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SCIENZA

Ricerca sui primati

La gentilezza è contagiosa

Un gruppo di ricercatori dell'Università di Saint Andrew e dell'ateneo di Edimburgo hanno confrontato i comportamenti sociali di bambini e cuccioli di primati

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Scimpanzè
di Stefano Lamorgese
Come accade ai bambini, anche i giovanissimi scimpanzè imparano la gentilezza dal comportamento altrui. È questa la conclusione di una ricerca ("Selective and contagious prosocial resource donation in capuchin monkeys, chimpanzees and humans") condotta presso la University of St Andrews, in Scozia, dal Professor Andrew Whiten, coadiuvato dal dottor Nicolas Claidière e da Nicola McGuigan della Heriot-Watt University di Edimburgo.

Finora si è sempre creduto che la gentilezza e l'altruismo fossero prerogative dei soli esseri umani. "La nostra ricerca, spiega il professor Whiten, dimostra il contrario: anche i piccoli scimpanzè, che sono i primati a noi più vicini dal punto di vista genetico, apprendono dagli altri i comportamenti gentili".

Il comportamento "prosociale"
È un comportamento volontario che beneficia gli altri individui o l'intero gruppo sociale che si esprime nell'aiuto prestato agli altri, nella condivisione di risorse o nella cooperazione pratica.

L'esperimento
I ricercatori hanno comparato la relazione tre un gruppo di bambini di età compresa tra 4 e 8 anni e i loro adulti "di riferimento" con quella di un gruppo di giovani primati (scimpanzè e scimmie cappuccine), alle prese con gli adulti della loro specie.

Basato su un sistema di ricompense alimentari, il confronto ha dimostrato che anche i primati imparano a essere gentili. Proprio come tra gli umani, la condivisione delle ricompense, assente tra i più piccoli, ha portato - passo dopo passo - alla generosa divisione dei pezzi migliori.

La chiave dell'apprendimento
Inizialmente alcuni individui (bambini e piccoli scimpanzé) non hanno mostrato alcuna propensione prosociale. Ma, dopo che altri hanno mostrato verso di loro un comportamento generoso, hanno anch'essi sviluppato un cambiamento, fino ad agire più gentilmente e a mostrarsi propensi a premiare gli altri.

"È il comportamento di chi ci circonda che conta: la nostra ricerca dimostra proprio questo" ha concluso il professor Whiten. I buoni esempi - come insegnano Esopo e Fedro - sono ancora utili.