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POLITICA

La fiducia al Senato

Il leghista solitario, contestato dal suo gruppo

Michelino Davico vota la fiducia. Calderoli sventola ironicamente banconote e infiamma gli animi del Carroccio

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Roma
Il senatore leghista Michelino Davico annuncia che voterà la fiducia al governo, in dissenso dal suo gruppo. E si scatena la bagarre. Davico rivendica una "scelta di responsabilità sui singoli temi" e aggiunge che si riserva "di valutare in futuro se confermarla sulla base dei risultati già il 23 dicembre, quando si voterà la legge di stabilità". Il voto di Davico, spiegano fonti parlamentari, potrebbe preludere a un suo passaggio alla maggioranza. Tra le fila di Ncd, ipotizza qualcuno.
 
La reazione del gruppo. Calderoli con ostentazione mostra i soldi a Davico e infiamma ancor più gli animi. Un gruppetto di leghisti sale l'emiciclo verso lo scranno del senatore che rimane fermo mentre in suo sostegno arriva Roberto Formigoni che gli mette un braccio sulla spalla e lo consola. Per un attimo sembra che debba accadere il peggio ma arrivano due commessi  a fare da scudo mentre Davico e i leghisti che gli sono andati sotto battibeccano. Il senatore reo di tradimento non sembra voler lasciare l'Aula e, anzi, prova ad andare verso Calderoli che continua a tendere il braccio con i soldi. I due commessi, però, aiutati da qualche senatore di Ncd, accompagnano Davico fuori dall' Aula. La calma torna quando il presidente del Senato Grasso minaccia di sospendere i lavori della seduta, ritardando così  l'inizio delle votazioni per la fiducia. Un coro bipartisan di ''no'' spegne ogni tensione.