SCIENZA
Epidemiologie e giustizia sociale
Leptospirosi, malattia per soli poveri
Una ricerca della Yale School of Public Health mette in luce la pericolosità dell'infezione batterica

La leptospirosi - malattia batterica altamente infettiva - causa più di un milione di nuove infezioni l'anno e circa 59000 morti: un quadro molto più severo di quanto finora ipotizzato dalla comunità scientifica. Sono queste, piuttosto drammatiche, le conclusioni di un nuovo studio internazionale condotto presso la Yale School of Public Health da un'équipe guidata dal professor Albert Icksang Ko che ne dirige il Dipartimento di Epidemiologia.
Big data e salute
La grande disponiblità di dati raccolti in tutto il mondo comporta la produzione di un'altrettanto vasta congerie di informazioni, spesso disarticolate e non sistematiche. Per far fronte alla confusione che può derivarne, il gruppo di Yale ha condotto una revisione sistematica della maggior parte degli degli studi su morbilità e mortalità della leptospirosi e ha così messo a punto, per la prima volta, un modello applicabile su scala planetaria, pubblicato su PlosOne: "Global Morbidity and Mortality of Leptospirosis: A Systematic Review".
Flagello dei poveri
La leptospirosi è molto rara nel mondo sviluppato. È invece un vero e proprio flagello nei paesi poveri. In America Latina, Africa, Asia e nelle nazioni insulari il batterio spirochete, presente nelle urine di topi e altri mammiferi, si diffonde nell' acqua e nel suolo finendo per infettare l'uomo attraverso le abrasioni cutanee.
I dati organizzati dal gruppo del professor Ko rivelano come la leptospirosi sia una delle principali zoonosi (così si chiamano le malattie che passano dagli animali agli esseri umani) del pianeta.
Allarme, ma solo per i poveri
"Lo studio ha messo in luce quanto sia pericolosa e diffusa questa malattia mortale" spiega Ko, che ha studiato per anni la leptospirosi in Brasile "un'infezione che è stata a lungo trascurata solo perché colpisce i segmenti più poveri della popolazione mondiale".
Allo stato attuale non ci sono misure di controllo efficaci contro la leptospirosi. Ma ora, questa la denuncia di Ko, lo studio di Yale fornisce ai decisori nazionali e internazionali i contorni esatti dell'emergenza affinché vengano sviluppate vere politiche di prevenzione: nuovi vaccini, certamente, ma anche misure volte a mitigare la disuguaglianza sociale, che è alla base della trasmissione della malattia".
Un futuro oscuro
L'incidenza della malattia - si legge nella ricerca - ha tutto il potenziale per crescere ulteriormente nei prossimi decenni: il cambiamento climatico globale e la rapida urbanizzazione dei paesi poveri forniranno allo spirocheta un ambiente ideale per svilupparsi.
Conclusioni
Senza voler scomodare il reverendissimo Malthus, a pensar male e a voler credere fino in fondo alle oscure previsioni del dottor Ko, sembra proprio che la lotta di classe non si arresti mai, nemmeno davanti ai batteri...
Big data e salute
La grande disponiblità di dati raccolti in tutto il mondo comporta la produzione di un'altrettanto vasta congerie di informazioni, spesso disarticolate e non sistematiche. Per far fronte alla confusione che può derivarne, il gruppo di Yale ha condotto una revisione sistematica della maggior parte degli degli studi su morbilità e mortalità della leptospirosi e ha così messo a punto, per la prima volta, un modello applicabile su scala planetaria, pubblicato su PlosOne: "Global Morbidity and Mortality of Leptospirosis: A Systematic Review".
Flagello dei poveri
La leptospirosi è molto rara nel mondo sviluppato. È invece un vero e proprio flagello nei paesi poveri. In America Latina, Africa, Asia e nelle nazioni insulari il batterio spirochete, presente nelle urine di topi e altri mammiferi, si diffonde nell' acqua e nel suolo finendo per infettare l'uomo attraverso le abrasioni cutanee.
I dati organizzati dal gruppo del professor Ko rivelano come la leptospirosi sia una delle principali zoonosi (così si chiamano le malattie che passano dagli animali agli esseri umani) del pianeta.
Allarme, ma solo per i poveri
"Lo studio ha messo in luce quanto sia pericolosa e diffusa questa malattia mortale" spiega Ko, che ha studiato per anni la leptospirosi in Brasile "un'infezione che è stata a lungo trascurata solo perché colpisce i segmenti più poveri della popolazione mondiale".
Allo stato attuale non ci sono misure di controllo efficaci contro la leptospirosi. Ma ora, questa la denuncia di Ko, lo studio di Yale fornisce ai decisori nazionali e internazionali i contorni esatti dell'emergenza affinché vengano sviluppate vere politiche di prevenzione: nuovi vaccini, certamente, ma anche misure volte a mitigare la disuguaglianza sociale, che è alla base della trasmissione della malattia".
Un futuro oscuro
L'incidenza della malattia - si legge nella ricerca - ha tutto il potenziale per crescere ulteriormente nei prossimi decenni: il cambiamento climatico globale e la rapida urbanizzazione dei paesi poveri forniranno allo spirocheta un ambiente ideale per svilupparsi.
Conclusioni
Senza voler scomodare il reverendissimo Malthus, a pensar male e a voler credere fino in fondo alle oscure previsioni del dottor Ko, sembra proprio che la lotta di classe non si arresti mai, nemmeno davanti ai batteri...