MONDO
L’ex presidente ucraino avrebbe pubblicato il suo primo decreto in esilio
Viktor Yanukovich si troverebbe a Mosca, ospite della presidenza russa
Secondo il quotidiano russo RBC Daily l’ex presidente ucraino Viktor Yanukovich sarebbe a Mosca con il suo fedelissimo Viktor Pshonka. Avrebbe anche scritto un "decreto presidenziale" nel quale chiama a raccolta esercito e forze di polizia contro l'attuale governo

Secondo il quotidiano russo RBC Daily l’ex presidente ucraino Viktor Yanukovich sarebbe arrivato a Mosca la notte dello scorso martedì insieme con il suo fedelissimo, l’ex Procuratore Generale ucraino Viktor Pshonka. I due, con numerosa entourage, avrebbero pernottato all’albergo “Ucraina” (ora Radisson Royal) e avrebbero tenuto una riunione notturna nel ristorante all’undicesimo piano dell’albergo. Le misure di sicurezza erano garantite dai servizi segreti e il personale in servizio nell’albergo non sarebbe stato ammesso nella sala.
Secondo le indiscrezioni, Pshonka sarebbe tuttora ospite dell’albergo “Ucraina – Radisson Royal”, affittando suite presidenziale dal costo giornaliero di 10 mila dollari.
Yanukovich invece si sarebbe trasferito nella residenza del presidente russo “Barvikha”, a due passi da Mosca, l’area densamente popolata da oligarchi russi. Il quotidiano russo cita una fonte anonima all’interno dello staff della presidenza russa che conferma la permanenza di Yanukovich nella tenuta di “Barvikha”. La stessa fonte, che avrebbe visto di persona Yanukovich, afferma che l’ex presidente ucraino “è dimagrito tanto e ha la faccia tutta scavata”.
Intanto l’agenzia indipendente abkhaza ANNA (http://anna-news.info/node/13745) ha diffuso in rete il testo del “decreto presidenziale” che sarebbe stato emanato e firmato da Yanukovich il 27 febbraio del 2014. Il documento invalida il decreto presidenziale che licenziava il primo ministro Mykola Azarov e il suo gabinetto, stabilisce il quartier generale della Flotta del Mar Nero ucraina a Sebastopoli e nomina Comandante delle forze armate ucraine il comandante in capo della Flotta del Mar Nero ucraina, l’ammiraglio Yurij Iljin. Ai dirigenti della polizia, del servizio di sicurezza ucraino si ordina di allertare i propri reparti, impartendo l’ordine di servizio che equipara il servizio delle suddette unità al servizio in tempo di guerra. I comandanti della polizia e dei servizi di medio e alto rango devono nel giro di 24 ore mettersi in contatto con il Quartier Generale della Flotta del Mar Nero ucraina a Sebastopoli. In caso di disobbedienza a questo ordine agli ufficiali subalterni è ordinato di sostituire i loro superiori usando, se necessario, anche le armi contro di loro.
Alle potenze straniere “che vogliono mantenere le relazioni diplomatiche con l’Ucraina” è prescritto inviare i loro addetti militari navali “per collegamento con la leadership legittima del paese” a Sebastopoli. Tutti i deputati della Verkhovna Rada “fedeli alla Costituzione” sono invitati a Sebastopoli dove sarà convocata la seduta in trasferta della Verkhovna Rada il 3 marzo prossimo con l’ordine del giorno “privare d’incolumità e dei poteri di deputato i partecipanti al colpo di stato a Kiev”. Quest’ultimo è definito “di stampo nazista”, condotto da “bande fascistoidi”. Per concludere, alle autorità locali è ordinato di “formare le milizie popolari composte di persone, fedeli al legittimo governo dell’Ucraina, nominando comandanti ufficiali con esperienza militare oppure ufficiali di “Berkut” o delle truppe del Ministero dell’Interno”.
