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POLITICA

La Lega: lo rivoteremo

Legge elettorale, arriva Rosatellum bis. Forza Italia pronta al sì. No da M5s, FdI e Mdp

Il relatore alla legge elettorale, Emanuele Fiano (Pd), ha depositato in commissione Affari costituzionali della Camera il nuovo testo base, il cosiddetto Rosatellum 2.0, che prevede il 36% dei deputati eletti in collegi uninominali e il 64% con metodo proporzionale. Di Maio: un grande inciucio per arginare il nostro Movimento

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Le condizioni per partire ci sono. Sul nuovo testo della legge elettorale, il cosidetto Rosatellum bis, che il Pd ha presentato questa mattina, c'è la disponibilità ad andare a vedere le carte da parte dei centristi della maggioranza, della Lega e anche di Forza Italia. Il responso è arrivato nel tardo pomeriggio di ieri dopo un incontro, ad Arcore, tra Silvio Berlusconi e i capogruppo Paolo Romani e Renato Brunetta: Forza Italia è disponibile al confronto.

Si vedrà poi durante l'iter della legge quanto potrà consolidarsi la cornice di consenso che si realizzata in queste ore sul Rosatellum bis. Un consenso anche interno al Pd. La minoranza dem sostiene infatti il tentativo. "Passi avanti", dice Andrea Orlando. Insomma: "Tutte buone notizie. Siamo fiduciosi", dicono i vertici dem.

Chi resta fermo sul no sono i 5 Stelle, che non hanno neanche partecipato alle 'consultazioni' del relatore Fiano, Fdi che si distingue dal resto del centrodestra e Mdp. Pier Luigi Bersani è netto: "Chi osa dire che questo assomiglierebbe al Mattarellum può solo essere in malafede oppure è fuori come un balcone. Per quel che mi riguarda, se l'esito fosse questo, ci mettiamo di traverso. Perché qui non si parla di noccioline. Si parla di democrazia". E a Orlando che parla di 'passi avanti', Bersani ribatte: "Per interessi di bottega non si vede la mucca nel corridoio..."

L'apporto di Forza Italia, visto che i 5 Stelle si sono tirati fuori, è la condizione che rende credibile il tentativo sul Rosatellum bis. Almeno ai blocchi di partenza. Perchè Fi, riferiscono fonti azzurre, vuol vederci chiaro. E comunque, la disponibilità a sedersi al tavolo è stata una scelta quasi obbligata pur di non dare l'immagine del 'signor no' al Cavaliere proprio sulla legge elettorale, tema delicato e caro al Colle.

Certo, in Fi restano forti i malumori. Allo stato vince ai punti l'ala nord di Fi, filoleghista e antiConsultellum, rispetto al fronte del Sud ma restano forti dubbi di Gianni Letta sulla nuova versione del testo e i maldipancia dei sudisti azzurri, che rischiano di prendere collegi solo in Sicilia e in Puglia.

Al contrario, la Lega ha tutto da guadagnare dal Rosatellum: il Carroccio potrebbe fare il pieno al Nord nella parte dei collegi uninominali. "La Lega ha già votato la prima volta il Rosatellum e lo rivoterà ancora", assicura Giancarlo Giorgetti. FdI, al contrario, si schiera con i 5 Stelle e i bersaniani nel no alla legge. "Il Rosatellum mi fa schifo", è il commento senza giri di parole di Giorgia Meloni.

Nella serata di ieri è arrivato anche l'ok ufficiale di Ap di Angelino Alfano. Dice il capogruppo Maurizio Lupi: "Noi di Alternativa popolare siamo pronti al dialogo tra maggioranza e opposizione e diamo la nostra piena disponibilità a collaborare sulla base della proposta prospettata dal Partito democratico".

Il via libera dei centristi, però, sarebbe condizionato dalla richiesta di soglie di sbarramento più basse: 3% sia a Camera che al Senato. Una richiesta sulla quale il Pd non ha posto, al momento, nessun tipo di veto. Del resto, si fa sapere dai dem, il testo depositato è ovviamente aperto a modifiche.

Di Maio: un grande inciucio per arginare il Movimento 5 stelle
"Stanno facendo una legge elettorale per fermare il M5S, in cui Fi e Pd si trovano perché stanno facendo un grande inciucio per arginare il nostro Movimento", attacca il leader M5S, Luigi di Maio. "Se prendi il 30% dei voti - rischi di ottenere solo il 15% dei seggi. E' un meccanismo collaudato per fermarci. Siamo ancora una volta di fronte al partito unico che si organizza contro di noi, perché ha paura. Con questa legge stanno cercando di fare perdere chi vince e vincere chi perde. Si mettono insieme per toglierci i voti".