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ITALIA

Inps

Lavoro. Crollano richieste di cassa integrazione, mentre volano del 12% domande di disoccupazione

Dal 2008 al 2006 sono andati in fumo in Italia 332.510 posti di lavoro, 126.035 solo in Sicilia dove la situazione "è drammatica" - spiega il Segretario generale della Cgil regionale, Michele Pagliaro: "bisogna dare risposte cocrete". E ricorda: "20 mila i giovani che ogni anno lasciano la Sicilia" 

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Piccoli segnali di ripresa ci sono stati, ma resta comunque difficile la situazione sul fronte occupazionale in Italia. A conferma arrivano i dati dell'Inps che parlano di un crollo delle richieste di cassa integrazione e di un aumento di domande di disoccupazione. Ma vediamo nel dettaglio. Nel mese di aprile il numero di ore di cigs complessivamente autorizzate è stato pari a 23,9 milioni, in diminuzione del 58,1% rispetto allo stesso mese del 2016 (57,0 milioni). Il calo rispetto a marzo è stato del 38,9% (39,1 milioni di ore chieste). Nei primi quattro mesi dell'anno sono stati chiesti 129 milioni di ore di cassa integrazione nel complesso con un calo del 43% rispetto allo stesso periodo del 2016. E il crollo della cassa integrazione - che va avanti ormai da mesi - inizia a farsi vedere nelle domande di disoccupazione che per la prima volta da marzo - su base annuale - sono in aumento del 12%. Nel mese sono state presentate 15 domande di ASpI, 4 domande di mini ASpI e 109.823 domande di NASpI. Nello stesso mese sono state inoltrate 353 domande di disoccupazione e 1.139 domande di mobilità, per un totale di 111.334 domande, il +12% rispetto al mese di marzo 2016 (99.435 domande). 

La situazione dunque non è per niente rosea, anzi "è drammatica" come sottolinea Michele Pagliaro, Segretario generale della Cgil Sicilia. Dal 2008 al 2016, nonostante il jobs act - spiega ricorrendo agli ultimi dati Istat - sono andati in fumo nel nostro Paese 332.510 posti di lavoro, 126.035 solo in Sicilia. "Una situazione - spiega ancora Pagliaro - che lascia intendere quanto inadeguate siano state le politiche nazionali e regionali per lo sviluppo e l'occupazione. Oggi va evitato che la lunga fase di campagna elettorale che si apre determini lo stallo degli interventi". La sfida lanciata al governo regionale "è di dare risposte concrete, in quest'ultimo scorcio di legislatura, in tema di contrasto alla povertà e di occupazione giovanile".

La Sicilia detiene assieme a Puglia e Campania il primato di persone in età lavorativa che vivono in famiglia e che nell'ultimo anno hanno lavorato per meno del 20% del loro potenziale. Sono 20 mila i giovani che ogni anno lasciano la Sicilia e i Neet (tra i 15 e i 34 anni) nel 2016 hanno raggiunto quota 500.000. A fronte di questa situazione, ha affermato Pagliaro, "sarebbe inammissibile una stasi ad esempio sui Fondi strutturali, la cui spesa già arranca, o sugli interventi del Patto per la Sicilia. Il nostro è un appello alla politica a tornare a mettere prima di tutto gli interessi della Sicilia e dei siciliani".