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MONDO

La polizia non riaprirà l'inchiesta

Lady Diana, respinta la tesi dell'omicidio

Secondo Scotland Yard non c'è "alcuna prova credibile" a sostegno della tesi, tornata a circolare nella scorsa estate

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Diana Spencer
Londra
Non è stata trovata “alcuna prova credibile” a sostegno della tesi che la morte di Lady Diana sia da collegare al reggimento d'elite dell'esercito britannico, le Sas. La polizia britannica liquida così la vicenda e annuncia che non riaprirà le indagini sulla morte della principessa e del suo compagno, Dodi al-Fayed. Sono state dunque respinte le teorie che parlavano di omicidio circolate dalla scorsa estate.

Qualche mese fa "nuovi elementi" sul caso 
Ad agosto, quando il caso sembrava ormai chiuso, Scotland Yard aveva ricevuto materiale sull’incidente stradale avvenuto nel tunnel dell'Alma, a Parigi, nel 1997. La Metropolitan Police londinese aveva detto che stava valutando nuovi elementi, senza dare il benché minimo elemento sulla loro natura. Diversi media britannici avevano però rivelato che dai "nuovi elementi" risultava che la morte di Diana fosse da attribuire alle Sas.

Le indagini non saranno riaperte 
Secondo una lettera del vice-commissario capo di Scotland Yard, Mark Rowley, anticipata dalla britannica Sky News, la Met annuncia di non aver trovato prove credibili e specifica che non riaprirà le indagini sul caso. Scotland Yard rivelerà comunque ufficialmente le sue conclusioni.

La versione ufficiale 
Dopo anni di esame anche delle numerose teorie del complotto riguardanti l'incidente, le indagini della polizia francese e britannica sulla morte della principessa Diana hanno concluso che lo schianto fu causato dallo stato di ebbrezza dell'autista, Henri Paul, che quella notte guidò troppo velocemente per sfuggire ai paparazzi che seguivano costantemente la principessa.