ITALIA
Il presidente Grasso: senza riforma elettorale aumenta rabbia anti-partiti
Porcellum, la Consulta si riunisce
La Corte Costituzionale dovrà prima decidere sull’ammissibilità della questione, poi affrontare i punti sollevati, cioè se siano compatibili con la Carta i premi di maggioranza previsti dall’attuale legge per l’attribuzione dei seggi alla Camera e al Senato e le liste bloccate. È possibile che la decisione sul merito venga rimandata al 14 gennaio

E' iniziata questa mattina alle 9.30 la Camera di Consiglio della Corte Costituzionale sulla questione di inconstituzionalità della legge elettorale vigente, il cosiddetto 'Porcellum'. È possibile che la decisione sul merito venga rimandata a gennaio. La Corte dovrà prima decidere sull’ammissibilità della questione, poi affrontare i punti sollevati, cioè se siano compatibili con la Carta i premi di maggioranza previsti dall’attuale legge per l’attribuzione dei seggi alla Camera e al Senato e le liste bloccate.
Gli scenari
Se oggi non si deciderà nulla, la prossima camera di consiglio sarà il 14 gennaio, il che darebbe oltre un mese di tempo al Parlamento per avviare la riforma della legge, più volte sollecitata dal presidente Napolitano e dagli stessi partiti. Il 14 gennaio i giudici saranno chiamati a discutere anche dell’ammissibilità dei referendum sulla riforma della geografia giudiziaria.
Prima ipotesi: la Corte respinge il ricorso
Se la Consulta dovesse respingere il ricorso, il "Porcellum" si salverebbe dal secondo assalto (il primo fu con il referendum dipietrista bocciato proprio dalla Consulta). Da Grillo, da Berlusconi e dallo stesso Renzi, lo stop della Consulta al ricorso verrebbe accolto come un disco verde alle elezioni da celebrare proprio con il “Porcellum”.
Seconda ipotesi: la Corte giudica ammissibile il ricorso
In questo caso la Consulta annullerebbe la legge attuale con un possibile ritorno al "Mattarellum", il sistema in parte maggioritario e in parte proporzionale che era in vigore fino al 2005. Ma prima della decisione finale ci vorrà tempo, e nel mentre non si potrà andare alle urne con una legge elettorale tacciata di incostituzionalità dalla Corte Costituzionale.
Il presidente del Senato: se continua stallo, la questione andrà alla Camera
Sulla legge elettorale "al momento lo stallo è evidente" e la politica non sente "la marea montante di una rabbia che si riverserà, più forte di prima contro tutti i partiti". Questo il commento fatto ieri dal presidente del Senato Pietro Grasso durante la presentazione del libro fotografico "Photoansa 2013". Grasso ha annunciato che se continuerà lo stallo "non esiterò un attimo a sostenere il trasferimento di questo tema alla Camera dei Deputati. La riforma della legge elettorale sta seguendo un percorso d'urgenza diverso dalle riforme istituzionali, ma al momento lo stallo evidente: i gruppi parlamentari non riescono a trovare un accordo politico". Il presidente del Senato ha concluso "la Corte Costituzionale ci ha dato qualche settimana in più: spero che presto si possa trovare un'ampia condivisione qui in Senato, dove la mediazione è senza dubbio più complessa ma ineludibile".
Gli scenari
Se oggi non si deciderà nulla, la prossima camera di consiglio sarà il 14 gennaio, il che darebbe oltre un mese di tempo al Parlamento per avviare la riforma della legge, più volte sollecitata dal presidente Napolitano e dagli stessi partiti. Il 14 gennaio i giudici saranno chiamati a discutere anche dell’ammissibilità dei referendum sulla riforma della geografia giudiziaria.
Prima ipotesi: la Corte respinge il ricorso
Se la Consulta dovesse respingere il ricorso, il "Porcellum" si salverebbe dal secondo assalto (il primo fu con il referendum dipietrista bocciato proprio dalla Consulta). Da Grillo, da Berlusconi e dallo stesso Renzi, lo stop della Consulta al ricorso verrebbe accolto come un disco verde alle elezioni da celebrare proprio con il “Porcellum”.
Seconda ipotesi: la Corte giudica ammissibile il ricorso
In questo caso la Consulta annullerebbe la legge attuale con un possibile ritorno al "Mattarellum", il sistema in parte maggioritario e in parte proporzionale che era in vigore fino al 2005. Ma prima della decisione finale ci vorrà tempo, e nel mentre non si potrà andare alle urne con una legge elettorale tacciata di incostituzionalità dalla Corte Costituzionale.
Il presidente del Senato: se continua stallo, la questione andrà alla Camera
Sulla legge elettorale "al momento lo stallo è evidente" e la politica non sente "la marea montante di una rabbia che si riverserà, più forte di prima contro tutti i partiti". Questo il commento fatto ieri dal presidente del Senato Pietro Grasso durante la presentazione del libro fotografico "Photoansa 2013". Grasso ha annunciato che se continuerà lo stallo "non esiterò un attimo a sostenere il trasferimento di questo tema alla Camera dei Deputati. La riforma della legge elettorale sta seguendo un percorso d'urgenza diverso dalle riforme istituzionali, ma al momento lo stallo evidente: i gruppi parlamentari non riescono a trovare un accordo politico". Il presidente del Senato ha concluso "la Corte Costituzionale ci ha dato qualche settimana in più: spero che presto si possa trovare un'ampia condivisione qui in Senato, dove la mediazione è senza dubbio più complessa ma ineludibile".