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MONDO

Missing in action

​Era scomparso 30 anni fa in Afghanistan: la madre ritrova il figlio, sottufficiale sovietico

Igor Belokurov è stato trovato, casualmente, da un’equipe di geofisici ucraini in trasferta in Afghanistan per la ricerca di falde acquifere

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Un’equipe di geofisici ucraini in trasferta in Afghanistan per la ricerca di falde acquifere, ha ritrovato un sottufficiale sovietico scomparso trenta anni fa.

Si chiama Igor Belokurov, originario della regione ucraina di Volinia, partito come volontario in Afghanistan sotto il dominio dell’Unione Sovietica e scomparso nel 1988 a Kandahar. Fu catturato durante un’operazione contro i mujaheddin e il comando sovietico lo ha considerato “missing in action”, informandone la madre. La donna non ha mai perso la speranza. Ma dopo 20 anni di vana attesa ha pensato di far erigere una lapide dedicata a Igor nel cimitero del villaggio di origine, per avere un luogo in cui poter piangere la perdita del caro figlio.

Oggi, Igor Belokurov non parla più né il russo né l’ucraino e ha dovuto comunicare con i suoi compaesani tramite l’interprete, ripetendo la sola parola che ricorda: Volinia.

Durante la prigionia è stato costretto a convertirsi all’Islam, prendendo il nome di Amreddin. Ora l’Unione dei reduci dell’Afghanistan sta preparando i documenti per il rimpatrio di Belokurov-Amreddin.

Durante l’intervento sovietico in Afghanistan della sola regione di Volinia sono caduti sul campo di battaglia 67 militari sovietici. Tre uomini, compreso Igor Belokurov, risultavano dispersi.