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ECONOMIA

Domani sciopero generale

Landini e Furlan: "Con Recovery Fund far ripartire economia e occupazione. Il governo ci ascolti"

"Oggi bisogna realizzare un nuovo sistema di ammortizzatori sociali e investire sulla formazione", spiega il segretario della Cgil. "Vanno bene le agevolazioni per le aziende, per i giovani, per le donne, ma vanno riaperti i cantieri che sono bloccati, servono nuove infrastrutture", dice a sua volta la segreteria della Cisl

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I 209 miliardi del Recovery Fund "dobbiamo spenderli in lavoro, imprese, sanità". A parlare il ministro degli esteri Luigi di Maio nel corso del programma di Rai Tre "Agorà". Dunque, una delle priorità per l'esecutivo resta proprio l'occupazione. Ma nonostante le continue rassicurazioni, i sindacati si dicono preoccupati. 

"Non si può disperdere in tanti rivoli la massa di risorse irripetibile che il nostro Paese ha a disposizione. Credo che sia importante individuare alcuni filoni di sviluppo concreti che dobbiamo affrontare. Noi - sottolinea Landini proprio facendo riferimento al Recovery Fund - saremo in piazza per chiedere al governo di attivare un tavolo e sostenere le nostre proposte e anche per dire a Confindustria e alle imprese che devono rinnovare i contratti e investire sul lavoro e cancellare la precarietà, che è un male". Per Landini occorre  "rendere digitale questo paese. Investire in infrastrutture digitali, materiali e sociali a partire del Mezzogiorno è centrale. Il secondo tema su cui investire è la riconversione  ecologica dell'economia. L'altra questione riguarda la sanità pubblica, fare investimenti superando la logica dei tagli".

"C'è bisogno di una politica industriale degna di questo nome"
"C'è bisogno di un ruolo dello Stato che sia di indirizzo e di individuazione dei settori strategici, di una politica industriale degna di questa nome" spiega il segretario generale della Cigl, Maurizio Landini, sempre ad "Agorà". E aggiunge: "Bisogna avere un progetto di crescita per questo Paese e il ruolo dello Stato è decisivo, ma non per sostituirsi  agli imprenditori". Secondo Landini, l'intervento dello Stato sarebbe necessario per "rilanciare le attività e per controllare dove vanno i soldi pubblici".

"Non mi piace visione Bonomi su licenziamenti"
Il segretario della Cgil poi parlando della proposta del Presidente di Confindustria sottolinea: "Non mi piace la visione di Bonomi perché il licenziamento è un dramma: per fortuna che abbiamo bloccato i licenziamenti e ci siamo inventati forme di tutela per altre forme di lavoro". Il numero uno di viale dell'astronomia aveva definito "un errore" il blocco dei  licenziamenti durante la crisi Covid e che di recente ha parlato di "contratti rivoluzionari". "Oggi bisogna realizzare un nuovo sistema di ammortizzatori sociali e investire sulla  formazione", ha aggiunto.

Furlan: "Il governo ascolti le nostre proposte"
Sulla stessa lunghezza d'onda Annamaria Furlan, segretaria generale della Cisl, che in un'intervista al 'Corriere della Sera' ribadisce che il Recovery Fund è un'opportunità, ma  "bisogna far sì che non vada sprecato neanche un euro. E per questo chiediamo al governo di ascoltare le nostre proposte precise e le nostre priorità". Secondo Furlan, i 209  miliardi in arrivo per l'Italia dall'Europa sono "la prima cosa da portare a casa. Con quelli riparte l'economia, con quelli riparte l'occupazione. Vanno bene le agevolazioni per le  aziende, per i giovani, per le donne, ma vanno riaperti i cantieri che sono bloccati, servono nuove infrastrutture", ha aggiunto.

"Ripartire dal Lavoro". E dagli "investimenti". E' l'imperativo categorico per la segretaria nazionale della Cisl alla vigilia della mobilitazione nazionale dei sindacati. Uno sciopero  per avviare "un confronto costruttivo con il governo che da mesi non ci ascolta" e "perché i temi sul tavolo sono molti e crediamo di dover essere chiamati a partecipare ad un  confronto sulle priorità del Paese". "Se il governo aprisse un tavolo con le parti sociali darebbe un segnale di dialogo e apertura a tutti", spiega Furlan secondo cui c'e' "Il lavoro  prima di tutto, da lì bisogna ripartire per far crescere il Paese".