ai vecchi social network

Ha cento milioni di utenti, il suo punto di forza è il browser integrato: l'app è diventata una sorta di mini-social network, scelta dai giovanissimi al posto di mainstream come Facebook. Ma non piace agli educatori americani, che l'hanno inserita tra le 8 app più pericolose per i ragazzi

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L'app di Kik Messenger su Playstore
di Celia GuimaraesRoma
In Italia sta diventando famosa (nel bene e nel male) come Snapchat:  Kik Messenger non è nuova ma cresce velocemente. La sua popolarità dipende dal fatto che è gratuita, non utilizza il numero del telefono e non ha pubblicità. Consente di inviare messaggi e foto in tempo reale e tenere chat di gruppo fino a 9 persone.  Il suo punto di forza però è il browser integrato. Kik è diventata una sorta di mini-social network, spesso scelto da giovanissimi al posto di altri mainstream come Facebook.  

La prima release dell’applicazione è dell’ottobre 2010; la piattaforma funziona sui sistemi operativi iOS, Android, Windows Phone 7, BlackBerry (ma Research in Motion non l'ha approvato) e Symbian e c’è una versione anche per Kindle Fire. Ma la caratteristica che fa la differenza è il browser built-in, che consente di navigare e condividere senza mai uscire dalla app.

Questo perché Kik vuole che l’utente resti dentro l’applicazione più a lungo possibile (caratteristica della nuova app di Facebook, Paper). Avere un browser proprio all'interno della app dà agli oltre 100 milioni di utenti di Kik  una ragione in meno per allontanarsi e offre infinite possibilità di guadagno, anche in forma indiretta (ad esempio  i suggerimenti promossi nelle ricerche), come ha ammesso il fondatore e Ceo di Kik, Ted Livingston, in un'intervista a Venture Beat.

Kik.com, startup che ha creato l’instant messenger,  è una società canadese con sede  a Waterloo, Ontario. Ha raccolto finora circa 27,5 milioni dollari da RRE Ventures, Spark Capital, Union Square Ventures  e altri investitori.

Non educational
Malgrado la crescente popolarità tra i giovani, l’app è stata anche giudicata “una delle 8 peggiori applicazioni per bambini” da Education.com, che, basandosi sulle recensioni su Playstore di Google,  sostiene che possa essere facilmente usata per sexting e metta i bambini a rischio di incontri con stalker. Nella classifica negativa di Education.com c’è anche la più nota Snapchat.
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