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POLITICA

Bagarre in Aula

Legge elettorale. 'Patto a 4' battuto. Fiano: legge è morta. Fico: irresponsabile cadere su Trentino

Dopo un voto in Aula torna in Commissione la legge elettorale; ma per Guerini "le condizioni per la riforma sono finite, ci sono le sentenze della Consulta". Preoccupazione del Colle per lo stallo

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(Ansa)
La legge elettorale torna in Commissione alla Camera. Lo ha deciso l'Aula di Montecitorio accogliendo, con un voto, la richiesta in tal senso avanzata dal Partito democratico.

Preoccupazione del Colle per lo stallo nel dialogo
E si apprende che al Quirinale c'è  "preoccupazione" per la situazione venutasi a creare tra le forze politiche rispetto al dialogo avviato su una legge elettorale condivisa. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha seguito - si è appreso - con molta attenzione l'attività parlamentare odierna.  

Rosato e Brunetta per il rinvio in Commissione
Era stato il capogruppo Pd Ettore Rosato a richiedere di tornare a discutere in Commissione Affari costituzionali e Renato Brunetta di Forza Italia si era detto subito favorevole al rinvio della legge in commissione. "Chiedo che la legge elettorale torni in commissione, ma per ricominciare", aveva detto il capogruppo Fi alla Camera, evidenziando che "non sarebbe dignitoso un decreto che metta insieme due 'consultelli'". Brunetta ha rilanciato la richiesta di un accordo "ampiamente condiviso" come auspicato dal Presidente Mattarella. Si terrà martedì 13 giugno ad ora di pranzo il voto finale sulla legge elettorale. Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Le dichiarazioni di voto avranno inizio alle 10:30 e saranno trasmesse in diretta tv.

I numeri del voto sul rinvio
L'Aula della Camera ha approvato, con 187 voti di differenza, la richiesta del Pd di rinviare la riforma della legge elettorale in commissione. Con il via libera dell'Aula il testo del 'Fianum' ritorna quindi all'esame della commissione Affari costituzionali di Montecitorio.

Guerini: condizioni per riforma finite, ci sono sentenze Consulta
Adesso si procederà con un decreto per armonizzare le leggi e andare al voto? "Le condizioni per fare una nuova legge elettorale non ci sono più. Ci sono le sentenze della Corte costituzionale, non sta a me individuare gli strumenti". Lo ha detto Lorenzo Guerini coordinatore della segreteria Pd lasciando il Nazareno.

Legge elettorale, Pd: dopo amministrative decideremo
"M5s ha dimostrato un'inaffidabilità patologica. Ora affrontiamo le amministrative e la prossima settimana decideremo che cosa fare". Così il portavoce del Pd Matteo Richetti al termine della segreteria Pd.

Di Maio: ora urne, impensabile riprovare a fare legge elettorale
"Adesso si deve andare votare e basta, io non perderei altro tempo". Luigi Di Maio (M5s) non lascia spiragli a un nuovo accordo sulla legge elettorale, commentando con i cronisti il rinvio del provvedimento in commissione. "Noi - rivendica il vicepresidente della Camera - abbiamo accolto tutti gli appelli del presidente della Repubblica, ma adesso si può andare a votare con le leggi che ci sono. Io ci ho provato in testa e in coda alla legislatura a fare la legge elettorale, adesso non si può pensare di ricominciare". "La verità - conclude Di Maio - è che la legislatura è iniziata male con i cento tiratori scelti del Pd ed è finita con oltre cento tiratori scelti del Pd".

Berlusconi: avanti riforma o responsabilità Renzi
"La legge in votazione alla Camera è una soluzione di responsabile equilibrio che tiene conto del fatto che le leggi sulle regole devono ottenere la massima condivisione possibile. L'incidente di oggi in Aula, su un emendamento non condiviso dal quale Forza Italia ha preso immediatamente le distanze, non è una buona ragione per accantonare uno sforzo generoso sul quale avevamo trovato una convergenza con il Partito Democratico, con i Cinquestelle e con la Lega". Lo scrive in una nota il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi. Per l'ex premier "sta ora alle forze politiche dalle quali quell'accordo era nato, prima di tutto il Pd, continuare sulla sola strada che consente elezioni rapide con una legge elettorale adeguata. Se il partito di Renzi non lo facesse, prendendo a pretesto un incidente d'aula, si assumerebbe una grave responsabilità. Mi auguro che il senso di responsabilità verso gli italiani prevalga anche nel M5s che, se davvero è interessato ad andare presto al voto, e non agisce solo strumentalmente, dovrebbe favorire la rapida approvazione di una legge ampiamente condivisa".

