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ITALIA

Protesta per il gasdotto in Salento

Lecce, tafferugli tra 'No Tap' e polizia

Lanci di uova, il manager dell'azienda esce scortato 

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La Tap continua ad infiammare gli animi degli attivisti che si oppongono all'approdo del gasdotto nel Salento e che oggi hanno interrotto un dibattito sull'energia in corso nella sede del rettorato dell'Università del Salento a Lecce.

Obiettivo delle contestazioni, in primo luogo il manager della multinazionale, Michele Mario Elia, che era tra i relatori al dibattito e che, dopo l'interruzione, ha lasciato l'edificio da un ingresso posteriore e scortato dalla Digos. Le proteste sono cominciate all'interno della sala in cui era in corso il dibattito dedicato a problemi energetici, gasdotti e sicurezza. 

Attivisti del movimento No Tap, che erano presenti in sala dopo essersi regolarmente accreditati sulla piattaforma on line di Safe, hanno cominciato a contestare con veemenza i relatori presenti, tra i quali manager, dipendenti del ministero e lo stesso Elia. Contemporaneamente, all'esterno della struttura, un centinaio di manifestanti tra i quali, secondo la polizia, c'erano anche appartenenti ai movimenti anarchici, ha tentato di entrare. Gli agenti presenti in assetto antisommossa hanno fronteggiato i contestatori con cariche di contenimento. La tensione ha cominciato a salire e ne sono scaturiti tafferugli e lanci di uova che hanno colpito le auto della polizia.

Il dibattito all'interno della sala è stato interrotto ed Elia, scortato dalla Digos, è stato fatto uscire da un ingresso posteriore.

Lunedì scorso nuovi momenti di tensione c'erano stati sul cantiere del gasdotto a Melendugno, blindato dalle forze dell'ordine in occasione della ripresa dei lavori per la realizzazione del terminale dell'infrastruttura.