POLITICA
Il richiamo del premier
Letta prosegue gli incontri con gli alleati: serve un cambio di passo
Il Presidente del Consiglio incontra i Popolari per l'Italia, nell'ambito delle consultazioni per il patto di coalizione 2014. La risposta: nessuno ha l'esclusiva del riformismo, non accettiamo diktat da nessuno
"Serve un cambio di passo nell'azione del governo per passare dalla gestione dell'emergenza del 2013 alla riscossa del 2014". E' la sollecitazione espressa dal premier in una riunione con alcuni esponenti dei Popolari per l'Italia. In questi giorni infatti il premier sta incontrando le forze di governo in vista dell'atteso patto di governo, fortemente sollecitato anche dal segretario del Pd Matteo Renzi. I due dovrebbero incontrarsi a giorni. Il premier avrebbe alla delegazione centrista avrebbe chiesto un maggior coinvolgimento.
Olivero: non accettiamo diktat da nessuno
Nessuno nella maggioranza ha "l'esclusiva del riformismo" e non saranno accettati "diktat" fanno sapere i popolari uscendo dalla riunione con il premier. "Abbiamo ribadito al presidente Letta - ha spiegato l'esponente dei Popolari per l'Italia Andrea Olivero - la nostra volontà di continuare a lavorare dentro la maggioranza, ma abbiamo anche spiegato che non accetteremo diktat da nessuno, men che meno da chi immagina che siamo pronti a barattare le nostre proposte con la tenuta dell'esecutivo. Su questo abbiamo visto il presidente Letta determinato quanto noi".
Lavoro: il primo dei punti in agenda
L'occupazione è la priorità del futuro patto di coalizione. Le prime anticipazioni sulla proposta di Matteo Renzi sono uscite nella tarda serata di ieri. Sul tema, però , si esprimono tutte le forze politiche. Oggi in Senato è stato il turno di Scelta Civica. Un piano in 7 punti che "non è la risposta al Jobs act presentato da Renzi", ha premesso il senatore Benedetto Della Vedova. La ricetta proposta contiene "flex security" (vale a dire garanzie e flessibilità); sperimentazione di rapporti più snelli e meno costosi per le aziende; "active ageing", ovvero un sistema per favorire l'invecchiamento attivo sul posto di lavoro; riforma del sistema delle rappresentanze sindacali e promozione dell'occupazione femminile attraverso sgravi fiscali selettivi. Nel piano è previsto anche un nuovo sistema per utilizzare i cassintergrati in attività di utilità pubbliche.
Olivero: non accettiamo diktat da nessuno
Nessuno nella maggioranza ha "l'esclusiva del riformismo" e non saranno accettati "diktat" fanno sapere i popolari uscendo dalla riunione con il premier. "Abbiamo ribadito al presidente Letta - ha spiegato l'esponente dei Popolari per l'Italia Andrea Olivero - la nostra volontà di continuare a lavorare dentro la maggioranza, ma abbiamo anche spiegato che non accetteremo diktat da nessuno, men che meno da chi immagina che siamo pronti a barattare le nostre proposte con la tenuta dell'esecutivo. Su questo abbiamo visto il presidente Letta determinato quanto noi".
Lavoro: il primo dei punti in agenda
L'occupazione è la priorità del futuro patto di coalizione. Le prime anticipazioni sulla proposta di Matteo Renzi sono uscite nella tarda serata di ieri. Sul tema, però , si esprimono tutte le forze politiche. Oggi in Senato è stato il turno di Scelta Civica. Un piano in 7 punti che "non è la risposta al Jobs act presentato da Renzi", ha premesso il senatore Benedetto Della Vedova. La ricetta proposta contiene "flex security" (vale a dire garanzie e flessibilità); sperimentazione di rapporti più snelli e meno costosi per le aziende; "active ageing", ovvero un sistema per favorire l'invecchiamento attivo sul posto di lavoro; riforma del sistema delle rappresentanze sindacali e promozione dell'occupazione femminile attraverso sgravi fiscali selettivi. Nel piano è previsto anche un nuovo sistema per utilizzare i cassintergrati in attività di utilità pubbliche.