POLITICA
Tradizionale incontro con i giornalisti
Letta: "Il 2014 l'anno delle riforme istituzionali"
Durante la conferenza stampa di fine anno il premier parla del futuro del paese e di quanto realizzato fin ora, ma soprattutto delle responsabilità che la nuova generazione ha davanti a sé. Sul taglio dei costi della politica: "troppi tweet, ma il governo parla coi fatti". Letta difende l'operato di Napolitano: "Ha salvato l'Italia che stava finendo fuori strada"

Enrico Letta apre la conferenza stampa di fine anno con un "grazie" alla stampa, "fondamentale per la democrazia", rispondendo ancora una volta agli attacchi che, giornali e giornalisti, subiscono da più parti, M5S e Lega in testa. Un augurio poi anche al carabiniere Giuseppe Giangrande, ferito nel giorno della nascita di questo esecutivo, "per difendere le istituzioni". Poi risponde alle domande dei giornalisti che, per oltre un'ora e mezza, lo interrogano sui provvedimenti assunti nei primi otto mesi di governo e sulle prospettive per il nuovo anno.
"Il 2014 sarà l'anno della svolta, non solo per l'economia ma anche e soprattutto per le riforme istituzionali, che saranno complete e compiute, per la legge elettorale". Lo ha affermato Letta aggiungendo che "l'Italia ce la farà". Alle domande su un possibile rimpasto assicura: "Non è un tema all'ordine del giorno. La discussione che faremo sarà sul programma, io sono contento di come sta lavorando l'esecutivo".
Svolta generazionale
Dopo queste premesse, il premier ha sottolineato come nel 2013 l'Italia abbia "in un colpo recuperato 30 anni di calendario". Riferimento al cambio generazionale nella classe dirigente italiana. "La nostra generazione - ha detto il premier - ha ora una responsabilità, e non ha alibi. Il 2013 è l'anno che verrà ricordato come una svolta generazionale senza precedenti nella storia repubblicana italiana". La generazione dei 40enni viene ora "messa alla prova" e "non può fallire, non ha alibi".
Stabilità
"La stabilità politica - ha sottolineato il premier - è il presupposto, la base per trovare la soluzione ai problemi. Il dividendo della stabilità vale 5 miliardi di euro". "Lo dico perchè la stabilità è tema per cui sono spesso oggetto di critiche: la stabilità ha senso se porta dividendi" ha detto Letta sottolineando di non voler portare "cifre astratte": rispetto alle previsioni il peso sul debito che doveva essere di 89 miliardi euro "è diventato di 83 miliardi".
Imu
"Gli italiani quest'anno non hanno pagato l'Imu sulla prima casa. Sulla seconda rata c'è stato un residuo legato all'innalzamento delle aliquote di alcuni Comuni". "Sono convinto - ha aggiunto il premier - che, non rispetto al 2013 perché gli italiani non hanno pagato l'Imu, ma nei prossimi anni, rispetto a com'era prima del 2013, il carico sarà inferiore".
Fisco
"Le norme che verranno approvate già da gennaio renderanno per il prossimo anno il fisco più amico dei cittadini", ha detto il premier, assicurando che a gennaio terminerà l'iter della delega fiscale, con la conseguente applicazione dei decreti attuativi "che prevedono riforme importanti per rendere piu' efficiente il nostro sistema". "Gennaio - ha continuato il premier - sarà il mese dell'intervento sul tema dei capitali illegalmente esportati e quindi del loro rientro, e ci saranno interventi importati contro l'autoriciclaggio, tutto collegato al pacchetto di interventi contro l'illegalità e la criminalità".
Legge elettorale e riforme
Letta si dice ottimista. Il 2014 sarà l'anno delle riforme e le tempistiche saranno definite nel contratto di programma a gennaio. "Sulle riforme costituzionali il Governo farà la sua parte. Prima delle Europee dovremo avere la nuova legge elettorale e i primi passaggi parlamentari sull'eliminazione del bicameralismo perfetto, la riduzione del numero dei parlamentari, la riforma del Titolo V, e l'eliminazione della parola Province dalla Costituzione".
Leadership del partito
Letta prende le distenze da chi avanza il sospetto che Renzi stia accelerando la corsa verso nuove elezioni. Il premier appoggia l'apertura del segretario del Pd al dialogo con Forza Italia sulla legge elettorale e sulle riforme. "Serve un'apertura vera fuori dalla maggioranza" aggiunge e lancia un appello a Berlusconi: "Dica no ad una deriva nichilista e populista".
