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MONDO

Il sito è patrimonio dell'umanità

Siria, i miliziani dell'Isis conquistano la parte nord di Palmira

Centinaia di statue della città antica sono state spostate da Palmira e messe al sicuro

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Il Nord di Palmira è nelle mani dell'Isis. I miliziani dell'autoproclamato Stato islamico sono, infatti, riusciti a conquistare la parte settentrionale della città siriana che ospita un importante sito archeologico, patrimonio dell'Unesco. A riferirlo sono gli attivisti dell'ong Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus).

L'Is non sarebbe, comunque, ancora arrivata nella parte Sud, dove si trovano le rovine di uno dei principali centri culturali del mondo antico (con i suoi colonnati romani e le torri funerarie). Per evitare che fossero distrutte o vendute, centinaia di statue sono state spostate dalla città di Palmira e sono ora al sicuro. Lo ha comunicato alla Reuters il ministro delle Antichità siriano, Maamoun Abdulkarim, il quale ha spiegato che la protezione del sito archeologico è "una battaglia di tutto il mondo". 

L'avanzata delle milizie jihadiste è arrivata dopo la conquista, questa mattina, del palazzo della sicurezza dello Stato (intelligence generale in Siria) e di un posto di blocco nello stesso settore, vicino ad un edificio amministrativo che ospita i registri civili degli abitanti di Palmira. Un militante originario di Palmira ha confermato che "i soldati del regime sono fuggiti dopo la conquista del palazzo della sicurezza dello Stato". Secondo questo testimone, i militari si sarebbero ritirati verso gli edifici dell'intelligence militare, nel sudovest della città, nei pressi del sito archeologico. 

I jihadisti e le milizie del regime di Bashar al-Assad si erano scontrati in un conflitto a fuoco per tutta la notte, alla periferia nord della città. E ad appoggiare le forze regolari siriane erano intervenute anche le milizie della difesa nazionale e gli uomini armati del clan tribale degli Shaitaat. L'assalto su Palmira era stato lanciato dall'Isis il 13 maggio scorso. Da quel giorno si calcola che siano morte negli scontri oltre 350 persone.

La città è molto ambita dagli uomini del Califfato per via della sua importanza strategica, poichè si apre sul grande deserto siriano, confinante con la provincia irachena di Al Anbar, che è già in parte sotto il controllo dell'Is. L'ultimo attacco era stato sferrato sabato scorso, quando lo Stato islamico era riuscito ad assumere il controllo della maggior parte della zona nord della città, prima di essere respinto dalle forze del regime meno di 24 ore dopo.