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POLITICA

Occhi puntati su Maniero e Ruocco

Lannutti fuori Commissione banche, intesa più vicina

L'accordo con il Pd ora è alla portata. La presidenza resterebbe comunque al M5S e si potrebbe incrociare con una girandola di nuove nomine (in sostituzione di Ruocco o di Bottici) e con l'elezione del presidente della commissione sui fatti di Forteto

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Indicato dal Movimento alla Presidenza della Commissione Banche, è stato investito da aspre polemiche per il fatto che il figlio sia impiegato alla Popolare di Bari. Stiamo parlando di Elio Lannutti che dopo aver replicato agli attacchi, ha deciso di fare un passo indietro aprendo di fatto alla tanto agognata intesa sulla commissione che si occuperà degli istituti di credito. Ad annunciarlo il ministro degli esteri, nonchè capo politico dei 5Stelle, Luigi Di Maio, che mostra così il suo volto più dialogante al Pd. E' il segno di una relativa tregua che, all'indomani dell'arrivo di Beppe Grillo, sembra caratterizzare le fine dell'anno della maggioranza. E il premier Giuseppe Conte può guardare con una certa fiducia a quell'aggiornamento dell'agenda di governo che, nei piani di Palazzo Chigi, servirà anche a rilanciare la maggioranza.

Difficile, tuttavia, che la vera e propria  verifica dell'esecutivo possano avere luogo prima delle elezioni in Emilia-Romagna e Calabria. Diverse fonti della maggioranza si dicono via via più convinte che, fino al 26 gennaio, non ci sarà spazio per il momento della verità. Di Maio annuncia il ritiro di Lannutti in tv, nel salotto di Bruno Vespa. Un ritiro volontario, ci tiene a dire il capo politico, ben consapevole che, tuttavia, con il senatore M5S l'accordo con i Dem era impossibile. E ora gli occhi sono puntati sui secondi più votati dal M5S, il deputato Alvise Maniero e la presidente della commissione Finanze Carla Ruocco.

Senza escludere dalla gara il Questore del Senato Laura Bottici e il deputato Raphael Raduzzi. L'accordo con il Pd ora è alla portata. La presidenza resterebbe comunque al M5S e si potrebbe incrociare con una girandola di nuove nomine (in sostituzione di Ruocco o di Bottici) e con l'elezione del presidente della commissione sui fatti di Forteto.

Intesa che sarà concretizzata a gennaio, mese comunque decisivo per Conte: all'inizio del 2020 il premier lancerà il decreto sul "cantiere Taranto" - dove si potrebbe recare alla metà del mese - e conta di trovare un punto di caduta anche sul nodo prescrizione. Nelle prossime ore - o venerdì - un vertice di maggioranza sulla giustizia potrebbe invece trovare l'intesa sul dossier intercettazioni: il suo rinvio dovrebbe andare nel milleproroghe, che il Cdm varerà venerdì. Ma sarà un rinvio meramente tecnico, al quale il Pd vuole accompagnare un accordo politico.