Gioco d'azzardo
"Quello che è successo alla Camera con la cosiddetta 'porcata' sulle slot machine necessita un cambio radicale". Il premier definisce un errore quanto avvenuto e aggiunge che il piano d'azione contro il gioco d'azzardo "è quasi pronto e conterrà un complesso di interventi che modificheranno il modo di agire nei confronti di questo settore, che ha dimostrato di fare danni sociali evidenti e forti".
Su Napolitano
Il presidente della Repubblica "non soltanto non ha travalicato i suoi compiti, i poteri
che la Costituzione gli assegna, ma con con la sua credibilità ha salvato l'Italia, un paese che stava sbandando e stava finendo fuori strada". Letta definisce anche "fuori luogo" le parole utilizzate da Grillo negli attacchi al Colle delle ultime settimane: "C'è bisogno da parte di tutti di essere assolutamente fermi. Bisogna reagire con fermezza, le istituzioni hanno bisogno di difesa e di funzionare bene".
Costi della politica
"Nella discussione sull'eccesso di stipendi della classe politica, tanti parlano ma pochi fanno. Il Governo ha fatto secondo le sue competenze: abbiamo eliminato lo stipendio del presidente del Consiglio e se qualcuno lo vorrà ripristinare dovrà preparare una legge. E' facile fare dei tweet, noi abbiamo dimostrato in questi mesi di parlare con i fatti".
Giustizia e carceri
"Non voglio e non penso che l'Italia abbia bisogno della mega riforma sulla giustizia ma di alcuni tasselli, che riescano a sbloccare i nodi". A gennaio Letta assicura un provvedimento sulla giustizia civile, per renderla più funzionante, e anche un passaggio con nuove norme sulla custodia cautelare."Un terzo dei detenuti - ha detto - è in attesa di giudizio, una situazione abnorme". Sul sovraffollamento delle carceri ha sottolineato che ci sono altre modalità da sfruttare: dalle misure domiciliari al braccialetto elettronico. "Non possiamo - ha detto - cominciare il semestre di presidenza europeo con questo spread sui diritti".
Immigrazione e Ius soli
"Gli sbarchi nel 2013 per via delle tensioni nel Mediterraneo sono triplicati, questo ha causato una pressione senza precedenti in un anno difficilissimo e di spending review". Letta ha assicurato che l'esecutivo interverrà su "alcuni aspetti della Bossi-Fini" e per "la revisione degli standard dei Cie e del sistema dell'accoglienza in genere". Sulla riforma della cittadinanza Letta assicura che sarà uno dei passi qualificanti del patto di governo. "Sono sempre stato convinto che una normativa diversa sulla cittadinanza, fondata sullo ius soli sia necessaria" ha spiegato rivendicando la decisione "di avere una ministra dell'integrazione nella persona di Cecile Kyenge".
"Il 2014 sarà l'anno della svolta, non solo per l'economia ma anche e soprattutto per le riforme istituzionali, che saranno complete e compiute, per la legge elettorale". Lo ha affermato Letta aggiungendo che "l'Italia ce la farà". Alle domande su un possibile rimpasto assicura: "Non è un tema all'ordine del giorno. La discussione che faremo sarà sul programma, io sono contento di come sta lavorando l'esecutivo".
Svolta generazionale
Dopo queste premesse, il premier ha sottolineato come nel 2013 l'Italia abbia "in un colpo recuperato 30 anni di calendario". Riferimento al cambio generazionale nella classe dirigente italiana. "La nostra generazione - ha detto il premier - ha ora una responsabilità, e non ha alibi. Il 2013 è l'anno che verrà ricordato come una svolta generazionale senza precedenti nella storia repubblicana italiana". La generazione dei 40enni viene ora "messa alla prova" e "non può fallire, non ha alibi".
Stabilità
"La stabilità politica - ha sottolineato il premier - è il presupposto, la base per trovare la soluzione ai problemi. Il dividendo della stabilità vale 5 miliardi di euro". "Lo dico perchè la stabilità è tema per cui sono spesso oggetto di critiche: la stabilità ha senso se porta dividendi" ha detto Letta sottolineando di non voler portare "cifre astratte": rispetto alle previsioni il peso sul debito che doveva essere di 89 miliardi euro "è diventato di 83 miliardi".
Imu
"Gli italiani quest'anno non hanno pagato l'Imu sulla prima casa. Sulla seconda rata c'è stato un residuo legato all'innalzamento delle aliquote di alcuni Comuni". "Sono convinto - ha aggiunto il premier - che, non rispetto al 2013 perché gli italiani non hanno pagato l'Imu, ma nei prossimi anni, rispetto a com'era prima del 2013, il carico sarà inferiore".
