MONDO
Spagna
Spagna, la crisi economica entra anche in convento
Le clarisse gestiscono da oltre trent'anni parte della corrispondenza per il Banco Popular Español. Ma per la crisi, l'istituto ha dovuto tagliare la forza lavoro e gli stipendi: anche quelli delle suore, ora in difficoltà

Il dissesto economico in Spagna non ha risparmiato neanche i conventi. Per la crisi, anche le suore che lavorano per il Banco Popular Español - il quinto istituto di credito nel Paese - hanno visto diminuire il loro stipendio.
Come riferisce un articolo del Wall Street Journal, la banca ha dovuto tagliare la forza lavoro e ridurre il numero di ore lavorative. Anche quelle delle suore che dal 1970 gestiscono documenti e corrispondenza per l'istituto di credito: lo fanno 20 clarisse. Dopo la preghiera del mattino, si trasformano in impiegate bancarie e assolvono compiti amministrativi.
Purtroppo anche il Banco è stato colpito dalla crisi economica che ha investito la Spagna. E anche se il Paese si sta riprendendo (come mostra un recente rapporto dello stesso Banco) le politiche di spending review rimangono valide. Così cala anche la retribuzione oraria delle suore. Fatto che, sommato a una riduzione delle vendite di altri prodotti del convento, pesa molto sulla capacità di sopravvivenza delle clarisse. "Non è possiamo vivere con niente", racconta una di loro al Wall Street Journal.
Il Banco Español non è l'unico nel Paese a collaborare con i conventi. C'è anche Ibercaja, per esempio, che con il monastero di San Benito collabora da tempo e dà una retribuzione alle suore di circa 1200 euro al mese. Ma sono sempre di meno quelle che lavorano con il piccolo istituto: prima le suore gestivano la corrispondenza, ma ora sempre più clienti chiedono di essere contattati per mail, per risparmiare.
In Spagna ci sono circa 874 conventi e oltre all'esiguo aiuto diocesano non hanno entrate. Ecco perché esistono molte associazioni - come DeClausura - che aiutano le suore a vendere i loro prodotti all'esterno. Sono istituti che presto dovranno impegnarsi di più: la retribuzione oraria delle suore è sempre uguale, a calare è il numero di ore lavorative. E così le clarisse hanno incominciato a tagliare sulle spese. Non solo su quelle superflue ma anche sul riscaldamento e sugli alimentari.
Come riferisce un articolo del Wall Street Journal, la banca ha dovuto tagliare la forza lavoro e ridurre il numero di ore lavorative. Anche quelle delle suore che dal 1970 gestiscono documenti e corrispondenza per l'istituto di credito: lo fanno 20 clarisse. Dopo la preghiera del mattino, si trasformano in impiegate bancarie e assolvono compiti amministrativi.
Purtroppo anche il Banco è stato colpito dalla crisi economica che ha investito la Spagna. E anche se il Paese si sta riprendendo (come mostra un recente rapporto dello stesso Banco) le politiche di spending review rimangono valide. Così cala anche la retribuzione oraria delle suore. Fatto che, sommato a una riduzione delle vendite di altri prodotti del convento, pesa molto sulla capacità di sopravvivenza delle clarisse. "Non è possiamo vivere con niente", racconta una di loro al Wall Street Journal.
Il Banco Español non è l'unico nel Paese a collaborare con i conventi. C'è anche Ibercaja, per esempio, che con il monastero di San Benito collabora da tempo e dà una retribuzione alle suore di circa 1200 euro al mese. Ma sono sempre di meno quelle che lavorano con il piccolo istituto: prima le suore gestivano la corrispondenza, ma ora sempre più clienti chiedono di essere contattati per mail, per risparmiare.
In Spagna ci sono circa 874 conventi e oltre all'esiguo aiuto diocesano non hanno entrate. Ecco perché esistono molte associazioni - come DeClausura - che aiutano le suore a vendere i loro prodotti all'esterno. Sono istituti che presto dovranno impegnarsi di più: la retribuzione oraria delle suore è sempre uguale, a calare è il numero di ore lavorative. E così le clarisse hanno incominciato a tagliare sulle spese. Non solo su quelle superflue ma anche sul riscaldamento e sugli alimentari.