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ECONOMIA

"Consentire rafforzamento ammortizzatori sociali"

Lavoro. Cgil Nord contro Confindustria: "No sblocco licenziamenti almeno fino ad ottobre"

Il Presidente di Assolombarda, Alessandro Spada: "Alle imprese servono chiarezza, maggiori certezze e un interlocutore affidabile per poter pianificare investimenti di medio e lungo termine"

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"L'unica cosa di cui non c'è bisogno in questo momento nel nostro paese è lo sblocco dei licenziamenti". E' scontro aperto tra le Cgil e le Confindustrie del nord sulla mini proroga al blocco dei licenziamenti a ottobre contenuta nel Sostegni bis. Epicentro dello scontro Milano, dove ieri sera ha dato fuoco alle polveri il presidente di Assolombarda Alessandro Spada, rinfacciando al ministro Orlando di essere "in netta contraddizione con quanto dichiarato dallo stesso ministro pochi giorni fa in occasione della sua visita, lo scorso lunedì, in Assolombarda".

Il ministro aveva detto ai giornalisti di trovare "difficile rimettere in discussione, per la costituzione della maggioranza, una decisione già presa", e dunque pareva scontata la rimozione del blocco dei licenziamenti in scadenza al 30 giugno. E mentre Spada torna a porre "un tema di metodo, sia in termini di coerenza rispetto alle norme e sia in termini di relazione con le parti sociali" perché "alle imprese servono chiarezza, maggiori certezze e un interlocutore affidabile per poter pianificare investimenti di medio e lungo termine", scendono in campo a difesa della proroga quattro segretari generali Cgil di altrettante regioni: Alessandro Pagano (Lombardia), Pier Massimo Pozzi (Piemonte), Christian Ferrari (Veneto) e Luigi Giove (Emilia Romagna). 

"Il provvedimento del governo sui licenziamenti - affermano i segretari delle regioni del nord della Cgil - è un primo passo ancora insufficiente e deve essere completato per garantire la proroga certa del blocco fino almeno ad ottobre. Tempo necessario per consentire il rafforzamento degli ammortizzatori sociali in direzione di una copertura universale. In questa fase i lavoratori sono ancora alle prese con la crisi. Pertanto vanno protetti, sostenuti e accompagnati nei processi di transizione economica, che saranno promossi con le risorse del Pnrr, attraverso progetti efficaci di formazione e riqualificazione professionale".

Per i quattro dirigenti della Cgil serve un "uso sapiente di tutti gli ammortizzatori sociali, prima di usare la mannaia dei licenziamenti". Disco rosso infine da Pagano, Pozzi, Ferrari e Giove anche sull'intenzione annunciata dal governo di indebolire le attuali regole sugli appalti, rendendo il lavoro più fragile, ricattabile, più insicuro e vittima di sfruttamento e criminalità organizzata, una decisione che contrasteremo con tutti gli strumenti a nostra disposizione".