Non si conosce la fonte di provenienza di questo documento, inizialmente pubblicato in traduzione in lingua russa. Anche se alcune agenzie di stampa russe hanno bollato il documento come falso, citando le fonti anonime nell’entourage di Yanukovich, tuttavia nessuno nella cerchia ristretta dei collaboratori dell’ex presidente ucraino ci ha messo la faccia per smentire ufficialmente il presunto decreto presidenziale. L’agenzia giornalistica abkhaza ANNA per tutta la risposta ha pubblicato sul proprio sito (http://anna-news.info/node/13751) l’originale ucraino del presunto “decreto presidenziale” a firma di Viktor Yanukovich.
Secondo le indiscrezioni, Pshonka sarebbe tuttora ospite dell’albergo “Ucraina – Radisson Royal”, affittando suite presidenziale dal costo giornaliero di 10 mila dollari.
Yanukovich invece si sarebbe trasferito nella residenza del presidente russo “Barvikha”, a due passi da Mosca, l’area densamente popolata da oligarchi russi. Il quotidiano russo cita una fonte anonima all’interno dello staff della presidenza russa che conferma la permanenza di Yanukovich nella tenuta di “Barvikha”. La stessa fonte, che avrebbe visto di persona Yanukovich, afferma che l’ex presidente ucraino “è dimagrito tanto e ha la faccia tutta scavata”.
Intanto l’agenzia indipendente abkhaza ANNA (http://anna-news.info/node/13745) ha diffuso in rete il testo del “decreto presidenziale” che sarebbe stato emanato e firmato da Yanukovich il 27 febbraio del 2014. Il documento invalida il decreto presidenziale che licenziava il primo ministro Mykola Azarov e il suo gabinetto, stabilisce il quartier generale della Flotta del Mar Nero ucraina a Sebastopoli e nomina Comandante delle forze armate ucraine il comandante in capo della Flotta del Mar Nero ucraina, l’ammiraglio Yurij Iljin. Ai dirigenti della polizia, del servizio di sicurezza ucraino si ordina di allertare i propri reparti, impartendo l’ordine di servizio che equipara il servizio delle suddette unità al servizio in tempo di guerra. I comandanti della polizia e dei servizi di medio e alto rango devono nel giro di 24 ore mettersi in contatto con il Quartier Generale della Flotta del Mar Nero ucraina a Sebastopoli. In caso di disobbedienza a questo ordine agli ufficiali subalterni è ordinato di sostituire i loro superiori usando, se necessario, anche le armi contro di loro.
Alle potenze straniere “che vogliono mantenere le relazioni diplomatiche con l’Ucraina” è prescritto inviare i loro addetti militari navali “per collegamento con la leadership legittima del paese” a Sebastopoli. Tutti i deputati della Verkhovna Rada “fedeli alla Costituzione” sono invitati a Sebastopoli dove sarà convocata la seduta in trasferta della Verkhovna Rada il 3 marzo prossimo con l’ordine del giorno “privare d’incolumità e dei poteri di deputato i partecipanti al colpo di stato a Kiev”. Quest’ultimo è definito “di stampo nazista”, condotto da “bande fascistoidi”. Per concludere, alle autorità locali è ordinato di “formare le milizie popolari composte di persone, fedeli al legittimo governo dell’Ucraina, nominando comandanti ufficiali con esperienza militare oppure ufficiali di “Berkut” o delle truppe del Ministero dell’Interno”.
Non si conosce la fonte di provenienza di questo documento, inizialmente pubblicato in traduzione in lingua russa. Anche se alcune agenzie di stampa russe hanno bollato il documento come falso, citando le fonti anonime nell’entourage di Yanukovich, tuttavia nessuno nella cerchia ristretta dei collaboratori dell’ex presidente ucraino ci ha messo la faccia per smentire ufficialmente il presunto decreto presidenziale. L’agenzia giornalistica abkhaza ANNA per tutta la risposta ha pubblicato sul proprio sito (http://anna-news.info/node/13751) l’originale ucraino del presunto “decreto presidenziale” a firma di Viktor Yanukovich.