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MONDO

Ue e Usa: sostegno totale al governo

Libia, Gentiloni: domani al via processo su sanzioni europee in Libia

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Il consiglio presidenziale libico ha proclamato l'entrata in funzione di un governo di unità nazionale, nato sotto l'egida dell'Onu. Ma non c'è ancora stato il voto di fiducia del parlamento. In un comunicato diffuso in nottata, il consiglio ha chiesto alle autorità libiche di "mettersi immediatamente in contatto con il governo di unità per attuare le modalità di passaggio dei poteri in modo pacifico". Inoltre si chiede "alla comunità internazionale", in particolare a Onu, Lega Araba, Ue e Ua di "cessare ogni relazione con autorità che non dipendano direttamente dall'governo di unità".

I ministri degli Esteri di Germania, Usa, Francia, Italia e Gran Bretagna con l'alto rappresentante Ue per gli Esteri, riuniti oggi a Parigi, hanno espresso "un appoggio totale al governo di unità nazionale" libico "così come è stato proposto dal Consiglio presidenziale e riconoscono la dichiarazione del 23 febbraio della maggioranza dei membri della Camera, nella quale hanno annunciato il loro appoggio al governo di unità nazionale". Così il documento diffuso alla fine della riunione ministeriale oggi a Parigi.

"Domani al Consiglio di Bruxelles discuteremo di sanzioni a livello europeo" nei confronti di chi, in Libia, si oppone al governo di unità nazionale sostenuto dall'Onu e affidato al primo ministro Fayez Serraj, ha detto il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, al termine della riunione al Quai d'Orsay fra i capi delle diplomazie dei 4 principali paesi europei e il segretario di stato americano, John Kerry.

"L'Italia - ha detto Gentiloni -  fra i paesi che propone il processo in Libia" e l'imposizione di sanzioni a chi vi si oppone "è naturalmente elemento di una strategia più generale. Oggi a Parigi - ha continuato il Ministro degli Esteri - abbiamo preso delle buone decisioni, riconoscendo quanto deciso dal dialogo libico e auspicando che l'appoggio al governo di Serraj si traduca nei primi passi di un insediamento del governo a Tripoli, una chiave straordinaria per cominciare un processo di stabilizzazione necessario per bloccare Daesh e il traffico di esseri umani ed avere un paese più stabile a soli 3-400 chilometri dall'Europa".