Il video di Beppe Grillo
Beppe Grillo dedica un ironico video messaggio al Pd e respinge le accuse di essere venuto meno al 'patto dei 4' sulla legge elettorale, seppellito in Aula a Montecitorio dal voto a scrutinio segreto sull'emendamento relativo al Trentino Alto Adige. "Siate sinceri dite il perché - dice Grillo - ci sfugge questa cosa. Se ce lo dite ci ritiriamo e vi fate una leggina con lo psico-nano e con Dudù, una bella legge democratica con i vostri belli e franchi tiratori. Ditecelo e noi ci ritiriamo... Fatevela voi questa legge qua". 

L'emendamento sul Trentino Alto Adige
Sono tornati in azione i franchi tiratori sulla legge elettorale. L'aula della Camera ha approvato l'emendamento sul sistema elettorale in Trentino Alto Adige presentato da Micaela Biancofiore sul quale il relatore di maggioranza Emanule Fiano e i gruppi che sostengono l'accordo hanno espresso voto contrario. I voti favorevoli sono stati 270 e 256 quelli contrari. La votazione è stata effettuata a scrutinio segreto.

Fiano: la legge è morta
"La vostra parola non vale nulla, nulla, nulla". E' altissimo il tono della voce del capogruppo del Pd, Ettore Rosato, durante il suo intervento subito dopo che il 'patto a 4' è stato battuto in Aula. "La legge elettorale va fatta ma un accordo si regge sulla base delle cose che si stabiliscono insieme, e i 5 Stelle in commissione hanno bocciato quell'emendamento. Io condanno i franchi tiratori. Io le chiedo di sospendere questa seduta e la che la legge sia rimadata in commissione", afferma Rosato rivolgendosi alla presidente Boldrini. Quest'ultima - incalzata anche dal capogruppo di Forza Italia Renato Brunetta che avanzava la stessa richiesta - li ha sospesi. Emanuele Fiano, relatore della riforma, commenta: "la legge è morta" e tramite twitter osserva:




Boldrini: su voto segreto errore materiale
"C'è stato un errore materiale. Non lo nego. Mi dispiace sia accaduto". Lo ha detto la presidente Laura Boldrini, in merito al tabellone elettronico che anziché  'nascondere' i voti come avviene negli scrutini segreti, ha reso palese la votazione sull'emendamento Biancofiore.

Grasso: fiducioso, riflessione aiuta. Patto caduto? Vedremo in commissione
“Il patto sulla legge elettorale è caduto? Questo non lo sappiamo ancora, lo vedremo dal lavoro in Commissione". Lo ha detto il presidente del Senato Pietro Grasso rispondendo ai cronisti che a Napoli, a margine della presentazione del suo libro "Storie di sangue, amici, fantasmi".  "Sono fiducioso - ha aggiunto-, sono sicuro che la riflessione aiuta sempre". 

I Cinque stelle: avete maggioranza bulgara
Dura la replica del M5S. "Voi avete 300 parlamentari. Se c'è un partito irresponsabile non siamo certo noi". La tensione è altissima in Aula a Montecitorio e Danilo Toninelli replica con foga alle accuse arrivate dal Pd dopo l'incidente che manda sotto il patto a 4 sulla legge elettorale. Da un canto, Toninelli riconosce che "questo era un emendamento di giustizia" e rinfaccia al Pd "che volevate fare, che il Trentino fosse un feudo? M5S non voterà mai contro norme di giustizia. Dovevate votare contro voi se non lo volevate", dall'altro ribalta le accuse sui rapporti di forze e segnala "se non c'è stata la maggioranza non è colpa nostra. Noi siamo un gruppo che conta 80 deputati. Siete voi che non siete in grado di tenere il partito. Vergognatevi". Fico a sua volta mette in guardia: "c'è il rischio reale che salti tutto". Le stesse parole le aveva usate ieri Rosato. Ma invita comunque ad andare perchè è "da irresponsabili cadere sul Trentino".

