ECONOMIA
In 300 manifestano davanti al Parlamento
Protesta dei dipendenti Auchan davanti a Montecitorio: 1.100 posti a rischio
Il gruppo francese della gdo avrebbe proposto un accordo che prevede la rinuncia alla 14esima mensilità per i lavoratori del Centrosud, congelamento di un anno per quelli del Nord e più flessibilità oraria. L'alternativa sono i licenziamenti. A protestare anche i dipendenti di Mercatone Uno, la catena italiana di arredamento che minaccia di mandare a casa migliaia di lavoratori
Davanti a Montecitorio per protestare e per far sentire la loro voce dopo la rottura della trattiva tra azienda e sindacati. Oggi, oltre 300 lavoratori dell'Auchan, gruppo francese leader della grande distribuzione, hanno protestato contro il rischio di 1.100 licenziamenti paventato dal gruppo dopo la rottura delle trattative con i sindacati.
Alla giornata di protesta hanno aderito anche i dipendenti di Mercatone Uno, la catena italiana di arredamento che minaccia di mandare a casa migliaia di lavoratori dopo la possibile chiusura di alcuni punti vendita.
A dare la notizia è il sindacato Flaica, sottolineando come la manifestazione abbia trovato per una volta il consenso bipartisan di quasi tutte le forze politiche, che hanno espresso solidarietà ai lavoratori promettendo che a breve i dirigenti della multinazionale francese (ma anche di Mercatone Uno) saranno ascoltati dalle commissioni Lavoro di Camera e Senato per un chiarimento e per cercare di porre un freno al serio pericolo dei licenziamenti o in alternativa della drastica riduzione dei diritti.
Secondo quanto riferisce Flaica, l'azienda ha proposto a Cgil, Cisl e Uil un accordo che prevede la rinuncia definitiva alla 14esima mensilità per i lavoratori del Centrosud, congelamento di un anno per quelli del Nord, più flessibilità oraria e rinuncia a un livello contributivo che vuol dire circa 80-100 euro in meno in busta paga. L'alternativa minacciata dall'azienda sono i licenziamenti, che sarebbero circa 1.100 in tutta Italia su un totale di 18mila dipendenti.
Alla giornata di protesta hanno aderito anche i dipendenti di Mercatone Uno, la catena italiana di arredamento che minaccia di mandare a casa migliaia di lavoratori dopo la possibile chiusura di alcuni punti vendita.
A dare la notizia è il sindacato Flaica, sottolineando come la manifestazione abbia trovato per una volta il consenso bipartisan di quasi tutte le forze politiche, che hanno espresso solidarietà ai lavoratori promettendo che a breve i dirigenti della multinazionale francese (ma anche di Mercatone Uno) saranno ascoltati dalle commissioni Lavoro di Camera e Senato per un chiarimento e per cercare di porre un freno al serio pericolo dei licenziamenti o in alternativa della drastica riduzione dei diritti.
Secondo quanto riferisce Flaica, l'azienda ha proposto a Cgil, Cisl e Uil un accordo che prevede la rinuncia definitiva alla 14esima mensilità per i lavoratori del Centrosud, congelamento di un anno per quelli del Nord, più flessibilità oraria e rinuncia a un livello contributivo che vuol dire circa 80-100 euro in meno in busta paga. L'alternativa minacciata dall'azienda sono i licenziamenti, che sarebbero circa 1.100 in tutta Italia su un totale di 18mila dipendenti.