TECH
“Il Quotidiano in Classe”
Laurene Powell Jobs incontra gli studenti a Firenze

Incontro a Firenze fra Laurene Powell Jobs, vedova di Steve Jobs, e 800 studenti delle superiori coinvolti nell'iniziativa di media-literacy nell'ambito del progetto “Il Quotidiano in Classe”.
L’evento, organizzato dal presidente dell'Osservatorio permanente Giovani - Editori, Andrea Ceccherini, si è tenuto oggi pomeriggio presso il Teatro Odeon.
Laurene Powell Jobs è fondatrice e presidente di Emerson Collective, tra le organizzazioni, spiega una nota, "più attive nel comparto sociale, incentrata sull'eliminazione delle barriere alla giustizia per le persone, le famiglie e le comunità negli Stati Uniti e nel resto del mondo".
'Il Quotidiano in classe' è un progetto dedicato a sviluppare, si spiega, "il pensiero critico dei giovani, che nell'era dominata dalle fake news, dalle verosimiglianze e dalle post verità, ha conquistato un ruolo da protagonista, assolvendo ad un bisogno tra i più avvertiti e contemporanei: quello di allenare i giovani a distinguere le fonti credibili da quelle che non lo sono, insegnando loro a riconoscere l'attendibilità di una notizia".
L'incontro degli studenti con Laurene Powell Jobs si inserisce nell'ambito dei 'Nuovi Incontri per il Futuro', ciclo di appuntamenti pubblici dell'Osservatorio permanente Giovani- Editori, che da diversi anni riunisce i grandi leader del mondo dell'hi-tech della Silicon Valley e non solo: sono stati già ospiti il presidente di Google Eric Schmidt, il fondatore di WhatsApp Jan Koum, il Ceo della Twenty Century Fox James Murdoch e il Ceo di Apple Tim Cook.
Diversi gli argomenti trattati nel corso dell'incontro con molte domande da parte degli studenti. La notizia della sparatoria a Thousand Oaks ha fatto entrare il tema delle armi nel dibattito. "Sono anch'io orripilata, ritengo che sia veramente terribile che delle persone che sono elette a livello di governo federale non rappresentino la maggioranza degli americani che vorrebbero delle leggi più mitigate", ha detto Powell Jobs affermando che la gran parte degli statunitensi è contraria alle armi. "Possiamo vedere i finanziamenti che queste persone ricevono dall'Associazione nazionale - ha aggiunto Powell Jobs - che sono talmente forti, perché loro veramente tengono in pugno dei funzionari governativi, per cui non vogliono delle leggi ragionevoli, perché sono preoccupati che una legge sarà l'inizio della fine, e quindi usano il terrore dicendo che la gente perderebbe i diritti del secondo emendamento, che è una cosa assolutamente ridicola".
L’evento, organizzato dal presidente dell'Osservatorio permanente Giovani - Editori, Andrea Ceccherini, si è tenuto oggi pomeriggio presso il Teatro Odeon.
Laurene Powell Jobs è fondatrice e presidente di Emerson Collective, tra le organizzazioni, spiega una nota, "più attive nel comparto sociale, incentrata sull'eliminazione delle barriere alla giustizia per le persone, le famiglie e le comunità negli Stati Uniti e nel resto del mondo".
'Il Quotidiano in classe' è un progetto dedicato a sviluppare, si spiega, "il pensiero critico dei giovani, che nell'era dominata dalle fake news, dalle verosimiglianze e dalle post verità, ha conquistato un ruolo da protagonista, assolvendo ad un bisogno tra i più avvertiti e contemporanei: quello di allenare i giovani a distinguere le fonti credibili da quelle che non lo sono, insegnando loro a riconoscere l'attendibilità di una notizia".
L'incontro degli studenti con Laurene Powell Jobs si inserisce nell'ambito dei 'Nuovi Incontri per il Futuro', ciclo di appuntamenti pubblici dell'Osservatorio permanente Giovani- Editori, che da diversi anni riunisce i grandi leader del mondo dell'hi-tech della Silicon Valley e non solo: sono stati già ospiti il presidente di Google Eric Schmidt, il fondatore di WhatsApp Jan Koum, il Ceo della Twenty Century Fox James Murdoch e il Ceo di Apple Tim Cook.
Diversi gli argomenti trattati nel corso dell'incontro con molte domande da parte degli studenti. La notizia della sparatoria a Thousand Oaks ha fatto entrare il tema delle armi nel dibattito. "Sono anch'io orripilata, ritengo che sia veramente terribile che delle persone che sono elette a livello di governo federale non rappresentino la maggioranza degli americani che vorrebbero delle leggi più mitigate", ha detto Powell Jobs affermando che la gran parte degli statunitensi è contraria alle armi. "Possiamo vedere i finanziamenti che queste persone ricevono dall'Associazione nazionale - ha aggiunto Powell Jobs - che sono talmente forti, perché loro veramente tengono in pugno dei funzionari governativi, per cui non vogliono delle leggi ragionevoli, perché sono preoccupati che una legge sarà l'inizio della fine, e quindi usano il terrore dicendo che la gente perderebbe i diritti del secondo emendamento, che è una cosa assolutamente ridicola".