Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/la-mamma-del-ragazzo-morto-in-gita-a-milano-si-sfoga-su-facebook-86f87551-32eb-4a2c-9d1d-383075892cb9.html | rainews/live/ | true
ITALIA

Venerdì i funerali

Studente morto in gita a Milano, la mamma su Facebook: "Affidato alla scuola, torna cadavere"

Attesa per i risultati degli esami tossicologici, farmacologici e genetici. Gli inquirenti escludono comunque la caduta accidentale. Oggi, nuovi interrogatori, in questura a Padova, per i compagni di classe di Domenico

Condividi
"Ho affidato il mio unico figlio, sano ed in buona salute, all'Istituzione scolastica, per un'uscita con pernottamento. Mi verrà riconsegnato, cadavere, tra alcuni giorni". Antonia Comin ha commentato con queste parole la morte del figlio, Domenico Maurantonio, lo studente padovano di 19 anni precipitato dal quinto piano dell'hotel Leonardo a Milano, mentre era in gita scolastica.

La donna, un'insegnante di italiano e latino in un liceo scientifico, ha manifestato tutto il suo dolore anche su Facebook attraverso un post pubblicato lunedì mattina, poche ore dopo aver ricevuto la tragica notizia. Oggi, i genitori del ragazzo, dopo il nullaosta del magistrato, potranno portare a casa la salma e questo venerdì si svolgeranno i funerali nel quartiere Altichiero di Padova. 

E sulla morte di Domenicoa sono stati una decina i compagni di classe di Domenico ascoltati dagli investigatori nella Questura di Padova. Molti di loro non hanno voluto parlare coi giornalisti. Solo uno si è sfogato all'uscita: "Mi hanno interrogato dieci ore a Milano e otto ore qui, non potete capire come sto. Siamo tutti in cerca della verità", ha detto il giovane. 

L'episodio risale alla notte tra sabato 9 e domenica 10 maggio. Il corpo del giovane è stato ritrovato domenica mattina intorno alle 8, da un dipendente dell'albergo che ha dato l'allarme. E proprio in queste ore emergono nuovi particolari sulle scioccanti modalità con cui sarebbe stato comunicato il decesso del giovane ai professori del liceo "Nievo" che accompagnavano la classe. Secondo un'indiscrezione appresa dall'Ansa e confermata in ambienti della Squadra Mobile di Milano, i gestori dell'albergo avrebbero mostrato agli insegnanti, che si trovavano già nella saletta colazione, una foto del corpo a terra, scattata con il telefonino. Uno dei professori, docente di storia dell'arte, ha avuto un malore ed è stato accompagnato in ospedale. 

Le ipotesi al vaglio degli inquirenti
Se la mamma del giovane ha escluso da subito che si sia trattato di un suicidio ("Domenico non si è tolto la vita. Era sereno, felice. Aveva mille passioni", aveva raccontato), gli inquirenti, in attesa dei risultati delle analisi farmacologiche e genetiche (oltre che di quelle tossicologiche disposte con l'autopsia), non escludono nessuna ipotesi: dal suicidio all'omicidio fino a un gioco goliardico finito in tragedia, anche se quest'ultima ricostruzione è stata ipotizzata dai giornali ma non supportata da elementi raccolti nelle indagini. 

I risultati farmacologici, posto che è certo che Domenico, prima di morire, avesse accusato malesseri intestinali, indicheranno se abbia o meno ingerito lassativi (tracce di feci sono state, infatti, trovate sul pavimento del corridoio del quinto piano, ma non sulla finestra). I risultati genetici, invece, serviranno per capire se vi siano tracce di Dna diverso da quello del diciannovenne, non solo per esempio sotto le unghie, ma soprattutto su quel "segno oblungo" riscontrato su un braccio del giovane che fa ipotizzare a una pressione subita, come di qualcuno che lo avesse trattenuto. Mentre i primi esiti dovrebbero arrivare tra 48 ore, per quelli del Dna ci vorrà più tempo. 

Esclusa la caduta accidentale
Per la Procura di Milano, è "assai remoto" che qualcuno abbia spinto volontariamente lo studente fuori dalla finestra, tuttavia è "impossibile" che Domenico sia caduto dalla finestra accidentalmente. Questa certezza del pm milanese Claudio Gittardi che sta indagando per ricostruire l'intera dinamica dell'incidente, insieme alla Squadra Mobile, deriva un dato oggettivo: dal pavimento al davanzale della finestra, da dove poi il ragazzo è precipitato, l'altezza è di un metro e dieci circa. Un parapetto alto che fa pensare che il giovane possa o essere salito volontariamente (dopo aver assunto alcool o sostanze stupefacenti in grandi quantità) o essere stato indotto a salire da qualcuno. Ma questo lo potranno chiarire solo i risultati degli esami tossicologici disposti con l'autopsia. 

Interrogati di nuovo i compagni di classe
Oggi, gli investigatori milanesi che stanno indagando sulla morte di Domenico Maurantonio hanno sentito nuovamente, in questura a Padova, alcuni suoi compagni di classe. Si tratta di circa una decina di ragazzi già sentiti dalla polizia, a Milano, nell'immediatezza dei fatti. L'obiettivo sarebbe quello di far emergere nuovi particolari sulle ore che hanno preceduto la tragedia e verificare, nei racconti degli studenti acquisiti finora, le eventuali incongruenze. "Mi hanno interrogato 10 ore a Milano e otto ore qui, non potete capire come sto. Siamo tutti in cerca della verita'". È quanto ha raccontato un compagno di classe di Domenico Maurantonio, all'uscita dalla questura. Molti di loro hanno preferito non parlare con i cronisti.

Gli inquirenti dovranno anche capire perchè Domenico, dopo aver lasciato scarpe, occhiali, cellulare e portafoglio, si sia diretto verso la finestra con indosso soltanto una canottiera e degli slip.