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POLITICA

Riforme

Legge elettorale in Aula il 29 gennaio. Anche Alfano firma la proposta

Anche il Nuovo Centrodestra sottoscrive il testo base della nuova legge elettorale presentato da Pd e Forza Italia e depositato in commissione. Fuori la clausola ''salva Lega'', che aveva bloccato la bozza per tutto il giorno. Berlusconi difende l'Italicum: ''Chi non lo vuole, pensa al grande centro''. La legge in Aula il 29 e voto fissato per il 30 e 31 gennaio

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Roma
Anche Alfano e il Nuovo Centrodestra hanno sottoscritto il testo dell'Italicum depositato nella serata di ieri in Commissione. Una bozza dalla cui è sparita la cosiddetta clausola ''salva Lega'' - proprio come aveva chiesto il vicepremier - e che aveva bloccato il testo per tutta la giornata. Si trattava di una clausola-deroga alla soglia di sbarramento nazionale, in grado di agevolare i partiti a vocazione territoriale come la Lega Nord, che altrimenti rischierebbero di restare esclusi dal Parlamento. Il relatore del provvedimento, Francesco Paolo Sisto, ha più volte sottolineato che il testo non è blindato: ''non è una proposta prendere o lasciare''. E intanto arrivano i dubbi di Luciano Violante.

I tempi
L'Iter in Commissione sarà ora il seguente: voto per l'adozione del testo base entro venerdì, poi 48 ore per presentare gli emendamenti, discussione lunedì e martedì e arrivo in Aula alla Camera mercoledì 29. Come confermato dalla capigruppo della Camera che ha stabilito che la legge arriverà in Aula il 29 mentre il voto sarà in calendario per il 30 e il 31. Capigruppo che ha quindi accolto la richiesta di Sel di rinviare l’arrivo in Aula del testo, precedentemente fissato al 27, quando Vendola e i suoi saranno riuniti in congresso.
 
Il sofferto ok del Ncd
Renato Schifani ha spiegato così la scelta del suo partito, a lungo critico verso l'accordo tra Renzi e Berlusconi: "La firma del testo comporta la condivisione dell'impianto complessivo della proposta, ma non certo quello dell'inaccettabile metodo di selezione dei candidati attraverso liste bloccate. Questo sia ben chiaro. Abbiamo sottoscritto il testo per consentire il rispetto dei tempi relativi all'avvio dell'iter di una riforma indispensabile che gli italiani ci chiedono, il cui contenuto nella sua grande parte è da noi condiviso. Ma sul punto nodale delle preferenze, presenteremo con convinzione le nostre proposte di modifica, dalle quali non arretreremo e per le quali chiederemo il consenso dei deputati, dei senatori e degli italiani". 

Mentre lo storico leader del Carroccio Umberto Bossi si scaglia contro il leader del Pd ''Non mi fido di Renzi, è un accoltellatore'', il segretario Matteo Salvini assicura: "La Lega non ha bisogno di 'aiutini' o leggi elettorali fatte su misura: il consenso lo chiediamo ai cittadini, alla luce del sole, non con accordi o accordini ‘salva Lega'.

Berlusconi: chi è contro la nostra proposta vuole il grande centro
Il leader azzurro avrebbe dato mandato ai suoi colonnelli di difendere a spada tratta l'intesa raggiunta con il segretario del Pd e di attaccare chi adesso si schiera con le preferenze mentre in passato le condannava. ''Chi oggi ci attacca, pensa evidentemente a un grande centro'' avrebbe detto Silvio Berlusconi ai suoi. Autorevoli fonti azzurre assicurano che esisterebbe un patto segreto scritto: i due leader sabato scorso, a Largo del Nazareno, avrebbero siglato un accordo di massima, mettendo nero su bianco tutti i capisaldi del sistema spagnolo modificato. E chi riferisce di queste voci, sostiene che, non a caso, il presidente di Fi avrebbe ribadito anche ieri di non lanciare affondi contro il sindaco di Firenze.  
 
