ITALIA
Liti in ufficio: la colpa è dell'aria condizionata
Secondo la Maastricht University Medical Centre, i principali litigi nascono a causa del metabolismo basale delle donne, che soffrono di più il freddo e si “difendono” con golf e foulard

Aria condizionata: fonte di litigio continuo tra i lavoratori. Il vero motivo che spinge 7 lavoratori su 10 (68%) a litigare in ufficio durante la bella stagione è il condizionatore. Infatti dipendenti e impiegati ammettono di aver avuto da ridire almeno una volta con i colleghi a causa dell’aria condizionata, che in questo periodo è tornata a rinfrescare l’ambiente “torrido” degli uffici.
In particolare sono le donne (75%) a soffrire l’accensione dei climatizzatori e la scienza ne ha svelato il motivo. Secondo uno studio condotto dal dott. Boris Kingma della Maastricht University Medical Centre infatti, la temperatura degli edifici viene calcolata sul metabolismo basale (Basal metabolic rate - BMR) di un uomo medio. Per questo motivo il gentil sesso si affida a cardigan (29%), giacchette (25%) e sciarpe (21%) per contrastare le temperature “glaciali” del posto di lavoro. Un problematica approfondita dal quotidiano brintannico The Daily Telegraph, che ha definito persino “sessista” la presa di posizione da parte di alcuni uomini su questa problematica.
È quanto emerge da un’indagine promossa da Found!, condotta su circa 2500 lavoratori/dipendenti d’ufficio, tra uomini e donne di età compresa tra i 25 e i 65 anni, realizzato con metodologia WOA (Web Opinion Analysis) attraverso un monitoraggio online sui principali social network, blog, forum e community dedicate, per scoprire quali sono le principali problematiche che nascono in ufficio.
“L’ufficio è un luogo dove vengono raggruppate esperienze, opinioni e condizioni differenti – afferma il sociologo Saro Trovato -. Le problematiche che nascono all’interno di un ambiente condiviso sono molte e di vario genere. Se durante l’anno le tensioni si possono creare a causa di obiettivi non raggiunti o consegne non rispettate, a volte proprio l’azione considerata più superflua e meno fuorviante, crea le tensioni più frequenti. Per far fronte a problematiche di questo genere, bisogna riuscire a mantenere saldi i nervi e non farsi prendere dall’agitazione, mettendo in primo piano il bene comune e migliorando la propria capacità di sopportazione. Per fare questo bisogna saper gestire al meglio le relazioni personali”.
Ma nel periodo estivo, quali sono i principali motivi che spingono i lavoratori a litigare? Sembra banale, ma in verità torna in auge ogni giorno: il motivo per il quale 7 dipendenti 10 litigano ogni giorno è l’aria condizionata (68%). A confermare i dati dell’università olandese di Maastricht è il Washington Post, che evidenzia le caratteristiche differenti tra il BMR maschile e quello femminile. Ma se il clima fa discutere durante la bella stagione, il secondo motivo che crea tensioni in ufficio è il fatto di non andare d’accordo con il capo (65%), con i colleghi (58%) o dover condividere spazi stretti (49%), che limitano i movimenti.
Ma se il condizionatore è la principale fonte litigi, cosa provoca all’interno dell’ufficio questa problematica? La scarsa sopportazione dell’aria fredda, per prima cosa diminuisce la produttività generale dei dipendenti (34%), che non si sentono a loro agio e di conseguenza non riescono a concentrarsi al meglio su quello che fanno. Questo inevitabilmente crea delle tensioni tra colleghi (28%) che a volte scaturiscono in litigi di poco conto, ma che provocano un leggero malumore. Tutto questo fa perdere perdere del tempo (21%), anche se nella maggior parte dei casi è quasi del tutto ininfluente.
In Italia, a conferma dei dati internazionali, sono soprattutto le donne (75%) a soffrire il freddo, contro il 25% degli uomini. Ma perché si lamentano? In generale, il 75% delle italiane hanno una bassa sopportazione del freddo, anche se in molti casi il vero motivo che le spinge a lamentarsi sono i distubi fisici che può provocare come mal di schiena (27%), il torcicollo (25%) e il mal di pancia (19%). Donne, ma anche uomini insofferenti, che nell’arco della giornata si lamentano di media una volta alla mattina e una al pomeriggio nel 42% dei casi, almeno 4 volte al giorno (38%) e non meno di 2 volte al giorno (35%). C’è persino chi non si stanca di lamentarsi durante tutto l’arco della giornata (5%).
