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ITALIA

Natale a Kinshasa per le 24 famiglie italiane

Adozioni in Congo: interviene Letta

In giornata la delegazione italiana incontrerà a Kinshasa il premier congolese. La soluzione allo stallo si avvicina dopo la telefonata di Letta all'omologo Matata Ponyo 

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Un Natale africano, quello delle 24 famiglie italiane bloccate a Kinshasa da oltre un mese. La soluzione allo stallo sulle adozioni in Congo, però, dopo il contatto tra i due primi ministri sembra più vicina. Enrico Letta, nella telefonata della vigilia, ha manifestato all'omologo congolese Augustin Matata Ponyo Mapon la forte aspettativa di una rapida soluzione confermando l'invio a Kinshasa di alti funzionari del Ministero degli Esteri e dell'Ufficio del Ministro dell'Integrazione. La delegazione incontrerà già oggi lo stesso Matata Ponyo.


Dal Congo: riesamineremo i casi in tempi brevi
Il primo ministro Matata Ponyo ha risposto a Letta che tutte le adozioni internazionali sono state temporaneamente sospese. Ma, con riferimento al caso italiano, ha assicurato la volontà delle autorità di Kinshasa di procedere al riesame dei casi in tempi rapidi e conformemente alle procedure vigenti, con la massima considerazione e nello spirito di amicizia esistente tra i due Paesi.

Il caso delle 24 coppie
Le  famiglie italiane sono partite per il Congo lo scorso 19 novembre per incontrare i figli adottivi, di età compresa tra i 14 mesi e i 9 anni, e insieme ai bambini rientrare dopo qualche settimana. Ma le autorità congolesi si rifiutano di rilasciare i documenti dei minori necessari alla partenza e quindi le coppie si trovano ad un bivio: aspettare nella speranza che la situazione si sblocchi o ripartire senza bambini. Nelle stesse condizioni anche una famiglia canadese, dieci americane, tre belghe.

La causa dello stallo
Dal 25 settembre scorso, per volontà dello stesso presidente della Repubblica democratica del Congo, Joseph Kabila Jr, sono state bloccate per 12 mesi tutte le adozioni internazionali di minori. La decisione è la conseguenza di presunte irregolarità riscontrate nelle procedure, che però non riguarderebbero l'Italia. Si tratta di casi di adozioni a coppie omosessuali o monoparentali cui si aggiungerebbero anche episodi di maltrattamenti. Posizione inasprita -secondo quanto riportato dall'ambasciatore italiano a Kinshasa Pio Mariani - anche da un recentissimo scandalo per maltrattemento di minori partiti dal Congo alla volta del Libano.