MONDO
Colloquio telefonico con il ministro degli esteri libico
Libia, Di Maio sente Siyala: "No scorciatoie, si torni al dialogo"
Il ministro degli Esteri italiano si è confrontato telefonicamente con il suo omologo libico e ha condannato l'attacco al collegio militare: "Si rischia una pericolosa escalation"

A seguito dell'attacco aereo che nella giornata di ieri ha colpito il collegio militare di Hadaba, a sud di Tripoli, causando decine di morti e feriti anche tra la popolazione civile, il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha avuto un colloquio telefonico con il ministro degli Esteri della Libia, Mohamed Siyala.
Di Maio - informa una nota della Farnesina - ha espresso le proprie condoglianze al Governo di accordo nazionale e alle famiglie delle vittime e ha condannato l'attacco.
"Ogni azione militare - ha detto Di Maio - provoca sofferenze ingiuste alla popolazione civile, aggrava la crisi umanitaria e alimenta una pericolosissima escalation del conflitto. L'Italia rifiuta la logica del confronto militare che, nelle ultime settimane, ha coinvolto in misura crescente obiettivi civili e causato ulteriori, ingiustificate sofferenze all'amico popolo libico. L'Italia è fermamente convinta che non vi sia alcuna scorciatoia militare per raggiungere una soluzione durevole e sostenibile alla crisi libica e chiede pertanto a tutte le parti un'immediata cessazione di ogni tipo di azione militare e il ritorno ad un percorso di dialogo politico sotto egida Onu".
Di Maio - informa una nota della Farnesina - ha espresso le proprie condoglianze al Governo di accordo nazionale e alle famiglie delle vittime e ha condannato l'attacco.
"Ogni azione militare - ha detto Di Maio - provoca sofferenze ingiuste alla popolazione civile, aggrava la crisi umanitaria e alimenta una pericolosissima escalation del conflitto. L'Italia rifiuta la logica del confronto militare che, nelle ultime settimane, ha coinvolto in misura crescente obiettivi civili e causato ulteriori, ingiustificate sofferenze all'amico popolo libico. L'Italia è fermamente convinta che non vi sia alcuna scorciatoia militare per raggiungere una soluzione durevole e sostenibile alla crisi libica e chiede pertanto a tutte le parti un'immediata cessazione di ogni tipo di azione militare e il ritorno ad un percorso di dialogo politico sotto egida Onu".