Toninelli a Rosato: Pd vigliacco e irresponsabile
"Se in questa aula ci sono traditori, dei vigliacchi e degli irresponsabili questi appartengono al Pd". Così Danilo Toninelli alla ripresa dei lavori ha risposto alle accuse che Ettore Rosato, capogruppo Pd, ha rivolto al Movimento 5Stelle dopo che è saltato il patto sulla legge elettorale. "Il Movimento 5 stelle aveva dichiarato che avrebbe votato a favore di questo emendamento - ha spiegato - ma questo non avrebbe dovuto portare il Pd in minoranza, perché avete una maggioranza bulgara".

Alessandro Di Battista in Transatlantico rincara la dose: "Per noi del Movimento Cinquestelle il patto sulla legge elettorale è ancora in piedi. Il testo non deve tornare in Commissione, si deve andare avanti in Aula. Il problema è di un Pd schizofrenico che si è reso conto che su questo emendamento non aveva i voti. La faccia di Rosato in Aula era la dimostrazione plastica della disperazione. Non hanno un partito, ma mille correnti. Ora danno la colpa al M5S, ma noi siamo a favore della legge tanto che la vogliamo estendere a tutta Italia". Il caos in Aula sulla legge elettorale "me lo aspettavo. Cercavano solo un pretesto perché sarebbe stato più difficile giustificare una cosa simile sulle preferenze", ha proseguito Di Battista. "Noi abbiamo tenuto 8 emendamenti. Vi pare che non li votiamo? Per me è lapalissiano. Fraccaro ha fatto la dichiarazione di voto... ma che vogliono? Se i 36 deputati del Pd fossero stati presenti...". Ad ogni modo "noi vogliamo andare avanti, vediamo che succede".

Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina, vice segretario del Pd, a sua volta - rivendicando il lavoro faticoso di queste settimane - chiede a tutte le parti interessate di restare sull'intesa trovata. "La commissione - prosegue - ha votato un testo e l'ha votato dopo una serie di approfondimenti, il testo in Aula, secondo me quello è il testo di riferimento.

Lega: vince maggioranza vitalizi, ora DL
"L'unica soluzione è un decreto legge che riprenda i contenuti della sentenza della Corte Costituzionale per poi votare il prima possibile". Lo dice il deputato della Lega Giancarlo Giorgetti parlando della legge elettorale e sottolineando la necessità che "Gentiloni si dimetta".  "L'unica maggioranza che esiste in parlamento - dice – è quella dei vitalizi e che vuole proseguire la legislatura fino al prossimo anno”.
Contrario a questa ipotesi Fico dei Cinque stelle: Un eventuale decreto sulla legge elettorale "mi pare un atto assolutamente sovversivo" dice Fico, capogruppo M5S a Montecitorio, conversando con alcuni cronisti in Transatlantico.

Articolo 1 Mdp è anche contrario: "Non si azzardino a fare un decreto e a mettere la fiducia, perché siamo in un sistema democratico e parlamentare: non possono stoppare un parlamento che sta votando e fare un decreto su una legge elettorale. Siccome sento dire questa cosa, se la tolgano dalla testa", ha detto Pier Luigi Bersani. "La smettano di avere un accordo per andare a votare in estate, perché è quella l'origine di tutti i guai. C'è tempo per fare una legge decorosa anche se non è quella che piace a me. Non capisco perché si deve tornare in commissione: si vada avanti senza la fregola di dire andiamo a votare il 24 settembre, perché è questo che ha minato il ragionamento".

Alfano:  Mattarella e Gentiloni contino su AP
"Il presidente della Repubblica e il presidente del Consiglio sappiano di potere contare, in questa fase così delicata, ancora una volta, su Alternativa Popolare come una forza politica seria, affidabile per le istituzioni e che ha a cuore l'interesse nazionale, a partire dalle grandi questioni di politica economica". Lo dichiara Angelino Alfano, il presidente di Alternativa Popolare, al termine della riunione della segreteria politica, che si è svolta presso la sede di AP, in via del Governo Vecchio. "Siamo di fronte - prosegue Alfano - a un fallimento clamoroso, le cui responsabilità sono sotto gli occhi di tutti. Su queste responsabilità sarebbe facile infierire e, dunque, non lo faremo".