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ITALIA

Informativa alla Camera

Rave party nel Viterbese, Lamorgese: scelta attività dissuasiva come in passato

Ci sono stati tanti altri episodi ed in nessun caso si è deciso di intervenire con la forza, afferma la ministra dell'Interno, Luciana Lamorgese in merito al rave party tra il 13 e il 19 agosto sul lago di Mezzano 

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"I servizi di controllo disposti delle forze dell'ordine hanno impedito che si radunassero nell'area del rave fino a 30mila persone", ha detto la ministra dell'Interno, Luciana Lamorgese, nell'informativa in Aula alla Camera sulla vicenda del rave party del lago di Mezzano, nel Viterbese, a metà agosto.

"C'era un monitoraggio della polizia sui camper sull'Aurelia dal 13 agosto, non certo una scorta", ha detto Lamorgese. Quanto alle richieste di sgombero, "visto l'alto numero di persone e la presenza di bambini, è stata ritenuta opportuna un'attività dissuasiva. Lo sgombero con l'uso di idranti e lacrimogeni avrebbe creato rischi per ordine pubblico e salute".

Il ministro ha riferito che "solo alle prime luci del 14 agosto il personale operante poteva effettivamente quantificare il numero delle presenze che ammontavano a 4mila persone, comprese famiglie con bambini. I servizi di controllo e di cinturazione hanno avuto l'effetto di scongiurare che nell'area prescelta venisse a concentrarsi un numero di persone ben superiore, ipotizzato fino a 30mila".

"Peraltro - ha sottolineato Lamorgese - il mancato raggiungimento delle presenze preventivate dagli organizzatori sarebbe proprio da ricondurre all'attività svolta in quelle ore dalle forze di polizia che avrebbe fatto recedere numerose persone - in particolare giovani - dall'iniziale intento di partecipare al rave". 

Il rave è stato "organizzato sul web su chat private, dove è stato solo condiviso l'invito alla partecipazione senza dettagli su località e tempi dell'evento. Gli organizzatori hanno chiesto a coloro che volevano parteciparvi l'assoluta segretezza", ha sottolineato la ministra dell'Interno, che smentisce l'aumento di casi di coronavirus a causa dell'evento: "Il focolaio che avrebbe dovuto produrre il rave non si è visto. I monitoraggi dell'Asl di Viterbo non hanno rilevato casi di positività da Covid".

Infine, ha precisato Lamorgese, i rave party "non sono un fatto inedito, né una questione italiana, ce ne sono stati tanti in passato - nel 2018 e 2019 ci sono stati eventi simili, a Torino 5mila persone - ed in nessun caso si è deciso di intervenire con la forza se non quando lo hanno consentito circostanze di tempo e luogo. La linea del Viminale sull'ordine pubblico non può essere ondivaga, le forze dell'ordine agiscono sulla base di criteri che sono frutto di esperienze e competenze consolidate, non soggette ad improvvisazioni o cambiamenti ingiustificati. Ciò a garanzia di tutti, cittadini e forze di polizia".