Ma quali sono i comportamenti che vengono messi in atto per fare capire ai colleghi che si è infastiditi dall’aria condizionata? Il 65% dei lavoratori, per fare notare che qualcosa non va, inziano ad indossare gradualmente, uno dietro l’altro, capi d’abbigliamento sempre più pesanti, con l’aggiunta di sciarpe o foulard. Anche se a volte basta solo uno sguardo di comprensione (56%) per capire cosa ne pensano. E se questi escamotage non bastono, il 52% inizia a sbuffare, un metodo classico per segnalare indirettamente che qualcosa non va. Per non farsi prendere dall’ansia, basta affrontare la situazione con la testa.
In particolare sono le donne (75%) a soffrire l’accensione dei climatizzatori e la scienza ne ha svelato il motivo. Secondo uno studio condotto dal dott. Boris Kingma della Maastricht University Medical Centre infatti, la temperatura degli edifici viene calcolata sul metabolismo basale (Basal metabolic rate - BMR) di un uomo medio. Per questo motivo il gentil sesso si affida a cardigan (29%), giacchette (25%) e sciarpe (21%) per contrastare le temperature “glaciali” del posto di lavoro. Un problematica approfondita dal quotidiano brintannico The Daily Telegraph, che ha definito persino “sessista” la presa di posizione da parte di alcuni uomini su questa problematica.
È quanto emerge da un’indagine promossa da Found!, condotta su circa 2500 lavoratori/dipendenti d’ufficio, tra uomini e donne di età compresa tra i 25 e i 65 anni, realizzato con metodologia WOA (Web Opinion Analysis) attraverso un monitoraggio online sui principali social network, blog, forum e community dedicate, per scoprire quali sono le principali problematiche che nascono in ufficio.
“L’ufficio è un luogo dove vengono raggruppate esperienze, opinioni e condizioni differenti – afferma il sociologo Saro Trovato -. Le problematiche che nascono all’interno di un ambiente condiviso sono molte e di vario genere. Se durante l’anno le tensioni si possono creare a causa di obiettivi non raggiunti o consegne non rispettate, a volte proprio l’azione considerata più superflua e meno fuorviante, crea le tensioni più frequenti. Per far fronte a problematiche di questo genere, bisogna riuscire a mantenere saldi i nervi e non farsi prendere dall’agitazione, mettendo in primo piano il bene comune e migliorando la propria capacità di sopportazione. Per fare questo bisogna saper gestire al meglio le relazioni personali”.
Ma nel periodo estivo, quali sono i principali motivi che spingono i lavoratori a litigare? Sembra banale, ma in verità torna in auge ogni giorno: il motivo per il quale 7 dipendenti 10 litigano ogni giorno è l’aria condizionata (68%). A confermare i dati dell’università olandese di Maastricht è il Washington Post, che evidenzia le caratteristiche differenti tra il BMR maschile e quello femminile. Ma se il clima fa discutere durante la bella stagione, il secondo motivo che crea tensioni in ufficio è il fatto di non andare d’accordo con il capo (65%), con i colleghi (58%) o dover condividere spazi stretti (49%), che limitano i movimenti.
Ma se il condizionatore è la principale fonte litigi, cosa provoca all’interno dell’ufficio questa problematica? La scarsa sopportazione dell’aria fredda, per prima cosa diminuisce la produttività generale dei dipendenti (34%), che non si sentono a loro agio e di conseguenza non riescono a concentrarsi al meglio su quello che fanno. Questo inevitabilmente crea delle tensioni tra colleghi (28%) che a volte scaturiscono in litigi di poco conto, ma che provocano un leggero malumore. Tutto questo fa perdere perdere del tempo (21%), anche se nella maggior parte dei casi è quasi del tutto ininfluente.
In Italia, a conferma dei dati internazionali, sono soprattutto le donne (75%) a soffrire il freddo, contro il 25% degli uomini. Ma perché si lamentano? In generale, il 75% delle italiane hanno una bassa sopportazione del freddo, anche se in molti casi il vero motivo che le spinge a lamentarsi sono i distubi fisici che può provocare come mal di schiena (27%), il torcicollo (25%) e il mal di pancia (19%). Donne, ma anche uomini insofferenti, che nell’arco della giornata si lamentano di media una volta alla mattina e una al pomeriggio nel 42% dei casi, almeno 4 volte al giorno (38%) e non meno di 2 volte al giorno (35%). C’è persino chi non si stanca di lamentarsi durante tutto l’arco della giornata (5%).
Ma quali sono i comportamenti che vengono messi in atto per fare capire ai colleghi che si è infastiditi dall’aria condizionata? Il 65% dei lavoratori, per fare notare che qualcosa non va, inziano ad indossare gradualmente, uno dietro l’altro, capi d’abbigliamento sempre più pesanti, con l’aggiunta di sciarpe o foulard. Anche se a volte basta solo uno sguardo di comprensione (56%) per capire cosa ne pensano. E se questi escamotage non bastono, il 52% inizia a sbuffare, un metodo classico per segnalare indirettamente che qualcosa non va. Per non farsi prendere dall’ansia, basta affrontare la situazione con la testa.