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MONDO

Lieto fine per la vicenda che ha tenuto il mondo con il fiato sospeso

Thailandia, tutti usciti dalla grotta: staranno in ospedale ancora una settimana

Dopo giorni di angoscia e lunghe e complesse operazioni di salvataggio sono stati tratti in salvo i dodici ragazzi e l'allenatore rimasti intrappolati nella grotta Thuam Luang

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Le condizioni di salute dei 12 ragazzi thailandesi estratti dalla grotta Tham Luang, così come quelle del loro allenatore, non destano preoccupazione, ma sarà probabilmente necessaria una settimana di quarantena come precauzione contro possibili complicazioni.

Lo hanno confermato questa mattina i medici dell'ospedale Prachanukroh di Chiang Rai, che li hanno in cura.    Mentre specie i ragazzi recuperati tra domenica e lunedì sono in graduale ripresa, uno dei ragazzi ritornati in superficie ieri presenta lievi sintomi di polmonite. In generale, tutti i ragazzi presentano un tasso di globuli bianchi pi alto della norma, a segnalare delle infezioni.




Tutti e 12, oltre all'allenatore, sono di buon umore e senza particolare stress, hanno aggiunto i medici.   Il successo di un recupero che solo tre giorni fa sembrava ancora irrealizzabile è  stato ben più di un sospiro di sollievo su scala nazionale. Al campo base dei soccorsi, gli ultimi elicotteri a lasciare l'area con i ragazzi sono stati salutati dalla folla in festa, e i volontari arrivati da tutta la Thailandia si sono abbracciati con canti e balli. Nella vicina Mae Sai e a Chiang Rai sono stati segnalati festeggiamenti a colpi di clacson come dopo una vittoria sportiva insperata.




In tv e sui social media va in scena l'euforia di un Paese che ha tremato assieme a ogni notizia sui 'cinghialotti' giorno dopo giorno, da quando non si sapeva ancora se fossero vivi alla graduale preparazione di un'operazione logistica senza precedenti, estraendo un mare d'acqua con il costante incubo delle piogge monsoniche in arrivo e la possibilità che i ragazzi restassero sepolti vivi per mesi. E festeggia anche il resto del mondo, tra cui molti calciatori e lo stesso Manchester United, che ha invitato i ragazzi salvati (molti dei quali tifano per i Red Devils) a visitare il suo stadio la prossima stagione.   

Ma, tra i festeggiamenti e la gioia, nessuno dimentica l'ex Navy Seal Saman Gunan, il volontario morto venerdì scorso durante la fornitura di bombole d'ossigeno in vista del recupero. Ha già ricevuto un funerale reale, diventando un eroe nazionale. E oltre alle famiglie che dopo 18 giorni di tortura emotiva potranno presto riabbracciare i propri figli, da questa incredibile storia di forza di volontà e cooperazione esce vincitrice tutta la Thailandia: per giorni il mondo si intenerito vedendo la compostezza e la tenacia con cui il Paese ha perseguito l'obiettivo di riportare a casa questi ragazzi, anche quando i giorni passavano e neanche si sapeva se fossero ancora vivi. Ora sono fuori da quella che sarebbe potuta diventare la loro tomba, virtualmente adottati da un intero popolo.  

E dopo ore di attesa sono usciti anche i quattro subacquei che erano rimasti con i ragazzi. Tra loro vi è anche il medico che ha costantemente monitorato le condizioni di salute di tutti i presenti nella grotta.

Nei giorni scorsi erano usciti i primi otto ragazzi e  sono tutti in buone condizioni fisiche e mentali: lo ha reso noto il ministro della Sanità  thailandese, Jesada Chokedamrongsuk. "Sono tutti in un buono stato mentale e nessuno ha la febbre", ha riferito il ministro parlando all'ospedale Chiang Rai. Due ragazzi, però, sono sotto antibiotici per un possibile principio di polmonite, hanno riferito fonti sanitarie.    




Le tappe della storia 23 giugno - Il gruppo entra in una grotta al termine di un allenamento. E' una sorta di rito iniziatico: vogliono incidere i loro nomi sulle pareti. All'esterno, però, piove in maniera battente e, per sfuggire all'acqua che inonda i canali interni, il gruppo si addentra sempre più  nella grotta. La notte i ragazzi non tornano a casa e i genitori lanciano l'allarme. 24 giugno - Cominciano le ricerche e, dopo aver trovato le biciclette e le scarpe vicino all'entrata del complesso di grotte di Tham Luang, li' si concentrano le ricerche. 25 giugno - I Navy Seal thailandesi si immergono nelle acque che hanno invaso la caverna, mentre all'ingresso esterno si radunano i genitori: pregano e fanno offerte votive. Le piogge monsoniche ostacolano le ricerche. 27 giugno - Alle ricerche si uniscono 30 militari americani del comando Usa del Pacifico e tre sub super-esperti britannici. 1 luglio - Viene creata una base operativa nella 'camera tre' interna alla grotta: è a metà del percorso e viene attrezzate con bombole di ossigeno e viveri. 2 luglio - E' il giorno del miracolo: i ragazzi vengono trovati vivi dai sommozzatori britannici 400 metri oltre Pattaya Beach. 3 luglio - I ragazzi vengono rifocillati con cibo altamente proteico, visitati da un medico e curati per lievi escoriazioni. Ma bisogna tirarli fuori e le autorità allertano: rischiano di dover restare nella grotta per mesi. 4 luglio - I 'cinghialotti', che non sanno nuotare, cominciano a prendere dimestichezza con maschere da sub e attrezzature per la respirazione subacquea. Nel frattempo l'acqua all'interno della galleria viene estratta senza sosta da pompe drenanti. 6 luglio - Un sommozzatore thailandese volontario, il 38enne Salman Kunan, muore asfissiato mentre piazza le bombole di ossigeno che dovranno 'punteggiare' il percorso per portare fuori i ragazzi. L'ossigeno nella galleria è calato drasticamente: per le autorità c'è una finestra di soli 3-4 giorni per il salvataggio.     7 luglio - I ragazzi scrivono ai genitori, "non preoccupatevi". Scrive loro anche l'allenatore e chiede scusa.     8 luglio - Prende il via l'operazione di salvataggio: i ragazzi devono percorrere oltre 3 chilometri molto accidentati, in parte camminando e in parte nuotando, e devono anche attraversare uno stretto cunicolo sott'acqua in cui passa a stento una persona. Dopo 11 ore di attesa, spunta alla luce il primo ragazzino: il mondo tira un sospiro di sollievo. E' il segno che anche gli altri ce la possono fare. A fine giornata, mentre cala il buio, sono quattro i ragazzi usciti.   9 luglio - Escono altri quattro ragazzini. Tutti vengono ricoverati ospedale in isolamento. I genitori li possono vedere solo a distanza nel timore di infezioni.     10 luglio - L'incubo è finito: tutti e 12 i ragazzini e il loro allenatore sono fuori dalla caverna. Rimarranno in ospedale ua settimana per i controlli, ma sono in buone condizioni fisiche e mentali. Non potranno andare a vedere a Mosca la finale dei mondiali di calcio, a cui sono stati invitati, ma intanto Hollywood già prepara un film sull'incredibile avventura.