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POLITICA

L'elezione dei presidenti dei due rami del Parlamento

Camere, ancora fumata nera. Lega vota Bernini, Berlusconi: rotta la coalizione. Lei: "Indisponibile"

Diluvio di schede Bianche. In Senato la Lega vota Bernini di Forza Italia. Berlusconi: "Vuole governo con M5S". Giorgetti: "Berlusconi ha esagerato, Bernini era un favore a FI". Vertici M5S: Bernini segnale positivo, riflettiamo. Ma la senatrice si dice "indisponibile"

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Parte in salita la XVIII Legislatura: non c'è alcun accordo per eleggere i presidenti di Senato e Camera, e a Palazzo Madama il voto della Lega alla senatrice di Forza Italia Anna Maria Bernini - e non al candidato ufficiale, Paolo Romani - spacca il centrodestra. Berlusconi parla di "atto ostile" e chiama a raccolta i suoi, Bernini compresa. E in serata la senatrice, con un tweet, si dice "indisponibile" senza il supporto del suo partito.



Primo voto alla Camera: 592 schede bianche
È stata fumata nera la prima votazione per eleggere il presidente della Camera. Nessuno ha raggiunto la maggioranza dei due terzi dei componenti l'Assemblea, ovvero 420 voti, richiesta al primo scrutinio. Ci sono state 592 schede bianche 14 nulle. Tra i pochi voti espressi hanno ottenuto due preferenze Renato Brunetta, Nico Stumpo (Leu) e Rossella Muroni (Leu). Per il secondo e terzo scrutinio il regolamento abbassa il quorum ai 2/3 dei votanti, contando anche le schede bianche. 

Secondo voto alla Camera: 577 bianche 
Il secondo scrutinio per eleggere il presidente della Camera ha dato esito negativo. I votanti sono stati 611, nessun astenuto, e ovviamente nessun deputato ha ottenuto la maggioranza dei due terzi richiesta, pari a 408 voti. Le schede bianche sono state 577, 6 le nulle. La seduta è stata sospesa dal presidente Giachetti. 

Terzo scrutinio alla Camera
Anche il terzo scrutinio si è svolto oggi, come deciso dai capigruppo. La seduta a Montecitorio è ripresa attorno alle 18.05; le operazioni di voto si sono concluse alle 19.50. Alle 20.10 è stato comunicato  l'esito: ancora una volta numerose 569 schede bianche. La seduta è stata aggiornata a sabato alle ore 10.30.

Senato primo scrutinio: 312 schede bianche
Analogo lo scenario a Palazzo Madama. Prima votazione a scrutinio segreto per l'elezione del presidente del Senato, i risultati: presenti 317, votanti 317, maggioranza 161, voti dispersi 5, schede bianche 312. "Proclamo il risultato della votazione, nessun senatore ha ottenuto la maggioranza. La seconda votazione per l'elezione del presidente del Senato si terrà dalle ore 17”. Lo ha detto il presidente provvisorio, Giorgio Napolitano, prima di sospendere la seduta. "Omaggio unanime a 'Bianca', il film di Nanni Moretti", ha detto Napolitano, ironizzando sul gran numero di schede bianche della prima votazione.

Senato, secondo scrutinio Lega vota Bernini
La vera sorpresa della giornata è al secondo scrutinio al Senato. Nel corso di questo voto la Lega ha deciso di convergere sul nome di Anna Maria Bernini che ha ottenuto 57 voti. Anche qui schede bianche la maggioranza: sono state 255. Il presidente Napolitano ha quindi indetto per sabato alle 10.30 la terza votazione. Le reazioni sono state immediate. Dal Pd, Rosato ha escluso un voto del Partito democratico su Bernini. I M5s riflettono. Ma gli alleati del centrodestra non hanno gradito.

Berlusconi: Lega rompe coalizione, vuole governo con M5S 
"I voti al Senato ad Anna Maria Bernini, strumentalmente utilizzata, sono da considerarsi un atto di ostilità a freddo della Lega che da un lato rompe l'unità della coalizione di centrodestra e dall'altro smaschera il progetto per un governo Lega/M5s". Lo dice Silvio Berlusconi.

Vertice di Forza Italia a palazzo Grazioli 
Lo stesso Berlusconi ha deciso di convocare a Palazzo Grazioli lo stato maggiore del partito per fare il punto della situazione. La notizia che la Lega avesse deciso di votare l'esponente di FI, a quanto si apprende, ha lasciato senza parole gli azzurri che al Senato hanno capito solo dentro l'emiciclo che il Carroccio aveva deciso di votare la Bernini.

