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La giornata mondiale Fao
Alimentazione: lunga vita al latte, il vero 'oro bianco'
La Coldiretti difende il Made in Italy e lancia un allarme: l’addio all’olio di palma ha fatto impennare i consumi del burro, che ora rischia di diventare un bene scarso

C’è chi lo chiama persino “oro bianco”, per le sue numerose proprietà benefiche e nutritive. Alimento prezioso e completo per il nostro fabbisogno, oggi il latte viene celebrato in tutti i continenti con il “World Milk Day”, la giornata mondiale promossa dalla FAO (Food and Agriculture Organization of the United Nations). L’obiettivo è celebrare il latte come alimento base su scala globale della dieta umana.
I consumi
L’agenzia delle Nazioni Unite afferma che il latte, così come tutti i prodotti lattiero-caseari derivati, ha un enorme potenziale che potrebbe migliorare la nutrizione e il sostentamento di centinaia di miliori di persone povere in tutto il mondo, ma che i costi sono ancora drammaticamente fuori dalla loro portata. Nelle economie più sviluppate invece, sottolinea la Coldiretti, dal 2001 ad oggi c’è stato un significativo ritorno sulle tavole come uno tra i primi alimenti dell’uomo. Resta il dato di fatto che si tratta di un alimento “naturalmente funzionale”, che oltre a nutrire cioè, protegge anche il nostro organismo. Basti pensare che per raggiungere l’apporto nutrizionale di un bicchiere di latte sarebbe necessario mangiare 1 kg di spinaci o quantità anche maggiori di fagioli. Sul podio dei consumatori l’oro bianco vede l’Irlanda con oltre 126 litri all’anno pro capite e a seguire Regno Unito e Danimarca. L’Italia, invece, registra consumi storicamente bassi (circa 49 litri all’anno nel 2015), e per di più in calo anno su anno.
Addio olio di palma
C’è un ulteriore dato. Dopo il brusco calo delle importazioni dell’olio di palma, calate del 41% nei primi mesi del 2017, sei italiani su dieci evitano di acquistare prodotti che lo contengono. Per questo, soprattutto a livello nazionale, un numero crescente di imprese ha fatto la scelta dell'“olio di palma free”. Eliminare l’olio di palma però, sta portando a una vera e propria “carestia di burro a livello internazionale”, visto che viene usato come alimento sostitutivo. L’allarme arriva dalla Coldiretti, preoccupata che questa situazione possa mettere a rischio le forniture di burro alle industre dolciarie. “Il cambiamento ha coinvolto anche gli altri prodotti a base di latte, - sottolinea la Coldiretti - e rende ancor più necessario per l’Italia sostenere il proprio patrimonio lattiero caseario, dopo che negli ultimi dieci anni si è dimezzato il numero di stalle presenti.”
Salvare il Made in Italy
Sono 488 i formaggi tradizionali censiti dalle Regioni che si aggiungono ai 49 a marchio DOP. L’appello di Coldiretti: “Ci sono da salvare 120 posti di lavoro nell’attività dell’allevamento da latte, non solo perchè è la voce più importante dell’agroalimentare italiano, ma anche per preservare l’immagine del Made in Italy.”
I consumi
L’agenzia delle Nazioni Unite afferma che il latte, così come tutti i prodotti lattiero-caseari derivati, ha un enorme potenziale che potrebbe migliorare la nutrizione e il sostentamento di centinaia di miliori di persone povere in tutto il mondo, ma che i costi sono ancora drammaticamente fuori dalla loro portata. Nelle economie più sviluppate invece, sottolinea la Coldiretti, dal 2001 ad oggi c’è stato un significativo ritorno sulle tavole come uno tra i primi alimenti dell’uomo. Resta il dato di fatto che si tratta di un alimento “naturalmente funzionale”, che oltre a nutrire cioè, protegge anche il nostro organismo. Basti pensare che per raggiungere l’apporto nutrizionale di un bicchiere di latte sarebbe necessario mangiare 1 kg di spinaci o quantità anche maggiori di fagioli. Sul podio dei consumatori l’oro bianco vede l’Irlanda con oltre 126 litri all’anno pro capite e a seguire Regno Unito e Danimarca. L’Italia, invece, registra consumi storicamente bassi (circa 49 litri all’anno nel 2015), e per di più in calo anno su anno.
Addio olio di palma
C’è un ulteriore dato. Dopo il brusco calo delle importazioni dell’olio di palma, calate del 41% nei primi mesi del 2017, sei italiani su dieci evitano di acquistare prodotti che lo contengono. Per questo, soprattutto a livello nazionale, un numero crescente di imprese ha fatto la scelta dell'“olio di palma free”. Eliminare l’olio di palma però, sta portando a una vera e propria “carestia di burro a livello internazionale”, visto che viene usato come alimento sostitutivo. L’allarme arriva dalla Coldiretti, preoccupata che questa situazione possa mettere a rischio le forniture di burro alle industre dolciarie. “Il cambiamento ha coinvolto anche gli altri prodotti a base di latte, - sottolinea la Coldiretti - e rende ancor più necessario per l’Italia sostenere il proprio patrimonio lattiero caseario, dopo che negli ultimi dieci anni si è dimezzato il numero di stalle presenti.”
Salvare il Made in Italy
Sono 488 i formaggi tradizionali censiti dalle Regioni che si aggiungono ai 49 a marchio DOP. L’appello di Coldiretti: “Ci sono da salvare 120 posti di lavoro nell’attività dell’allevamento da latte, non solo perchè è la voce più importante dell’agroalimentare italiano, ma anche per preservare l’immagine del Made in Italy.”