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MONDO

La Turchia sarà esclusa

Libia, il governo di Al Thani: "Rivedremo tutti i contratti con Turchia"

L'esecutivo di Tobruk accusa la Turchia di sostenere le milizie jihadiste in Libia. Ue: "Massima attenzione sulla situazione nel Mediterraneo". Renzi a In mezz'ora: "Conosciamo come stanno le cose e siamo in grado di intervenire"

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Miliziani dell'Isis in Libia
Le aziende turche non potranno più fare affari in Libia. Lo ha deciso il governo di Abdullah al-Thani, riconosciuto dalla comunità internazionale: tutti i contratti, compresi quelli petroliferi, "saranno rivisti". Anche gli accordi con altre aziende non turche saranno riconsiderati. Intanto Al Arabiya fa sapere che i negoziati nel Paese tra Tripoli e Tobruk sono a un punto di stallo: 




La Turchia "interferisce con affari libici"
La notizia del boicottaggio alla Turchia arriva con una nota delle autorità di Tobruk. Il governo di al-Thani non ha spiegato il motivo del gesto, ma nei giorni scorsi il premier, in un'intervista ad Asarq Al-Awsat, aveva accusato la Turchia di interferire negli affari libici e di sostenere il governo di Tripoli, minacciando una possibile espulsione delle aziende turche dal paese. La Turchia è uno di quei Paesi che ha pubblicamente ricevuto funzionari del governo di Tripoli e del suo Parlamento, che però non è riconosciuto dalla maggior parte dei governi occidentali. 

L'allarme armi chimiche
Rientra invece l'allarme sulle armi chimiche di un paio di giorni fa, secondo cui gli arsenali segreti di Gheddafi sarebbero finiti nelle mani di milizie. Il sito di Ruwagha in Libia "è al momento ancora sicuro e non vi è stato alcun accesso" non autorizzato. Lo assicura la rappresentanza della Libia all'Opac, legata al governo riconosciuto di Tobruk, secondo quanto riferiscono fonti qualificate. A protezione del sito, vi sono una quarantina di soldati delle forze regolari.

Renzi: "In grado di intervenire"
Intanto in giornata il presidente del consiglio Matteo Renzi ha sentito il presidente del Consiglio Europeo: oggetto del colloquio, il dossier Libia che sarà all'ordine del giorno anche del prossimo summit del Consiglio Ue il 19 marzo. Tusk ha ribadito che l'Ue presta la massima attenzione alla situazione nel Mediterraneo. Già ieri Renzi ha sottolineato a In mezz'ora che la leadership italiana può essere sia diplomatica - cosa che già l'ambasciatore Cardi aveva ribadito durante il Consiglio di Sicurezza Onu - che di peacekeeping: "Conosciamo la situazione e siamo in grado di intervenire", ha detto Renzi. Il premier italiano ha anche ribadito la centralità del Mediterraneo, "una questione strategica per prossimi 30 anni".