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POLITICA

Tensione tra i gruppi slitta Comitato dei Nove

Legge elettorale, M5S: faremo battaglia su preferenze. Rosato: niente scherzi o salta tutto

Alfano continua a parlare di "incostituzionalità" e da Twitter attacca il M5S. Giorgia Meloni: "Se Grillo non capisce figuriamoci noi italiani"

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La legge elettorale oggi e domani è alla prova dell'Aula. Il testo infatti sta per essere esaminato alla Camera dove - dopo la discussione generale di ieri - dovrà essere votato. Una volta licenziato, sarà la volta del Senato. Ma continuano le polemiche. E' caos dopo le parole di Grillo che da Taranto aveva detto: "Nessuno capisce che stiamo facendo" (per correggere poi il tiro al Tg2) e aveva chiosato: "Sulle preferenze vedremo", anche se Alessandro Di Battista, nel corso di un programma tv, aveva avvertito: "Noi vorremmo il voto disgiunto, faremo la battaglia sulle preferenze. L'alternativa è abbandonare un processo e far sì che Renzi vada da Alfano o Verdini: dobbiamo ottenere il massimo per i cittadini".

Dal suo profilo Twitter, Giorgia Meloni, attacca: "Se Grillo che ha scritto la legge elettorale con Renzi e Verdini non la capisce, figuriamoci gli italiani #inciucellum #italiastaiserena". Sulle parole pronunciate da Grillo interviene anche il capogruppo del Pd alla Camera Rosato Rosato: "Noi non sappiamo cosa vuole Grillo, ma è chiaro che l'accordo regge solo se andiamo avanti insieme. Altrimenti, ognuno per la sua strada". Insomma "o ci sono quattro sì sul voto finale o la legge non va avanti", "su questioni così delicate non sono ammessi scherzi".

E prosegue: "Un passo indietro rispetto al voto dopo un dibattito trasparente in commissione sarebbe incomprensibile", insiste Rosato ribadendo il no sulle richieste dei Cinquestelle: le preferenze che "sono incompatibili con i collegi" e il voto disgiunto che "è incompatibile con la nostra Costituzione che non consente fortunatamente di aumentare il numero dei deputati". Quanto alle critiche di Ap Rosato ricorda che il partito di Alfano "mi sembrava d'accordo sul testo se ci fosse stata la soglia al 3%. E ora che lo sbarramento è al 5% la legge diventa incostituzionale?".

Il ministro degli esteri Angelino Alfano - dopo aver parlato ancora di incostiuzionalità e di Paese difficile da governare - torna ad attaccare tramite un posto su twitter il M5S.



Di grande caos parla a sua volta la deputata di Mdp Eleonora Cimbro:  "Renzi voleva il maggioritario, Grillo non capisce che legge stiano approvando, Berlusconi e i suoi si accontentano di questo finto-tedesco solo perchè gli consente di correre soli. Ma allora, se neanche i fautori dell'accordo sulla legge sono convinti e credono nella bonta' del testo, perche' lo stanno approvando? - si chiede la Cimbro - Un pasticcio come questo non si era mai visto, la governabilità e la rappresentanza non sono tutelate, il Paese si reggerà su una manciata di voti con l'instabilità e le crisi di governo dietro l'angolo, senza contare lo sbarramento al 5% che non serve a nient'altro che rendere il parlamento territorio di conquista dei grandi dimenticandosi di quei milioni di italiani che credono nei partiti minori". 

Tensione intanto tra i gruppi che sostengono la legge elettorale tanto che è stato rinviato ancora una volta il Comitato dei Nove della commissione Affari costituzionali alla Camera chiamato ad esaminare gli emendamenti alla legge elettorale. La riunione, già posticipata questa mattina alle 12, si terrà al termine della votazione delle questioni pregiudiziali in Aula.