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SCIENZA

Fecondazioni preistoriche

L'invenzione del sesso ha 385 milioni di anni

Un team di scienziati dell'evoluzione ha individuato la specie che, 385 milioni di anni fa, ha dato il "Via" ai rapporti sessuali

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Due pesci preistorici durante l'accoppiamento
di Stefano Lamorgese
Erano lunghi circa 8 centimetri; i primi esemplari fossili furono trovati per la prima volta in Scozia, nel 1888, e poi anche in Cina e in Estonia. Sono "placodermi" della specie Microbrachius dicki, pesci ossei che comparvero nel periodo Devoniano, 385 milioni di anni fa. Dominarono i mari per settanta milioni di anni, poi - improvvisamente - scomparvero.

L'invenzione del sesso
Da tempo individuati come i più antichi vertebrati progenitori della nostra specie, oggi si scopre che furono proprio loro i primi esseri viventi sulla Terra a riprodursi attraverso la fecondazione interna della femmina da parte del maschio.
Insomma: quei pesci preistorici inventarono, forse nelle più noiose serate invernali, l'atto del copulare, la congiunzione sessuale.

Come funzionava il sesso preistorico
Il pesce maschio disponeva di un organo sessuale osseo a forma di "L", che, una volta inserito nel corpo della femmina, veniva da questa trattenuto nella giusta sede mediante una placca ossea mobile, adatta allo scòpo.

In questo modo era possibile trasferire lo sperma dal maschio alla femmina per la fecondazione. Un sistema molto più sicuro ed efficace della deposizione delle uova. Impossibile sapere se fosse anche piacevole.

Curiosità
Il nome attribuito dalla scienza a questa specie di pesci - Microbrachius - è derivato da quelle che fin dall'inizio erano sembrate delle piccole braccia. Come ha confessato John Long, professore di paleontologia presso la Flinders University di Adelaide, in Australia, solo oggi si è capito che quelle strutture ossee erano l'organi genitale maschile.