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POLITICA

I paletti del Presidente

Legittima difesa, Mattarella promulga la legge e scrive alle Camere

Il presidente della Repubblica sottolinea le 'criticità' della legge: ruolo dello Stato, valutazione del 'grave turbamento' e differenza tra furto e rapina. Bonafede: "Bene il Colle, alla sicurezza ci pensa lo Stato"

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Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha promulgato la legge recante modifiche al codice penale e in materia di legittima difesa ed ha contestualmente inviato una lettera ai presidenti di Senato e Camera, Casellati e Fico, e al presidente del Consiglio dei Ministri, Conte.

I paletti
Nella sua nota il Capo dello Stato sottolinea alcune criticità: innanzitutto, assicura Mattarella - il ruolo dello Stato non viene indebolito dalla nuova normativa; lo stato di 'grave turbamento', poi, deve essere "effettivamente determinato dalla concreta situazione in cui si manifesta"; infine la sottolineatura riguardo al fatto che risulta 'non ragionevole' la disparità di trattamento tra furto e rapina.

Il testo della lettera
"Ho promulgato in data odierna la legge recante: 'Modifiche al codice penale e altre disposizioni in materia di legittima difesa' - scrive Mattarella -. Il provvedimento si propone di ampliare il regime di non punibilità a favore di chi reagisce legittimamente a un'offesa ingiusta, realizzata all'interno del domicilio e dei luoghi ad esso assimilati, il cui fondamento costituzionale è rappresentato dall'esistenza di una condizione di necessità. Va preliminarmente sottolineato che la nuova normativa non indebolisce né attenua la primaria ed esclusiva responsabilità dello Stato nella tutela della incolumità e della sicurezza dei cittadini, esercitata e assicurata attraverso l'azione generosa ed efficace delle Forze di Polizia".

"L'art. 2 della legge - prosegue il Capo dello Stato - modificando l'art.55 del codice penale, attribuisce rilievo decisivo 'allo stato di grave turbamento derivante dalla situazione di pericolo in atto': è evidente che la nuova normativa presuppone, in senso conforme alla Costituzione, una portata obiettiva del grave turbamento e che questo sia effettivamente determinato dalla concreta situazione in cui si manifesta. Devo rilevare che l'articolo 8 della legge stabilisce che, nei procedimenti penali nei quali venga loro riconosciuta la legittima difesa 'domiciliare', le spese del giudizio per le persone interessate siano poste a carico dello Stato, mentre analoga previsione non è contemplata per le ipotesi di legittima difesa in luoghi diversi dal domicilio".

"Segnalo, infine - conclude -, che l'articolo 3 della legge in esame subordina al risarcimento del danno la possibilità di concedere la sospensione condizionale della pena, nel caso di condanna per furto in appartamento o per furto con strappo ma che lo stesso non è previsto per il delitto di rapina. Un trattamento differenziato tra i due reati non è ragionevole poiché - come indicato dalla Corte costituzionale, nella sentenza n. 125 del 2016 - 'gli indici di pericolosità che possono ravvisarsi nel furto con strappo si rinvengono, incrementati, anche nella rapina'".

Bonafede: "Bene il Colle, alla sicurezza ci pensa lo Stato"
"Come ho sempre detto, alla sicurezza dei cittadini ci deve pensare lo Stato e le sue eccellenti forze dell'ordine. Sono pienamente d'accordo con le parole del presidente della Repubblica Mattarella. Abbiamo una magistratura fra le migliori al mondo, sono sicuro che saprà applicare al meglio la legge" afferma, interpellato dall'Ansa, il ministro a Giustizia Alfonso Bonafede.