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ECONOMIA

Furlan: Cerchiamo intesa. Scontro ultima cosa di cui ha bisogno il paese

Lavoro. Ultimatum dei sindacati al governo: "Stop a licenziamenti o pronti a sciopero"

Domani nuovo incontro con il governo dopo che nel pomeriggio di oggi i ministri Gualtieri, Catalfo e Patuanelli vedranno i vertici di Confindustria. Bombardieri: "Aziende hanno cig non possono licenziare"

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"Non è una minaccia, ma se venerdì si arriva a una soluzione bene, altrimenti se l'idea è che da febbraio si ricomincia a licenziare noi siamo pronti a valutare tutte le iniziative necessarie, fino allo sciopero generale". Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. Domani è previsto un nuovo incontro alle 17 tra sindacati e governo in cui si discuterà del blocco dei licenziamenti. Il leader della Cgil ha sottolineato che c'è la volontà di arrivare ad una soluzione e dare risposte al Paese.

"Il governo - spiega il leader sindacale all'indomani dell'incontro con l'esecutivo - ha chiesto una sospensione del negoziato e ci ha riconvocato venerdì pomeriggio, perché vuole tra oggi e domani fare una sua consultazione con le associazioni imprenditoriali del nostro Paese".

"La nostra proposta - aggiunge - è che alle 12 settimane di cassa integrazione" che l'esecutivo ha proposto al termine di quella già pianificata "si accompagni un ulteriore blocco  dei licenziamenti, perché siamo ancora in emergenza". Inoltre, dice Landini, "abbiamo chiesto contemporaneamente che si inizi un confronto per discutere una riforma degli  ammortizzatori sociali e quali politiche attive" vengano messe in campo "per andare verso la normalità, anche con un superamento del blocco dei licenziamenti. Il Paese deve  essere unito, non vanno aumentate le divisioni", conclude.

 Furlan: "Lavoriamo per intesa. Uno scontro è l'ultima cosa di cui il paese ha bisogno"
"Uno scontro e una non intesa su un tema così delicato (quello del blocco dei licenziamenti) è l'ultima cosa di cui il Paese ha bisogno: lavoreremo per costruire questa intesa". Lo  ha detto la segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan ad Agorà. "L'incontro di ieri tra i sindacati e il governo non si è concluso - ha spiegato - tanto che domani, dopo che  Presidente del consiglio avrà ascoltato le associazioni datoriali, ci rincontreremo per vedere se troviamo una sintesi e la dobbiamo assolutamente trovare". 

Oggi infatti secondo quanto si apprende Gualtieri, Catalfo e Patuanelli alle 17 incontreranno in videoconferenza i vertici di Confindustria. Anche in questo caso sarà un confronto  tutto in salita. Il Presidente degli industriali Carlo Bonomi ha lanciato un segnale affatto distensivo: "Il governo ha deciso il blocco dei licenziamenti (fino al 31 gennaio) senza  coinvolgerci. Non ascolta e prende decisioni unilaterali" ha attaccato.

Furlan poi ha sottolineato che "stiamo vivendo un momento eccezionale: 25 mila contagiati al giorno è una cifra che fa tremare i polsi,ed anche altri paesi europei stanno  prendendo misure importanti. Credo che il governo abbia fatto bene a prendere le scelte che ha fatto, non perchè ridurre le attività sia un bene - io come sindacalista per 40 anni ha lavorato per tenere aperte le imprese - ma oggi con la situazione pandemica che sta aumentando in modo vorticoso, e torniamo a vedere medici e infermieri stremati nelle terapie intensive, è evidente che alcuni provvedimenti seppur non semplici, pesanti, sono necessari". "Il tema vero che abbiamo davanti - ha concluso - è se riusciamo a  dare sostegni a imprese e lavoratori dei settori coinvolti e non li facciamo attendere troppo. Il decreto Ristori tenta di dare una risposta anche se su alcune tipologie di lavoro è  stato un po' avaro: penso ai lavoratori stagionali che hanno una tantum di mille euro. L'importante è che queste risorse arrivino presto, lavoratori e imprese non devono aspettare  troppo tempo". 

Bombardieri: "Su blocco licenziamenti pronti anche a sciopero generale"
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Ci sembra una posizione ideologica e non riusciamo a capire perchè il governo invece non valuta opportuno il blocco dei licenziamenti. Noi abbiamo detto al governo che siamo disponibili a fare un confronto ulteriore, ma se non dovesse arrivare una risposta precisa, siamo pronti con una mobilitazione a tutti i livelli, fino ad arrivare allo sciopero generale. Per noi viene prima la vita e la tutela del lavoro e dei lavoratori. Chi fa scelte diverse si deve assumere la responsabilità di uno scontro sociale in questo Paese''. Il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri, lo sottolinea in un'intervista a Rainews 24.

Le misure" del Dl ristori "non sono sufficienti" dice ancora il segretario della Uil, aggiungendo: "Il nostro giudizio sul decreto ristoro è critico. E non riusciamo a capire perché sui posti di lavoro in cui viene rispettata la sicurezza si debba chiudere, e quale sia la differenza tra chi svolge l'attività la sera e chi invece a mezzogiorno. Il virus non va a dormire di notte".

''Il decreto ristoro si è dimenticato di una misura di sostegno a tutte quelle figure professionali che stanno con i contratti di collaborazione sotto i 5 mila euro, pensiamo al settore della ristorazione, dello spettacolo, del teatro e nelle palestre. Sono aree dimenticate'' conclude Bombardieri.