POLITICA
Il testo è quello della Camera
Dal 2017 stop al finanziamento dei partiti. Letta: "Decideranno i cittadini"
I soldi pubblici caleranno gradualmente fino a sparire nel 2017. "Manteniamo la promessa", ha detto Letta. I renziani cantano vittoria, mentre Grillo parla di ennesima presa in giro. Per Forza Italia è un provvedimento per limitare la possibilità del Cavaliere di finanziare il suo partito

Si cambia: l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti è realtà. Il premier Enrico Letta l’aveva promesso ad aprile e l’ha sottolineato, in un primo momento su Twitter: "Abolizione del finanziamento pubblico ai partiti entro l’anno. L’ho confermato mercoledì. Ora in Consiglio dei ministri manteniamo la promessa". E così è stato fatto. In Consiglio dei ministri è passato il decreto legge.
Il 2 per mille, parola ai cittadini
Ma come si finanzieranno i partiti per le loro attività? Ci sarà un sistema basato sulla volontarietà dei contributi da parte dei cittadini: "Il cittadino che vuole dare un contributo al partito - dice Letta - lo può dare, con il 2 per mille, un sistema che non frega il cittadino: se il cittadino non opta, il contributo rimane allo Stato. Oppure, esiste la contribuzione volontaria. Nella nuova disciplina sul finanziamento dei partiti - spiega ancora il premier - c'è anche l'obbligo della certificazione esterna dei bilanci dei partiti politici". I soldi pubblici caleranno gradualmente fino a sparire nel 2017.
Capitolo donazioni ai partiti
Cambiano anche le donazioni ai partiti. Se effettuate da persone fisiche, c’è un tetto di 300mila euro all’anno e l’ulteriore vincolo che la donazione non può superare il 15% del budget del partito per il 2014; il 10% per il 2015; il 5% per il 2016. Queste donazioni beneficeranno di una detrazione fiscale del 37% per importi compresi tra 30 e 20mila euro annui; del 26% per importi compresi tra 20.001 e 70.000 euro annui. Nel caso di donazioni da parte di società, il tetto si abbassa a 200mila euro e si potrà detrarre il 26% dell’onere per importi compresi tra 50 e 100mila euro.
Le critiche di M5S e Di Pietro
All’annuncio del premier, Beppe Grillo ha immediatamente ha twittato. "Basta con le chiacchere enricoletta. Restituisci ORA 45 milioni di euro di rimborsi elettorali del Pd a iniziare da quelli di luglio. #Bastaunafirma". Dubbioso anche il presidente dell’Idv, Antonio Di Pietro (anche lui su Twitter): "Finanziamento ai partiti abolito per decreto? Prima di cantare vittoria aspettiamo di vedere il testo. Di fregature ne abbiamo prese troppe finora".
Decreto 'Destinazione Italia'
Nel corso della conferenza stampa è stato llustrato anche il decreto 'Destinazione Italia' approvato dal Consiglio dei ministri: "C'è una forte riduzione del costo delle bollette energetiche - dice - che è uno dei danni peggiori alla competitività delle nostre imprese". Il premier ha aggiunto che all'interno del provvedimento "c'è un intervento importante di credito d'imposta per la ricerca, che riguarda il sistema delle imprese per incentivare coloro che vogliono investire nella ricerca. Ci saranno misure sulla digitalizzazione - ha proseguito - attraverso crediti d'imposta e bonus in particolare per le pmi". Approvato anche il ddl sul consumo del suolo.
Il 2 per mille, parola ai cittadini
Ma come si finanzieranno i partiti per le loro attività? Ci sarà un sistema basato sulla volontarietà dei contributi da parte dei cittadini: "Il cittadino che vuole dare un contributo al partito - dice Letta - lo può dare, con il 2 per mille, un sistema che non frega il cittadino: se il cittadino non opta, il contributo rimane allo Stato. Oppure, esiste la contribuzione volontaria. Nella nuova disciplina sul finanziamento dei partiti - spiega ancora il premier - c'è anche l'obbligo della certificazione esterna dei bilanci dei partiti politici". I soldi pubblici caleranno gradualmente fino a sparire nel 2017.
Capitolo donazioni ai partiti
Cambiano anche le donazioni ai partiti. Se effettuate da persone fisiche, c’è un tetto di 300mila euro all’anno e l’ulteriore vincolo che la donazione non può superare il 15% del budget del partito per il 2014; il 10% per il 2015; il 5% per il 2016. Queste donazioni beneficeranno di una detrazione fiscale del 37% per importi compresi tra 30 e 20mila euro annui; del 26% per importi compresi tra 20.001 e 70.000 euro annui. Nel caso di donazioni da parte di società, il tetto si abbassa a 200mila euro e si potrà detrarre il 26% dell’onere per importi compresi tra 50 e 100mila euro.
Le critiche di M5S e Di Pietro
All’annuncio del premier, Beppe Grillo ha immediatamente ha twittato. "Basta con le chiacchere enricoletta. Restituisci ORA 45 milioni di euro di rimborsi elettorali del Pd a iniziare da quelli di luglio. #Bastaunafirma". Dubbioso anche il presidente dell’Idv, Antonio Di Pietro (anche lui su Twitter): "Finanziamento ai partiti abolito per decreto? Prima di cantare vittoria aspettiamo di vedere il testo. Di fregature ne abbiamo prese troppe finora".
Decreto 'Destinazione Italia'
Nel corso della conferenza stampa è stato llustrato anche il decreto 'Destinazione Italia' approvato dal Consiglio dei ministri: "C'è una forte riduzione del costo delle bollette energetiche - dice - che è uno dei danni peggiori alla competitività delle nostre imprese". Il premier ha aggiunto che all'interno del provvedimento "c'è un intervento importante di credito d'imposta per la ricerca, che riguarda il sistema delle imprese per incentivare coloro che vogliono investire nella ricerca. Ci saranno misure sulla digitalizzazione - ha proseguito - attraverso crediti d'imposta e bonus in particolare per le pmi". Approvato anche il ddl sul consumo del suolo.