Grillo: "Italicum fatto per fermarci"
Consultazione online sulla legge elettorale per il Movimento 5 Stelle. Gli iscritti hanno votato su internet e scelto il sistema proporzionale. Lo hanno scelto in 20mila su 32mila votanti. Beppe Grillo ha lanciato un attacco a Renzi e Berlusconi, accusandoli di aver proposto una legge elettorale "fatta apposta per fermare noi che siamo la variabile impazzita". Con l'Italicum, ha aggiunto, "noi saremo tagliati fuori, immaginate il ballottaggio tra noi e il Pd. A chi indirizzerà il voto Berlusconi con le sue tv e i giornali. Lo sappiamo che non abbiamo scampo per andare al governo". 

Le altre reazioni
Scelta Civica
 tramite il segretario Stefania Giannini ha annunciato di essere pronta a firmare il testo dell'Italicum "se si alza la soglia per ottenere il premio di maggioranza". "Scelta civica è pronta a contribuire al testo base della legge elettorale - ha aggiunto - Ci preme che il premio di maggioranza abbia una soglia più alta di questo 35% che rischia di essere non costituzionale".
 
Più critico Nichi Vendola, leader di Sel: "Se l'Italicum arriva in Aula così com'è, noi di Sel voteremo contro". Per Vendola poi, ci si è "dimenticati del tema del conflitto di interessi".

Fratelli d'Italia annuncia "battaglia a tutti i livelli e in Parlamento". Secondo Giorgia Meloni, presidente dei deputati di Fdi, questa proposta "nasce per ammazzare tutti i non allineati fuori dai grandi partiti e all'interno dei partiti" e "ci riconsegna un Parlamento di nominati".

Infine per Pier Ferdinando Casini, leader dell'Udc l'Italicum ha "una buona impalcatura" anche se la soglia per accedere al premio di maggioranza "è troppo bassa" e comunque il pacchetto non può essere blindato, perché "Il Parlamento non è un passacarte".
 
Premio maggioranza
Il testo prevede un premio maggioranza del 18% a chi ottiene "almeno il 35% di voti validi del totale nazionale". In questo modo, il vincitore ottiene un totale di 340 seggi alla Camera. 

Doppio turno se nessuno raggiunge il premio
Se nessuno ottiene il 35%, si va al doppio turno. In questo caso "tra il primo turno di votazione e il ballottaggio non sono consentiti ulteriori apparentamenti fra liste o coalizioni di liste presentate al primo turno con le due liste o coalizioni di liste che hanno accesso al ballottaggio medesimo". 

Basta candidature multiple 
"Nessun candidato può essere incluso in liste con il medesimo contrassegno o con diversi contrassegni in più di un collegio plurinominale".

Le soglie
La riforma propone una soglia di sbarramento del 12 per cento per le coalizioni (con soglia interna del 5 per cento) e all'8 per cento per le liste che corrono da sole. Sono previste norme che tutelano le minoranze linguistiche.

Quote rosa
"A pena di inammissibilità  nel complesso delle candidature circoscrizionali di ciascuna lista nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura superiore al 50 per cento con arrotondamento all'unità inferiore e nella successione interna delle liste nei collegi plurinominali non possono esservi più di due candidati consecutivi del medesimo genere".

Numero candidati
In ogni collegio plurinominale "è assegnato un numero di seggi non inferiore a tre e non superiore a sei" e ciascuna lista non può essere formata da un numero di candidati superiore ai seggi assegnati. Lo stabilisce la bozza di legge elettorale. E prevede che sulla scheda ci siano il simbolo di lista, insieme a nome e cognome dei candidati.

Ripartizione dei seggi
La ripartizione dei seggi è su base nazionale e quanto ai resti, il testo dell'Italicum prevede: "I seggi che rimangono ancora da attribuire sono rispettivamente assegnati alle coalizioni di liste o singole liste per le quali queste ultime divisioni hanno dato i maggiori resti e, in caso di parità di resti, a quelle che abbiano conseguito la maggiore cifra elettorale nazionale; a parità di quest'ultima si procede a sorteggio".