Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/libano-italiano-d8cf61d6-0ebb-417b-98cf-81e2428440d3.html | rainews/live/ | true
MONDO

Il contingente italiano in Libano

Oltre mille i soldati italiani impegnati nella missione Unifil; dal 2012 l'Italia è al comando dei caschi blu stanziati lungo il confine tra Libano e Israele

Condividi
Militari italiani impegnati nelle acque libanesi
Sono più di mille i soldati italiani impegnati in Libano a sostegno della missione Unifil delle Nazioni Unite. Dal 2012 l'esercito italiano è al comando dei caschi blu, oltre 10mila uomini dispiegati lungo la linea blu, il confine tra Israele e il Libano.

La Missione Unifil. Nasce nel 1978 a seguito dell'invasione del Libano da parte di Israele. Inzialmente il compito della missione era quella di verificare il ritiro delle truppe israeliano dal confine meridionale dal Libano e assistere il governo libanese a ristabilire la propria autorità nel territorio. Nel 2006 scoppiano nuovi scontri al confine tra le milizie di Hezbollah e l'esercito israeliano, le ostilità durano 34 giorni fino alla firma di una risoluzione del cessate il fuoco. Dopo la tregua cambiano anche le attività della missione impegnata ora anche nell’assistenza umanitaria alla popolazione civile e nel monitoraggio dell’area compresa tra la “Blue Line” ed il fiume Litani per prevenire un ritorno alle ostilità.

Contingente italiano è stanziato nella base "Millevoi" presso Shama, alcune unità sono stanziate tra le basi di Al Mansuri, Shama e basi operative avanzate stanziate lungo la blue line. I militari italiani della Joint Task Force sono per la maggior parte della Brigata Meccanizzata "Granatieri di Sardegna" di stanza a Roma. All’Italia è anche affidato il comando del Sector West nel cui ambito opera la Task Force italiana in Libano che gestisce, le unità di manovra e di supporto fornite da altre nazioni quali: Irlanda, Ghana, Korea, Finlandia, Brunei, Malesia, Slovenia e  Tanzania.