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MONDO

Dal 15 febbraio 2012 ad oggi

Marò, le tappe principali del caso dei due fucilieri di Marina

Dopo i governi Monti e Letta, il delicatissimo dossier sui due fucilieri accusati di aver ucciso due pescatori indiani passa nelle mani di Federica Mogherini, titolare della Farnesina dell'esecutivo Renzi. I momenti salienti di una vicenda iniziata oltre due anni fa

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Sono 735 giorni che Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sono in India quando la Corte Suprema decide di non applicare il Sua Act, la legge antiterrorismo per repressione della pirateria, escludendo così la pena di morte in modo defininivo ma rimandando di due settimane la scelta di chi condurrà le indagini. Sono passati oltre due anni da quel 15 febbraio 2012 quando l'Enrica Lexie e il caso dei due fucilieri della Marina impegnati in una missione antipirateria diventa terreno di scontro diplomatico tra Italia e India. Ripercorriamo le tappe principali.

2012 - L'inizio della vicenda
Quattro giorni dopo la morte al largo del Kerala dei due pescatori indiani, il 19 febbraio, Latorre e Girone scendono a terra a Kochi e vengono trattenuti dalla polizia. A seguire la vicenda viene nominato il sottosegretario dell'allora ministro degli Esteri, Giulio Terzi. A marzo il premier Mario Monti ribadisce che l'incidente è avvenuto in acque internazionali, ad aprile le famiglie dei due pescatori morti vengono risarcite con 146 mila euro. A Natale l'Alta Corte del Kerala, che ha avviato il processo, concede a Latorre e Girone un permesso per tornare in Italia.

2013 - Massima tensione diplomatica
I marò, rientrati in India a gennaio secondo gli accordi, a febbraio ottengono un permesso di 4 settimane per tornare in Italia a votare. Roma decide che Latorre e Girone restino in patria perchè Delhi "ha violato il diritto internazionale". Tensione politica e diplomatica alle stelle: l'India vieta all'ambasciatore Daniele Mancini di lasciare il Paese e non gli riconosce più l'immunità diplomatica "per aver violato la dichiarazione giurata". Il braccio di ferro finisce quando l'India assicura che non verrà applicata la pena di morte e l'Italia rimanda in India Latorre e Girone. 

2014 - Una sequenza di rinvii
I fucilieri restano senza capi di imputazione certi, la vicenda si intreccia alla campagna elettorale indiana, le udienze presso la Corte Suprema subiscono continui rinvii. L'Italia respinge in ogni sede la possibilità che Latorre e Girone vengano giudicati in base al Sua Act, la legge antiterrorismo.