Fisco
"Le norme che verranno approvate già da gennaio renderanno per il prossimo anno il fisco più amico dei cittadini", ha detto il premier, assicurando che a gennaio terminerà l'iter della delega fiscale, con la conseguente applicazione dei decreti attuativi "che prevedono riforme importanti per rendere piu' efficiente il nostro sistema". "Gennaio - ha continuato il premier - sarà il mese dell'intervento sul tema dei capitali illegalmente esportati e quindi del loro rientro, e ci saranno interventi importati contro l'autoriciclaggio, tutto collegato al pacchetto di interventi contro l'illegalità e la criminalità".
Legge elettorale e riforme
Letta si dice ottimista. Il 2014 sarà l'anno delle riforme e le tempistiche saranno definite nel contratto di programma a gennaio. "Sulle riforme costituzionali il Governo farà la sua parte. Prima delle Europee dovremo avere la nuova legge elettorale e i primi passaggi parlamentari sull'eliminazione del bicameralismo perfetto, la riduzione del numero dei parlamentari, la riforma del Titolo V, e l'eliminazione della parola Province dalla Costituzione".
Leadership del partito
Letta prende le distenze da chi avanza il sospetto che Renzi stia accelerando la corsa verso nuove elezioni. Il premier appoggia l'apertura del segretario del Pd al dialogo con Forza Italia sulla legge elettorale e sulle riforme. "Serve un'apertura vera fuori dalla maggioranza" aggiunge e lancia un appello a Berlusconi: "Dica no ad una deriva nichilista e populista".
Gioco d'azzardo
"Quello che è successo alla Camera con la cosiddetta 'porcata' sulle slot machine necessita un cambio radicale". Il premier definisce un errore quanto avvenuto e aggiunge che il piano d'azione contro il gioco d'azzardo "è quasi pronto e conterrà un complesso di interventi che modificheranno il modo di agire nei confronti di questo settore, che ha dimostrato di fare danni sociali evidenti e forti".
Su Napolitano
Il presidente della Repubblica "non soltanto non ha travalicato i suoi compiti, i poteri
che la Costituzione gli assegna, ma con con la sua credibilità ha salvato l'Italia, un paese che stava sbandando e stava finendo fuori strada". Letta definisce anche "fuori luogo" le parole utilizzate da Grillo negli attacchi al Colle delle ultime settimane: "C'è bisogno da parte di tutti di essere assolutamente fermi. Bisogna reagire con fermezza, le istituzioni hanno bisogno di difesa e di funzionare bene".
Costi della politica
"Nella discussione sull'eccesso di stipendi della classe politica, tanti parlano ma pochi fanno. Il Governo ha fatto secondo le sue competenze: abbiamo eliminato lo stipendio del presidente del Consiglio e se qualcuno lo vorrà ripristinare dovrà preparare una legge. E' facile fare dei tweet, noi abbiamo dimostrato in questi mesi di parlare con i fatti".
Giustizia e carceri
"Non voglio e non penso che l'Italia abbia bisogno della mega riforma sulla giustizia ma di alcuni tasselli, che riescano a sbloccare i nodi". A gennaio Letta assicura un provvedimento sulla giustizia civile, per renderla più funzionante, e anche un passaggio con nuove norme sulla custodia cautelare."Un terzo dei detenuti - ha detto - è in attesa di giudizio, una situazione abnorme". Sul sovraffollamento delle carceri ha sottolineato che ci sono altre modalità da sfruttare: dalle misure domiciliari al braccialetto elettronico. "Non possiamo - ha detto - cominciare il semestre di presidenza europeo con questo spread sui diritti".
Immigrazione e Ius soli
"Gli sbarchi nel 2013 per via delle tensioni nel Mediterraneo sono triplicati, questo ha causato una pressione senza precedenti in un anno difficilissimo e di spending review". Letta ha assicurato che l'esecutivo interverrà su "alcuni aspetti della Bossi-Fini" e per "la revisione degli standard dei Cie e del sistema dell'accoglienza in genere". Sulla riforma della cittadinanza Letta assicura che sarà uno dei passi qualificanti del patto di governo. "Sono sempre stato convinto che una normativa diversa sulla cittadinanza, fondata sullo ius soli sia necessaria" ha spiegato rivendicando la decisione "di avere una ministra dell'integrazione nella persona di Cecile Kyenge".