Brunetta: FI non accetterà mai governo Lega-M5s
La scelta di Salvini di candidare Annamaria Bernini è "un atto contro di noi e contro l'unità del centrodestra, questo voto prefigura un governo Lega-5stelle che non potrà mai essere accettato da Forza Italia e dagli elettori del centrodestra". Così il capogruppo di FI alla Camera, Renato Brunetta, lasciando Palazzo Grazioli dopo il vertice con Silvio Berlusconi. È "un atto ostile che ha anche del ridicolo" e "la Lega si assume la responsabilità".

Giorgetti: Berlusconi ha esagerato, Bernini era un favore a FI
Definire "un atto di ostilità a freddo" il voto della Lega per Annamaria Bernini, senatrice Fi, nuova presidente del Senato, "mi sembra esagerato: noi gli avevamo fatto un favore". Lo ha detto il numero due della Lega Giancarlo Giorgetti, commentando in Transatlantico la nota ufficiale di Forza Italia sulla scelta di Matteo Salvini.

Vertici M5S: Bernini segnale positivo, riflettiamo
“È un segnale certamente positivo, ora avremo un breve momento di riflessione"'. È' quanto si apprende dai vertici del M5S alla luce del cambio di rotta della Lega sul nome di Anna Maria Bernini.

M5S aperto confronto, su Cav-Romani nessuno spiraglio
I vertici del M5S prima delle votazioni di oggi avevano ribadito la massima disponibilità ad un incontro tra leader ma senza Silvio Berlusconi. Anche se "il punto vero non è l'incontro ma l'insistenza su Paolo Romani. Se questa viene meno possiamo diventare concavi e convessi e la situazione può sbloccarsi", aveva spiegato una fonte autorevole del M5S descrivendo l'apertura, da parte dei pentastellati a un nome alternativo del centrodestra per il Senato, inclusi quelli che stanno girando in queste ore. Diversamente, l'insistenza del centrodestra su Romani produrrebbe uno scontro, con un'ipotesi: che al ballottaggio i senatori del M5S votino un candidato del Pd, come potrebbe essere Luigi Zanda, cercando un'asse proprio con i Dem. "Il punto è che non voteremo mai Romani, e non ci asterremo", si spiegava dal Movimento.

Brunetta a Rainews 24: “Nessuna trattativa tra Forza Italia e M5S”


La procedura
Al Senato il quorum per eleggere il presidente è la maggioranza assoluta dei voti dei componenti del Senato (161 voti). Il voto è segreto, espresso su fogli che verranno raccolti in un'urna. Lo spoglio sarà effettuato con la lettura di ogni voto da parte dello stesso Napolitano. Nel pomeriggio la seconda votazione

Alla Camera nelle prime due votazioni è necessaria la maggioranza di due terzi dei componenti (420), nella seconda e terza votazione la maggioranza è dei due terzi dei presenti. E' molto difficile arrivare a questa soglia: sarebbe possibile solo con la somma di tutti i voti M5S e del centrodestra (488), mentre M5S e Lega assieme arriverebbero a 351, senza però il quorum.

Murales che ritrae Matteo Salvini e Luigi Di Maio comparso dietro Montecitorio


Napolitano: Il voto ha rispecchiato mutamento tra italiani e politica
"Questa diciottesima legislatura nasce da un'ampia e appassionata partecipazione elettorale. Nostro punto di riferimento non possono dunque essere oggi che le espressioni della volontà popolare quali ne sono chiaramente scaturite. Il voto del 4 marzo ha rispecchiato un forte mutamento nel rapporto tra gli italiani e la politica quale si era venuta caratterizzando da non pochi anni a questa parte". Così Giorgio napolitano aprendo la seduta in senato per l'elezione del presidente.

"Gli elettori hanno premiato straordinariamente le formazioni politiche che hanno espresso le posizioni di più radicale contestazione, di vera e propria rottura rispetto al passato. La contestazione è scaturita da forti motivi sociali: disuguaglianze, ingiustizie, impoverimenti e arretramenti nella condizione di vasti ceti, comprendenti famiglie del popolo e della classe media". Così Napolitano.

"E in modo particolare ha pesato il senso di un cronico, intollerabile squilibrio tra Nord e Sud tale da generare una dilagante ribellione nelle regioni meridionali. Sono stati condannati in blocco - anche per i troppi esempi da essi dati di clientelismo e corruzione - i circoli dirigenti e i gruppi da tempo stancamente governanti in quelle Regioni". 

M5s-lega? Governo dell’irrealtà. Salvini non tradirà gli elettori” Tajani a Radio Anch’io